Francesco Bocchini
Umberto Chiodi
Alessandra Pace
Pastorello
Simone Pellegrini
Adriano Persiani
Andrea Salvatori
Flora Tondolo
Beatrice Pasquali
Alberto Zanchetta
Contrariamente alla convinzione di poter fruire l’arte attraverso il paragone culturale, in un raffronto destinato a evidenziarne le matrici (ma che mina il primato dell’originalita'), nasce il problema dell'impasse, di una reminiscenza che diventa deja vu.
a cura di Alberto Zanchetta
Francesco Bocchini, Umberto Chiodi, Alessandra Pace, Pastorello, Simone Pellegrini, Adriano Persiani, Andrea Salvatori, Flora Tondolo e Beatrice Pasquali
inaugurazione sabato 23 ottobre h18
disponibile catalogo con testi in latino e italiano
Contrariamente alla convinzione di poter fruire l’arte attraverso il paragone culturale, in un raffronto destinato a evidenziarne le matrici (ma che mina il primato dell’originalità ), nasce il problema dell’impasse, di una reminiscenza che diventa déjà vu. Una volta sbrecciata la clessidra che contiene il sedimento-sentimento del tempo si è indotti a questionare sulla propria contemporaneità , sul sincronismo di percorrimenti artistici che muovono le fila dall’ideologia del postmoderno. Non già la pratica del citazionismo né le convocazioni dell’anacronismo, nessun recupero di un’epica apollinea o di un’idealizzata classicità . All’istinto di emulazione - cui soprassiede uno spirito gregario - gli fa eco un evo saturnino, bacchico, percorso da sentimento tragico, inquieto e grottesco. Il rimosso, che nell’enunciato del ricordo rende obsoleta l’opera, è infatti decantato dalla memoria e dalla tradizione.
Alla memoria e alla amnesia dell’artista presiede quindi l’anamnesi dell’arte con gli “automata†di Francesco Bocchini, mastro lattoniere che si industria su oggetti di poco valore ricavandone dei rudimentali giocattoli; i disegni di Umberto Chiodi, capricci onirico-esoterici che prendono vita sulla traccia di antiche cartine geografiche; le tabulae anatomicae ricamate da Alessandra Pace, sinottica osmosi tra ambiente e pettinature; la capziosa naiveté dei dipinti di Pastrorello con soggetti “statuari†quanto “classici†nel loro genere; i frammenti cartacei di Simone Pellegrini, combinazione tra arcaici fregi di vita e i bestiari delle pitture rupestri; i vestiti di Adriano Persiani, plastici trompe-l’œil che dissimulano i materiali industriali in pregiate stoffe; le ceramiche di Andrea Salvatori, insospettabile ricettacolo di temi macabri; e i taccuini di Flora Tondolo che rivelano un erotico-morboso amore per la vita.
orario: dal martedì a sabato 16.30-19.30
AndreA Arte ContemporaneA
Casa Cogollo detta 'del Palladio', Corso Palladio 165 - Vicenza