Immagini dalla collezione Atelier Chambre. Giacomelli e' un fotografo che ha saputo, attraverso vertiginosi viaggi dello sguardo, riportare non tanto immagini di una realta' sconosciuta, ma vere e proprie visioni
Immagini dalla collezione Atelier Chambre
Ci sono persone che hanno un grande dono: riescono a vedere o immaginare quello che noi non riusciamo ancora a scorgere. Noi, semmai, ci limitiamo a sospettarne l’esistenza o ad avvertire la necessità , magari dolorosa, di saperne di più su un’inquietudine o un mistero che ancora non hanno nome, ma non siamo in grado, da soli, di definire e rappresentare cos’è questo “qualcosaâ€.
Loro, invece, ci riescono. E in questo sono grandi, perché descrivono con precisione ciò che, sino a quel momento, nessuno sapeva come descrivere; perché danno forma a visioni che, sino a quel momento, nessuno sapeva come rappresentare. Loro, Giotto Dante Shakespeare Mozart Leopardi Cézane Picasso Klee e altri ancora, si comportano come esploratori che s’avventurano, per noi, in territori sconosciuti e ritornano riportandoci le loro cronache dall’ignoto. E Mario Giacomelli, fotografo, è uno di Loro. Anche lui ha saputo, con i suoi vertiginosi viaggi dello sguardo, riportarci non tanto “immagini†di una realtà sconosciuta, quanto delle vere e proprie “visioni†di quell’invisibile che dimora sotto la superficie delle cose, dei luoghi, degli uomini, dei sentimenti.
Tuttavia, il problema che abbiamo di fronte a queste “cronache dall’ignoto†è che sono rappresentazioni così inedite da stordirci: folgorazioni accecanti davanti alle quali i nostri riferimenti di lettura abituali si impoveriscono, diventano inservibili. Perché Loro, per rappresentarci l’invisibile, per raccontarcelo, hanno dovuto inventarsi una lingua nuova, in grado di accogliere e rappresentare ciò che andavano scoprendo e che ancora non aveva nome.
Anche le fotografie di Giacomelli sono così: fatte con una lingua nuova. Una lingua che ha permesso al Maestro di vedere la poesia, di vedere il dolore, di vedere la solitudine e di mostrarceli, come mai nessun altro aveva fatto. E a noi, allora, non resta che imparare questa nuova lingua e iniziare, così, l’ascolto e la comprensione del mistero delle sue immagini.
Oltrefoto
Sala Pagano Voghera (PV)