Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Torino
via Modane, 16
011 3797600 FAX 011 3797601
WEB
Visioni in Viaggio
dal 2/2/2005 al 10/3/2005
011 19831600 FAX 011 19831601
WEB
Segnalato da

Angiola Maria Gili




 
calendario eventi  :: 




2/2/2005

Visioni in Viaggio

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

In parallelo alla mostra personale di Diego Perrone, la rassegna Visioni in viaggio a cura di Emanuela De Cecco, propone l'incontro con l'artista e quatto proiezioni che si terranno a partire dal 17 febbraio e per 4 giovedi' di seguito. Come nelle serie precedenti, anche questa trae spunto dagli stimoli offerti dai lavori in mostra e si propone come strumento di approfondimento e di riflessione.


comunicato stampa

In parallelo alla mostra personale di Diego Perrone, la rassegna Visioni in viaggio a cura di Emanuela De Cecco, propone l’incontro con l’artista il 3 febbraio e quatto proiezioni che si terranno, come di consueto, il giovedì sera nell'auditorium della Fondazione Sandretto, alle 21 a partire dal 17 febbraio e per 4 giovedì di seguito (ingresso libero).

Come nelle serie di proiezioni precedenti, anche questa trae spunto dagli stimoli offerti
dai lavori in mostra e si propone come strumento di approfondimento e di riflessione non
didascalico, più predisposto ad interagire con il paesaggio mentale messo in gioco
dall'artista che ad interpretare filologicamente i lavori in mostra. Questa volta il filo conduttore è un percorso attorno al tema della morte secondo una prospettiva che non riguarda solo il destino di tutti gli esseri umani, ma si estende ad una riflessione più ampia su diverse forme di scomparsa e anche sulle possibili ipotesi di sopravvivenza. In ognuna delle quattro tappe, infatti, viene affrontata ogni volta una sorta di avvicinamento ad una fine differente. Si tratta, in ordine di apparizione, di due documentari e a seguire dei lavori di due artisti. Anche questa volta le visioni proposte
abitano il territorio che sta in mezzo tra il cinema di finzione e il documentario, terreno volutamente dai confini labili che, in relazione all'evolversi della comunicazione dei media, sta diventando di sempre più drammatica attualità. A questo proposito, le diverse angolature da cui la morte è presa in considerazione, condividono l'essere radicalmente altro rispetto al modo di comunicare proposto oggi dai grandi mezzi di comunicazione. A fronte della difficoltà insita nel tema, ogni contributo propone una strada differente dallo scandalo e dall'intenzione di tramortire il pubblico. Sono quattro lavori che, pur diversissimi l'uno dall'altro, condividono rigore, delicatezza e forza poetica. La morte è oggi fin troppo presente ma troppo spesso viene trattata in modo tragicamente morboso o rimossa, dimenticando che, semplicemente, è parte integrante della vita stessa.
_____

Le proiezioni
La prima serata è dedicata al notissimo regista americano Errol Morris (vincitore nel 2004 del premio Oscar per il miglior documentario con The Fog of War) di cui viene proiettato Fast, Cheap & Out of Control, 1992 (Veloce, a basso costo e fuori controllo).
Questo film è una sorta di introduzione, ai successivi, dove il tema della morte non è il punto centrale, ma è un sentimento di carattere elegiaco che affiora nel corso di tutta la narrazione. Fast, Cheap & Out of Control è composto dall'intrecciarsi di interviste a quattro particolarissimi amanti degli animali, che siano reali, scolpiti in siepi ornamentali o robotizzati, ognuno di essi è un vero e proprio maestro nella propria attività. I protagonisti sono un domatore di leoni, un giardiniere che realizza sculture di animali, un esperto di talpe e un esperto di computer che realizza robot dal corpo di insetti. Ognuno di essi è portatore di un sapere unico nel suo genere, difficile da tramandare e dunque probabilmente destinato a scomparire con l'uscita di scena dei protagonisti.
con il procedere del film, emergono dei punti in comune tra i quattro intervistati: il
domatore e il giardiniere guardano indietro a dei modi di vivere che stanno
scomparendo, gli altri due guardano al futuro, immaginando delle creature che forse un
giorno potranno sostituire l'uomo. Triste e divertente allo stesso tempo, Fast, Cheap &
Out of Control inizia come un viaggio sulle ossessioni e gli sforzi dell'uomo e alla fine
diventa una meditazione commovente sulla reale natura della nostra esistenza.

