Nelle sue coloratissime tele racconta tutta la sensualita' di frutta, ortaggi e paste, con l'amore, l'innocenza, lo stupore di chi per la prima volta si trova davanti a un miracolo.
Scrive Linda De Sanctis:
Si può immaginare quanto fa bene all’anima un buon piatto di pasta?
E come è gudurioso gustare conteporaneamente il sapore del pomodoro, il profumo del basilico, la consistenza del parmigiano mentre lo spaghetto, rigorosamente “al denteâ€, riempie il palato?
E che dire del piccante del peperoncino che bruciando sulla lingua suggerisce e invita ad altri generi di godimento?
E perché non concedersi poi il sapore opposto, quello di una zucca che dolcissima si scioglie in bocca, necessaria per placare il fuoco del piccante, come lo zucchero dell’uva che si gusta chicco a chicco a fine pasto come nettare divino, o come il morso a una pera matura dove polpa e sugo si fondono e solluccherano il palato?
Ah mitico cibo italiano così nutriente anche per lo spirito! Ah divini sapori, odori, profumi di pomodori veri, di peperoncini rigogliosi, di zucche polpose, di pere liquorose, di uva matura!
A conoscerli bene questi divini prodotti del made in Italy è Massimo Catalani, seducente ammiratore della natura, che nelle sue coloratissime tele racconta tutta la sensualità di frutta, ortaggi e paste, con l’amore, l’innocenza, lo stupore di chi per la prima volta si trova davanti a un miracolo.
Con la stessa allegria con cui nasceva la Pop Art americana, con cui Andy Warhol rappresentava le sue Soup e Claus Oldemburg inventava i suoi Ice Cream, ma con la stessa serietà e meticolosità con cui i grandi maestri italiani delle “Nature morteâ€, da Caravaggio a Crespi, a De Chirico, rappresentavano il vero, Catalani dipinge frutta e verdura, ingigantendole fuori misura e colorandole a tinte fortissime.
Lo fa per far scoprire ai distratti e assuefatti abitanti di un mondo minacciato dai prodotti chimici e dalle coltivazioni transgeniche, ai frettolosi fruitori di immagini ormai non più identificabili, il “kalos e l’agatos†di poche e miracolose semplici cose che ci circondano.
Lo fa per invitarli a riscoprire il mondo nella sua purezza che da qualche parte ancora esiste, e usando il suo linguaggio, quello della pittura, ovvero la luce, il colore, la materia.
Nascono così la luce magica dei fondi di alluminio che avvolgono le pere e l’uva per rifletterne rotondità e spessore, il colore puro usato per raccontare l’anima delle cose, come il blu della spiritualità , il rosso della passione, il bianco della purezza, il verde della speranza, e la materia che è un’invenzione particolare dell’artista: un insieme di sabbie e terre date a spatola, ora più sottili ora più granulose, quasi a unire un lavoro concettuale a un lavoro artigianale.
Nate dall’amore per la pittura, le tele di Catalani divertono, seducono, incuriosiscono e “riportano†all’arte il pubblico, perché l’arte è non è un fatto elitario, ma quotidiano, che ha un rapporto con il senso comune, quello per esempio, della goduria, del piacere, della golosità e sicuramente... anche delle emozioni.
Ingresso libero
orari:
dal Martedì al Sabato ore 10/13 -- 16/20
Lunedì e Domenica su appuntamento
Galleria Piziarte
Teramo, Viale Crucioli 75/a