Il video Say Hello then Wave Goodbye, interamente girato in pellicola, descrive il lento mutamento morfologico della scultura di ghiaccio che raffigura il busto dell'artista tinto dal blu/nero dell'inchiostro, mentre modifica lentamente ed inesorabilmente nei lineamenti e nella forma fino a rendersi irriconoscibile. Il titolo della mostra: 'Will you still love me tomorrow' e' un'affermazione e una domanda, un quesito antico e sempre attuale. La proiezione invade integralmente la galleria ed e' accompagnata accompagnata da un intervento sonoro
Willyoustilllovemetomorrow
curata da Milovan Farronato
Premier del nuovo video, Say Hello then Wave Goodbye, dell'artista svedese Anneè Olofsson.
Questo video, interamente girato in pellicola, descrive il lento mutamento morfologico della scultura di ghiaccio che raffigura il busto dell’artista tinto dal blu/nero dell’inchiostro, mentre modifica lentamente ed inesorabilmente nei lineamenti e nella forma fino a rendere irriconoscibile, se non per la memoria dello spettatore, su una superficie bianca illuminata. La sagoma chiaramente decifrabile dell'artista con lentezza si trasforma divenendo un nero cielo stellato, un lago oscuro che riflette e diffonde bagliori. Dalla solidità della superficie ghiacciata, l’effige muta in una visione cosmica per la quale il principio coincide con la fine: vita mutatur non tollitur. La proiezione invaderà integralmente la galleria accompagnata da un intervento sonoro udibile anche dall’esterno dello spazio in via Mazzini.
“Questa ricerca di una certezza che non deve mai venire meno si scontra con i principi della termodinamica che prevedono che tutto finirà , tutto svanirà , tutto sarà consumato in un calore, in un tepore destinato a disperdersi nell’universo. Se si sposa la teoria della relatività , addirittura tutto è già finito, già svanito, già consumato.
Perché persiste allora questo interrogarsi sull’amare? Perché siamo alla ricerca di questo riscontro nell’altro? Perché non possiamo vivere se non in relazione a qualcuno? Sono queste le radici della nostra misteriosa religiosità e, in qualche modo, della nostra attesa e della nostra inguaribile ed eterna nostalgia dell’altro! Non ci sono orologi che scandiscono il tempo, né computer con le loro memorie e i loro diagrammi, né l’alienazione delle moderne tecnologie, ma solo l’interrogativo specifico della solidarietà umana, un interrogativo antico e sempre nuovo: mi amerai anche domani?â€
Milovan Farronato
Will you still love me tomorrow è un'affermazione e una domanda; un quesito antico e sempre attuale che, in occasione di questa presentazione, diviene metaforicamente rappresentato anche da una collana realizzata in vetro di murano. Oggetto prezioso e fragile, la collana pensata da Anneè Olofsson, si fa portatore di una domanda irrisolta ma inevitabile, un interrogativo che, se indossato, sembrerà aderire e svanire come una lacrima sulla pelle.
Questa edizione sarà presente per tutta la durata dell’esposizione e, in occasione di Artissima, presso lo stand della Galleria 1000Eventi.
Anneè Olofsson nata a Hässleholm in Svezia nel 1966, vive e lavora tra Stoccolma e New York. Il suo lavoro è stato presentato oltre alla Biennale di Venezia del 2001, nella mostra 'Sets. Performing Surface' curata da Sarah Arrhenius per lo Iaspis (Magazzini del Sale), alla Biennale di Valencia nella sezione Videorom e da settembre alla IX Biennale Internazionale di Fotografia di Torino. Ha esposto in una serie di mostre internazionali lo scorso anno tra le quali le personali alla Marianne Boesky Gallery di New York, alla Schaper Sundberg Galleri di Stoccolma, oltre alla collettiva 'Park, Momentum 2000' a Moss in Svezia.
opening: 6 novembre h.21.00
Galleria nmb studio
Via Giuseppe Mazzini 50/e
Torino