La seconda tappa centra la questione della morte intrecciata con una riflessione sulle
relazioni affettive ma non solo, delle persone comuni che abitano nella città delle stelle del cinema hollywoodiano, A Certain Kind of Death, documentario realizzato da due filmaker americani Blue Hadaegh e Grover Babcock , è una sorta di indagine che ricostruisce il prima e il dopo delle persone (e dei loro corpi) che sono morte senza che nessuno ne abbia segnalato, né pianto la scomparsa. Presentato per la prima volta al Film Festival di Rotterdam, ci conduce in un viaggio a ritroso nella vita di alcune persone ritrovate morte in casa da sole, dunque prive di assistenza, di relazioni, di affetti che ne avrebbero potuto/dovuto, ravvisare la scomparsa e curarne le procedure necessarie
L'indagine, condotta con un rigore e un rispetto straordinario delle persone coinvolte,
tutt'altro che scontati dato il tema, diventa occasione per scandagliare i percorsi umani
alla rovescia, dal momento finale si delinea, attraverso il racconto delle persone
impegnate nei diversi ambiti, un quadro impietoso rispetto alla condizione di isolamento
e di solitudine nella città contemporanea in assenza di affetti e relazioni. Ne emerge un
mondo sommerso, che non siamo soliti frequentare dove alla domanda inevitabile su
cosa sia la morte, la risposta che il film suggerisce è che per coloro che non vengono
ricordati da nessuno si tratta di una totale sparizione. Certain Kind of Death ha vinto il premio speciale della giuria al Sundance Film Festival, il premio Guggenheim all Full Frame Doc Festival di New York, il premio per il migliore documentario al Film Festival di Atlanta e il premio per il miglior documentario al Festival New York Underground.

La terza tappa è il celebrato film di Bill Morrison, Decasia film realizzato su una colonna
sonora del compositore Peter Gordon. Morrison ha realizzato Decasia film assemblando
parti di pellicola cinematografica delle origini.Il risultato è una spettacolare rassegna di
immagini d'archivio filmate su pellicola in bianco e nero talmente rovinate da essere
prossime alla sparizione. Il regista da forma ad una celebrazione psichedelica della
distruzione fisica delle immagini, ma le immagini scelte mostrano gli sforzi umani in
gara con la morte (la nascita, i registi al lavoro, momenti di preghiera) sembrano, per
contro, resistere alla loro stessa sparizione. Il titolo è un gioco di parole tra il termine
inglese per decadimento ''decay'' e il mitico film musicale di Walt Disney Fantasia.
Decasia mette in scena, attraverso l'imminente sparizione delle immagini, l'ostinata
lotta dell'uomo per trascendere la sua mortalità che nell'atto creativo trova una delle sue
possibili vie di uscita. Commissionato dall'Europaischer Musikmonat come una nuova
sinfonia al compositore Michael Gordon che in seguito ha chiesto a Morrison di creare la
controparte visiva. Decasia è un'esperienza coinvolgente che che non solo forza il nostro
sguardo a considerare in senso più ampio le possibilità offerte dal mezzo
cinematografico. Il film ha avuto da subito attenzione e riconoscimenti. Oltre a numerosi
festival (tra cui il Film Festival di Rotterdam e il Sundance Film Festival), è stato
mostrato al MoMA a New York, alla Tate Modern e all'ICA a Londra, allo Smithsonian
Museum di Washington.

La quarta e ultima serata vedrà la proiezione di Les Soviets plus l'electricité,
monumentale film-viaggio realizzato e auto prodotto dal regista francese Nicolas Rey in
Russia fino a Magadan, città della Siberia nota ai tempi del Soviet per essere sinonimo
delle deportazioni. Les Soviets plus l'electricité assembla il diario di viaggio sonoro del regista, materiale filmato documentario già esistente e le sue osservazioni personali.
Si tratta di un documentario non convenzionale, che richiede una partecipazione
particolare allo spettatore. Lo spettatore, come il regista, si trova infatti a compiere a
sua volta un percorso. Il regista ci invita a viaggiare con lui alla fine della terra e a
provare le sue stesse sensazioni. Il risultato è un film intimo, impegnativo e illuminante.
Ad essere sull'orlo della fine in questo caso non è l'uomo ma il paesaggio che lo ospita.
Le immagini di questa monumentale produzione, ci raccontano della scomparsa di un
paesaggio, o più precisamente del mondo che lo ha segnato e della dissoluzione delle
ideologie che lo tenevano insieme. Les Soviets plus l'electricité ha vinto il Forum Prize della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica (FIPRESCI) nel Forum del Cinema Giovane del Film Festival di Berlino nel 2002. Sempre nel 2002 è stato acquistato dal Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centro Pompidou, Parigi.
_______

