Artra (vecchia sede)
Milano
via Settala, 6
333 3260984, 333 9908044 FAX 02 70121492

Wilma Kun
dal 17/1/2005 al 28/2/2005
02 29402478 FAX 02 29402478

Segnalato da

Artra Galleria



approfondimenti

Wilma Kun
Gabi Scardi



 
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17/1/2005

Wilma Kun

Artra (vecchia sede), Milano

L'artista presenta una serie di fotografie a colori, primi piani, busti, ritratti in interni domestici. Sebbene l'ambientazione sia contemporanea, ognuna di queste immagini evoca, nelle sue componenti strutturali essenziali, un caposaldo della storia dell'arte occidentale. I soggetti ritratti sono persone che hanno contribuito in qualche modo al suo lavoro artistico


comunicato stampa

Martedì 18 gennaio 2005 alle ore 18,00 presso la galleria Artra di Milano si inaugura la mostra personale di Wilma Kun.

L'artista presenta una serie di fotografie a colori, primi piani, busti, ritratti in interni domestici. Sebbene l'ambientazione sia contemporanea, ognuna di queste immagini evoca, nelle sue componenti strutturali essenziali, un caposaldo della storia dell'arte occidentale: Velasquez, Holbein, El Greco, Raffaello, Reynold; ma si tratta di citazioni libere, che si rivelano solo a un occhio attento. I soggetti ritratti sono persone che hanno un ruolo nella vita di Wilma Kun: ognuna di loro ha contribuito in qualche modo al suo sviluppo artistico. Il volto dei personaggi è coperto da una maschera sempre uguale, un calco del viso dell'artista. Con questo suo primo lavoro fotografico Kun riprende il tema dell'identità su cui da anni la sua poetica si concentra. Lo fa rappresentando l'immagine dell'altro: non un altro generico, ma l'altro definito ed identificato che porta dentro di sé, che ha contribuito a plasmare la sua attuale figura. La questione dell'identità viene da Wilma Kun messa in scena attraverso l'utilizzo di volta in volta variamente declinato di una sorta di seconda pelle: l'artista realizza una serie di calchi in lattice del proprio corpo. Sempre simili ma sempre diversi perché con minuziosa, impietosa precisione rispecchiano l'evoluzione del corpo femminile che ricalcano, queste membrane rappresentano la superficie sensibile, la pellicola sottile e porosa attraverso la quale percepiamo e veniamo percepiti. Rappresentano il limite, il diaframma, che separa e mette in comunicazione. la maschera con la quale ci presentiamo. Questi corpi-pelle si adattano a situazioni diverse, si comprimono in una scatola o si espandono, si fanno scultura, tenda, tappeto, mondo; o, come in questo caso, si fanno maschera; e, come tutte le maschere, rivelano più ancora di quanto non nascondano. Rivelano, appunto, che se l'atto creativo non è mai indipendente, ma si nutre del confronto e del rapporto con quanto e' gia' stato creato, l'identità stessa non è mai autosufficiente; che ogni narrazione personale è composita, frutto di travasi, d'influssi, d'innesti e di contesti complessi, e nasce dalla mobilità, dalla ricchezza degli incontri e degli scambi, delle interrelazioni.
In questo senso il significato del lavoro va ben oltre l'esperienza individuale dell'artista.
Gabi Scardi

Con il patrocinio del Consolato Generale del Brasile in Milano

Inaugurazione: 18 gennaio 2005 ore 18,00

Galleria Artra
Via L.Settala 6 20124 Milano
Orari: aperto dal martedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00

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dal 14/11/2006 al 22/12/2006

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