PerForm Arte Contemporanea
La Spezia
via XXIV Maggio 57
0187 732884
WEB
Annamaria Centola
dal 13/1/2005 al 28/2/2005
338 8445916
WEB
Segnalato da

Perform Gallery




 
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13/1/2005

Annamaria Centola

PerForm Arte Contemporanea, La Spezia

Meditation Space. L'artista si esprime attraverso la pittura figurativa e i soggetti protagonisti delle sue opere nella maggior parte dei casi sono un ritratto femminile e una struttura meccanica o architettonica.


comunicato stampa

Meditation Space

a cura di Carolina Lio

Annamaria Centola si esprime attraverso la pittura figurativa e siamo quindi tutti in grado di distinguere i soggetti protagonisti delle sue opere. Nella maggior parte dei casi essi sono un ritratto femminile e una struttura meccanica o architettonica. Entrambi sono elementi simbolici che si confrontano e si affrontano sullo spazio della tela equamente diviso. Rappresentano due colonne portanti della nostra modernità e il loro rapporto è quella continua battaglia che esiste tra ciò che invecchia e ciò che non ha tempo, ciò che è organico e ciò che non lo è, ciò che è concepito come perfetto e ciò che, come la bellezza femminile, tenta di divenirlo. Questi è molti altri significati – forse infiniti – possono essere attribuiti ai due soggetti scelti dall’artista apposta per immergere il suo pubblico in quell’atmosfera ambigua e sospesa dove giornalmente viviamo senza accorgerci e quindi senza porci troppe domande. Ma perché abbiamo definito la realtà in cui viviamo sospesa e ambigua? Perché si regge sul filo dell’equilibrio tra futile e celebrale, tra attraente e funzionale, senza una vera direzione precisa, una presa di posizione, una scelta di cosa questa era vuole rappresentare, di dove vuole arrivare, se vuole costruire o solo semplicemente apparire. Annamaria Centola ha questi dubbi senza avere una risposta e cerca di instillarli senza la presunzione di insegnare, ma solo di sottolineare un’evidenza che non tutti forse afferrano. Per questi motivi lo spazio della galleria Perform Arte Contemporanea si trasforma in un “Meditation space”, dove pensare all’accelerazione del nostro ritmo di vita, alla patinata apparenza che ci circonda, al rimando continuo e pressante a dei richiami estetici da cui non possiamo più prescindere. E i ritratti che vediamo non sono quindi altro che un nostro ritratto, fermi nell’attesa di conoscere la strada in cui si incanaleranno le nostre esistenze. Non è un dubbio neutrale: il lato umano, sensibile, imperfetto ed emotivo è sempre quello che regna in primo piano, che sovrasta sul sottofondo inanimato, che colpisce per primo l’attenzione e che rimane impresso più a lungo. E’ insomma una speranza che la soggettività personale di ognuno, la vita e l’umanità nel loro senso più lato abbiano valore il più a lungo possibile. Per questo Annamaria Centola usa come soggetti solo persone reali e come supporto il legno, materiale naturale e vivo. Ed è ancora per questo che le architetture sembrano quasi irreali e i mezzi di spostamento sono alle volte antiquati, come dire poco idonei. In un certo senso potremmo dire che la prospettiva da cui i dipinti sono creati e da dove forse saranno guardati, è antropocentrica. Da una parte abbiamo il mezzo di locomozione come portavoce dell’era globale, dei facili spostamenti, della società multiculturale e delle brevi distanze, dall’altra il corpo umano, vero strumento della nostra percezione, misura reale del nostro raggio visivo, contenitore di tutte le nostre informazioni. Così viene sbugiardata tutta la pubblicità che il nostro tempo fa a se stesso, e ci rendiamo conto che in fondo non vediamo che al di là di noi stessi, come se davanti ai nostri occhi ci fosse uno schermo, un muro, o quel paio di occhiali che Annamaria Centola inforca sul naso dei suoi personaggi. E queste lenti ci proteggono anche in questa lotta quasi feroce tra l’affermazione di sé e l’avanzata del mondo esterno prepotente e avido. Ci conservano una zona franca tra l’essere e l’apparire. Ci fanno da nascondiglio quando vogliamo nasconderci dal progresso che ci incuriosisce e affascina, ma che anche – sempre più spesso – ci fa paura.
Carolina Lio

Annamaria Centola è nata nel 1966 a Roma e attualmente vive a Cerveteri (Roma).
Principali mostre personali: 2001: Looking for Mr Ballard, Galleria Minimal, Oporto (Portugal); 2003: Io sono un aeroplano femmina, Galleria Nuova Artesegno, Udine; 2004: Airportrait, Galleria il Grifone, Lecce.

Inaugurazione: Venerdì 14 Gennaio 2004, ore 18.00

Galleria Perform Arte Contemporanea
via del Torretto 48 – La Spezia
Orario dal Martedì al Sabato dalle 16,30 alle19,30 - Lunedì e festivi su appuntamento

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