Note sugli autori

Errol Morris è nato nel 1948 a Hewlett, Long Island, vive a Cambridge, Massachusetts. È
senza dubbio uno dei cineasti di area non fiction più di talento e stimolanti, autore di
lungometraggi capaci di uno sguardo trasversale e senza veli sulla società americana. Mr
Death: The Rise and Fall of Fread A. Leuchter, Jr. (1999); Fast, Cheap & Out of Control
(1997); A Brief History of Time (1992); The Thin Blue Line e della serie televisiva First
Person, composta da 17 episodi divisi in Season 1 e Season 2, in cui i personaggi
raccontano alla macchina da presa le loro incredibili storie. Morris ha introdotto un modo
nuovo di trattare il documentario, intrecciando la rappresentazione di fatti reali con l'uso
di forme narrative proprie del cinema di finzione, sempre con uno sguardo che ci fa
sentire prossimi ai soggetti trattati. Nel 2004 con The Fog of War vince il premio Oscar per il miglior documentario. Nel 1999 il MoMA di New York gli ha dedicato una retrospettiva completa.

Blue Hadaegh e Grover Babcock gestiscono la New Box Media, una casa di produzione di documentari di Los Angeles. Producono lavori per la televisione pubblica e la tv via cavo, istutuzioni culturali e istituzioni d'arte. Blue Hadaegh è cresciuta in Iran per poi tornare negli Stati Uniti dove ha si è laureata in Cinema al California Instutute for the Arts Cal Arts). Prima di lavorare con Grover Babcock, ha prodotto video per i musei tra cui il Paul Getty Museum e il Los Angeles County Museum of Art. Grover Babcock è nato a Pittsburgh, Pennsylvania, e ha studiato filosofia e film presso la University of Southern California. Insieme hanno realizzato American Journey, un programma di documentari di trentun'ore coprodotto con Discovery communications, A Certain Kind of Death è il loro primo documentario indipendente.

Bill Morrison è nato a Chicago nel 1965. HA studiato alla Cooper Union School of Art, di
New York dove vive tuttora, Cineasta sperimentale, il MoMA ha nella collezione
permanente cinque suoi lavori tra cui Decasia e The Film of Her. Vincitore di numerosi
prem, Morrison ha ricevuto un premio dalla Fondazione Guggenheim e e dalla Foundation for Contemporary Performance Art.

Nicolas Rey, francese, non porta questo nome in omaggio al famoso cineasta americano,
così come non è figlio del regista francese Georges Rey. Gira film dal 1993, produzioni a
cavallo tra la fotografia, i documentari e i film sperimentali. Dal 1995 lavora alla
cooperativa ''L'Abominable'', di cui è uno dei soci fondatori.
_______

Programma

giovedi 17 febbraio: Errol Morris, Fast, Cheap & Out of Control, 1997, 82'. (Veloce, a
buon mercato e fuori controllo). v.o. sott. it. Errol Morris è il vincitore nel 2004 del premio Oscar per il miglior documentario con The Fog of War.

giovedi 24 febbraio: Blue Hadaegh e Grover Babcock, A Certain Kind of Death, v.o. ingl
A Certain Kind of Death ha vinto il premio speciale della giuria al Sundance Film Festival, il premio Guggenheim all Full Frame Doc Festival di New York, il premio per il migliore documentario al Film Festival di Atlanta e il premio per il miglior documentario al Festival New York Underground.

giovedi 3 marzo: Bill Morrison, Decasia, 2002, 66' film musicale
Il film ha avuto da subito attenzione e riconoscimenti. Oltre a numerosi festival (tra cui il Film Festival di Rotterdam e il Sundance Film Festival), è stato mostrato al MoMA a New York, alla Tate Modern e all'ICA a Londra, allo Smithsonian Museum di Washington.

giovedi 10 marzo: Nicolas Rey, Les Soviets plùs l'electricité, 2001, 175' v.o. fr. sott. Ingl
Les Soviets plus l'electricité ha vinto il Forum Prize della Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica (FIPRESCI) nel Forum del Cinema Giovane del Film Festival di Berlino nel 2002. Nel 2002 è stato acquistato dal Museo Nazionale d'Arte Moderna del Centro Pompidou, Parigi.

Ufficio Stampa: Angiola Maria Gili 011 19831610
Marcella Laterza 011 19831632

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane, 16 Torino

IN ARCHIVIO [136]
Adrian Villar Rojas
dal 3/11/2015 al 27/2/2016

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede