Nature in posa. Dieci pittori e due scultori sono gli artisti invitati a partecipare alla prima di una serie di mostre dedicate alla pittura di genere. 'Il taglio che ho voluto dare a questa esposizione dedicata alla cosiddetta 'natura morta' intende e confrontare fra loro le diverse e prestigiose ricerche di alcuni fra i piu' importanti protagonisti internazionali di questo genere pittorico, accanto a quelle piu' recenti di altrettanto rigorosi artisti appartenenti alle ultime generazioni, in alcuni casi qui al loro debutto espositivo'. Alberto Agazzani
Dieci pittori e due scultori sono gli artisti invitati a partecipare a “SuiGeneri. Nature in posaâ€, la prima di una serie di mostre dedicate alla pittura di genere con la quale il Centro di Promozione Culturale “Le Muse†di Andria ha celebrato il proprio trentennale d’attività nella peimavera scorsa e che da ottobre approda alla Galleria “Primo Stato†di Reggio Emilia.
Il taglio che ho voluto dare a questa esposizione dedicata alla cosiddetta “natura morta†intende e confrontare fra loro le diverse e prestigiose ricerche di alcuni fra i più importanti protagonisti internazionali di questo genere pittorico, accanto a quelle più recenti di altrettanto rigorosi artisti appartenenti alle ultime generazioni, in alcuni casi qui al loro debutto espositivo.
Le sensazionali e sideree nature morte di Luciano Ventrone, protagonista indiscusso della scena artistica internazionale e tra i massimi maestri di questo genere pittorico, quelle altrettanto sorprendenti, ma cariche di vita e di calore e di colore, del raro milanese Maurizio Bottoni fino alle autentiche nature “in posa†più classicheggianti e pregne di storia di Ivan Theimer, il grande scultore franco-moravo, rappresentano i tre vertici entro i quali si svolge questa mostra: non a caso il titolo scelto non si limita alla sola idea di “natura morta†propriamente detta (e di cui Ventrone e Bottoni sono inventori diversamente insuperati), ma si estende anche ad oggetti, viventi e non, messi per l’appunto “in posa†e trasformati dall’artista in silenziose metafore dell’uomo e della condizione umana. Tra questi tre alti estremi concettuali si snoda la rassegna, che al suo interno spazia dalle invenzioni fantastiche di Armodio (presente con opere storiche) e del giovane Agostino Arrivabene, due autentici fenomeni nell’inventare assurde e visionarie combinazioni d’oggetti e animali, alla calda e viva ironia dipinta di Nicola Nannini, fino agli “oggetti in posaâ€, da quelli carichi di vita e memoria di Gianluigi Rocca agli argenti splendenti ed alle porcellane trasparenti dipinte con lucidità matematica da Sarah A. Setchfield, qui al suo debutto espositivo.
Un capitolo a parte meritano le presenze “fuori dal coro†di Giovanni Iudice e del bergamasco Fulvio Rinaldi, presenti ad Andria con dipinti di interni nei quali gli oggetti (naturali e non) si caricano di rimandi provenienti dall’ambiente esterno al dipinto, ugualmente sospeso benché oppostamente caratterizzato, e di cui l’immagine cattura e rappresenta l’ambigua assenza-presenza.
Gli scultori Girolamo Ciulla, presente il mostra con uno splendido “Coccodrillo con tempio†in travertino, e il citato Ivan Theimer, di cui sarà esposto un raro bronzo rappresentante una delle sue celebri “Tartaruga con montagnaâ€, con modalità originali e fra loro opposte rappresentano in maniera molto rappresentativa il loro rigoroso e magistrale approccio ad un tema scultoricamente così insolito, completando rappresentativamente la rassegna.
Alberto Agazzani
Galleria Primo Stato
via dei Due Gobbi 5
Reggio Emilia