I rami per le acqueforti nelle collezioni del Museo Correr. La mostra, curata da Camillo Tonini presenta trentatre rami con le incisioni a cui si riferiscono; un nucleo di matrici in rame, elaborate dai Tiepolo e provenienti dalla Raccolta di Teodoro Correr. Sette sono di Giambattista, venticinque di Giandomenico, una di Lorenzo e costituiscono un unicum imprescindibile per lo studio dell'opera grafica.
I rami per le acqueforti nelle collezioni del Museo Correr
Dopo l'ottimo riscontro di critica e pubblico del primo appuntamento espositivo
dedicato ai disegni - oltre trentamila i visitatori - è ora il momento di un
particolare aspetto dell'opera incisoria dei Tiepolo.
La mostra, curata da Camillo Tonini e allestita da Daniela Ferretti - presenta
infatti trentatre rami, mai esposti tutti insieme, con le incisioni a cui si
riferiscono, appartenenti alle collezioni del Museo Correr. Catalogo Marsilio.
Le mostre di Ca' Rezzonico, organizzate per il bicentenario della morte di
Giandomenico Tiepolo, sono state realizzate grazie al sostegno di Insula Spa.
La mostra presenta un nucleo di matrici in rame, elaborate dai Tiepolo e
provenienti dalla Raccolta di Teodoro Correr.
Sette sono di Giambattista, venticinque di Giandomenico, una di Lorenzo e
costituiscono un unicum imprescindibile per lo studio dell'opera grafica, con
particolare riferimento alla tecnica dell'acquaforte e, più in generale, per una
riflessione sui rapporti e gli scambi, spesso complessi, tra i figli e il
padre-maestro. Questi testi grafici - raramente e solo in piccola parte, finora,
esposti - suscitano una straordinaria emozione derivante dalle vibrazioni della
luce sui segni ancora inchiostrati, impressi nella matrice dal lavoro degli
artisti.
La mostra si articola in sezioni. La prima, dedicata a Giambattista, presenta
sette lastre in rame che costituiscono una parte delle ventiquattro acqueforti
pubblicate con il titolo Scherzi di fantasia. I temi sono quelli della pittura a
capriccio, con scene fantasiose di mistero e magia ispirate a suggestioni
letterarie e filosofiche del tempo.
Giandomenico, che trovò nell'acquaforte un mezzo particolarmente adatto alle
sue potenzialità creative, è il protagonista delle successive tre sezioni. Dalle
prime, ancora incerte, esperienze nel riprodurre i dipinti dal padre per la
chiesa veneziana di San Francesco della Vigna, egli raffinò la tecnica incisoria
raggiungendo un sapiente uso della modulazione dei chiaroscuro e un dominio
assoluto del segno. Sono esposti i rami delle Tre Virtù Teologali, tratto dal
monocromo conservato in San Francesco della Vigna a Venezia, La Vergine e tre
sante domenicane dalla pala per la chiesa dei Gesuati, ancora a Venezia e
l'Ultima Cena dalla pala del duomo di Desenzano. Nella matrice con Paggi, vasi e
pappagallo, poi, l'artista, accanto alla celebre immagine diventata simbolo
della decorazione per la sua villa di Zianigo, accosta particolari tratti da
varie opere paterne, reinterpretandole in una composizione originale dagli esiti
surreali.
Seguono le acqueforti incise per il ciclo pittorico dell'Oratorio del Crocefisso
a San Polo, le cui immagini, riprese in una serie di stampe all'acquaforte,
avrebbero dovuto diffondere e promuovere questa impresa pittorica. La lettura
dell'attività incisoria di Giandomenico si conclude con la quarta sezione che
ospita la serie di Teste realizzate a omaggio ed emulazione della serie
seicentesca di Teste all'orientale incise dall'artista genovese Giovanni
Benedetto Castiglione, particolarmente ammirato dai Tiepolo, sperimentatore e
innovatore nel campo incisorio.
La mostra - che si chiude con un breve spazio dedicato all'acquaforte attraverso
le immagini contenute in trattati settecenteschi che hanno illustrato le
tecniche e contribuito alla diffusione e alla fortuna di questa particolare arte
incisoria - documenta anche dell'attività incisoria di Lorenzo, fratello di
Giandomenico, che proprio nell'incisione, soprattutto nell'uso del chiaroscuro,
mostra una peculiare personalità .
VERNICE STAMPA GIOVEDI' 16 DICEMBRE 2004, dalle 12 alle 15
Ca' Rezzonico-Museo del Settecento Veneziano
Dorsoduro 3136, 30123 Venezia
Secondo piano
con l'orario e il biglietto del museo.
Musei Civici Veneziani, Marketing, Immagine e Comunicazione:
Monica da Cortà Fumei, Riccardo Bon, Piero Calore, Alessandro Paolinelli, Sofia Rinaldi, tel.++390412747607/08/14/18