Metafisica dell'esistenza. Esposte circa 40 opere ed alcuni disegni che vanno dal 1933 al 1955. La produzione di Caponi e' andata dapprima incontro alla metafisica, le fabbriche in riva all'Arno, le donne a lavar panni alle fonti, paesaggi siciliani quasi sigillati in un'atmosfera rarefatta dove tutto sembra compiuto. Poi e' iniziata la stagione informale, con le paludi, i paesaggi cancellati nelle forme ma perpetuati nelle essenze, i fiori raccolti in fasci densi di materia.
Metafisica dell'esistenza
a cura di Giovanni Faccenda
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Dino Caponi è nato a Firenze nel 1920, ed è morto ad Arezzo nel 2000.
E' stato ritenuto, da sempre, l'allievo prediletto di Ottone Rosai, che lo considerò come un figlio, o, come lo definì presentandolo all'amico Romano Bilenchi, "il mio angelo custode". E' lo stesso Bilenchi a descrivere, nelle sue pagine dei Silenzi di Rosai, l'incontro tra i due, che avvenne casualmente quando Caponi era ancora un bambino, nel 1931, dopo che un compagno raccontò al maestro che un suo coetaneo "disegnava bene, e aveva ritratto non solo lui ma altri bambini della strada". Rosai lo mandò a chiamare, volle vederne i lavori, e da lì nacque un rapporto esclusivo di amicizia profonda e insostituibile.
Rosai stimolò intensamente la predisposizione di Dino Caponi al disegno, e il suo talento precocissimo venne fuori con tratto incisivo, sottile ed originale, che scaturiva da una personalità vivace ma al tempo stesso drammatica, mite e acuta.
Caponi frequentò i caffè letterari, fu amico dei più grandi intellettuali toscani dell'epoca, che molto hanno scritto di lui: Piero Bigongiari, Romano Bilenchi, Alfonso Gatto, Tommaso Landolfi, Mario Luzi, Eugenio Montale, Vasco Pratolini, Giuseppe Ungaretti.
Ha insegnato all'Accademia di Belle Arti di Firenze ed esposto nelle più importanti manifestazioni artistiche, come la Quadriennale romana, il "Premio Fiorino" e il "Premio Marzotto".
Nella mostra all'Archivio di Stato di Milano verranno esposte circa quaranta opere ed alcuni disegni che vanno dai primi anni di attività , 1933 circa, fino al 1955.
Dino Caponi ha fatto parte della valorosa generazione d'artisti degli anni '20, di cui è stato forse la figura più defilata, ma anche complessa ed enigmatica. La sua produzione è andata dapprima incontro alla metafisica dei luoghi, delle fabbriche in riva all'Arno, delle donne a lavar panni alle fonti, di quei "paesaggi siciliani" quasi sigillati in un'atmosfera rarefatta dove tutto sembra compiuto, anche lo sguardo ad Oriente. Poi c'è stata la solida, corposa stagione informale, con le paludi, i paesaggi cancellati nelle forme ma perpetuati nelle essenze, i fiori raccolti in fasci e densi di materia.
Mario Luzi così replica al tentativo diffuso di assimilare l'arte di Caponi a quella di Rosai: "La vicinanza quasi filiale durò tutta la vita dell'uno e dell'altro. Fu per me sempre una causa di stupore vedere come potesse fiorire timorosamente, fiorire tuttavia, una pittura altra, parallela pur nel canone osservato, originale, significativa. (...) Il paese dell'anima, passando ideativamente sulla tela del discepolo aveva una musica più sordina ma casta e struggente...i filtri naturali della propria indole elaboravano convenientemente la lezione del maestro; e infatti non ne fu soverchiato ma messo nello stato di recepire altre suggestioni dall'Europa postbellica..."
Immagine: Marina con nuvole rosse, 1978
Inaugurazione venerdì 12 novembre ore 18
12 novembre - 26 dicembre 2004
orario: lunedì e venerdì ore 10 - 15
martedì e giovedì ore 10 - 18
sabato ore 10 - 14
catalogo: Editrice Granducale, ottobre 2004, pp. 110.
Testi di Salvatore Italia, Dino Carlesi, Pier Francesco Listri, Duccio Conti, Giovanni Faccenda. Il catalogo consta di testimonianze di Romano Bilenchi, Oreste Macrì, Alfonso Gatto, Vasco Pratolini, Mario Luzi, Domenico Giuliotti, Massimo Carrà , Pier Carlo Santini. Nella parte finale alcune lettere inedite di Ottone Rosai a Dino Caponi.
Tutte le opere sono state catalogate e archiviate presso l’Archivio Generale Dino Caponi a Firenze, via Erta canina, 53, responsabile Prof. Renato Conti.
ufficio stampa: Sabrina Zini
Milano, Archivio di Stato, Via Senato 10