Santabarbara Arte Contemporanea
Architetture im-possibili. Le sue opere piu' recenti spostano l'attenzione su prodotti culturali di sopravvivenza; sono reperti archeologici di una civilta' vicina, quella industriale, eppure lontana nella memoria. Questi lavori, sempre rigorosamente dipinti con una tecnica a pastello di estrema precisione sono totem, parti meccaniche in disuso abbandonate all'indifferenza o pronte per un riciclo funzionale al mercato.
Architetture im-possibili
Le sue opere piu' recenti spostano l'attenzione su prodotti culturali di
sopravvivenza; sono reperti archeologici di una civilta' cosi' vicina, quella
industriale, cosi' lontana per generazioni di offuscata memoria. Queste opere,
sempre rigorosamente dipinte con una tecnica a pastello di estrema precisione
sono totem, parti meccaniche in disuso abbandonate all'indifferenza o pronte
per un riciclo funzionale al mercato.
Le macchine di Gentile sono vecchie signore, ancora belle per la memoria
che ci restituiscono. Sono ricordi impreziositi da una patina di nostalgia.
Reperti, metodicamente catalogati ed inseriti in una serie con l'amore e
la cura che contraddistinguono gli album di fotografie di famiglia. Strane
perle di una sorprendente collana. L'occhio di Gentile ci restituisce il
dettaglio, il particolare di un vecchio gioiello che riemerge da uno scavo.
L'irregolarita' dell'avvitamento di un bullone, la semplicita' delle linee
che costituiscono la struttura massiccia del macchinario, il dettaglio della
dentatura di un ingranaggio, in buona sostanza la sorpresa estetica del
particolare. Sono queste le pietre angolari della pittura e della poetica
di Gentile. Ma soprattutto e' un lavoro che non indugia in psicologismi e/o
barocche macchinazioni teoriche. Della macchina non resta che una pura forma
geometrica, addolcita dalla nostalgia e dal ricordo di un tempo lontano,
ma pur sempre pura forma. Ed e' in questo gusto della forma che si avverte
l'unico collegamento con la memoria personale dell'artista, con la sua vita
privata e professionale, che lo vede impegnato nella realizzazione di scenografie
e di oggetti dÕarredo. Quelle rappresentate sono forme che, nonostante la
loro fisicita' pesante e ferrosa acquistano, grazie ai sempre sorprendenti
punti di vista adottati da Gentile, una leggerezza ed una spiritualita' stranianti.
Patrizio Peterlini
Gianfranco Gentile nasce a Verona nel 1949.
Per tutto il decennio degli anni '70 vive a Firenze dove si laurea in Architettura.
In quegli anni frequenta il corso di Fonologia e Musica elettronica presso
il
Conservatorio L. Cherubini e si occupa principalmente di musica sperimentale
e di improvvisazione elettroacustica, partecipando a manifestazioni di musica
contemporanea sia in Italia che all'estero. Autore di colonne sonore e performer
in vari spettacoli teatrali tra cui i 6 eventi del "Teatro Invisibile" di
A. Rostagno
e "Finita Infinita" in coppia con la cantante-attrice Maria Monti. Compositore
e interprete in ambito pop-rock, fino a meta' degli anni Ô80 vive a Roma
e
successivamente a Verona dove lavora come scenografo, grafico e disegnatore
di oggetti d'arredo. Dalla meta' degli anni '90 si incammina anche sulla
strada
della pittura, passione che covava da tempo, utilizzando principalmente
pastelli e tecniche miste, con inquadrature inusuali della realta' visiva
di tutti i giorni e
proponendo una "archeologia industriale" segnata dalla riproduzione decontestualizzata
di reperti ferrosi, brani meccanici abbandonati e riscoperti in
un'appassionata ricerca sul territorio. Come in campo musicale, anche nella
"pittura" affianca a un'operativita' artigianale le nuove possibilita' espressive
derivate
dall'uso del computer, lavorando con programmi di fotoritocco e con strumenti
di pittura digitale alla creazione di immagini originali e all'elaborazione
di immagini
"estratte" dalla realta' parallela di internet.
Opening: venerdi' 12 novembre 2004 dalle ore 18.00 alle 20.30
Spazio Santabarbara
Via Menabrea, 20 Milano