Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Torino
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Clip'it
dal 9/2/2005 al 10/2/2005
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Segnalato da

giola Maria Gili




 
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9/2/2005

Clip'it

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino

Una video compilation dedicata agli artisti italiani delle ultime generazioni che, in diversi modi, reputano centrale il rapporto con la musica. Si va dalle collaborazioni vere e proprie a contaminazioni o sperimentazioni. Il filo conduttore della rassegna e' letto in chiave di rapporto 'generazionale' con la musica di matrice popolare.


comunicato stampa

Giovedì 10 febbraio alle ore 21 nell’Auditorium della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo viene presentata la rassegna di video CLIP’IT a cura di Luca Beatrice (ingresso libero). Si tratta di una video compilation dedicata agli artisti italiani delle ultime generazioni che, in diversi modi, reputano centrale il rapporto con la musica. Si va dalle collaborazioni vere e proprie a lavori nati in seguito a una profonda suggestione, dalle contaminazioni alle sperimentazioni, in ogni caso il filo conduttore della rassegna va letto in chiave di rapporto “generazionale” con la musica di matrice popolare (dal rock alla disco, dall’hard core all’elettronica, dalla canzone al video clip), un grande contenitore di idee e immagini spesso assai più avanzate delle arti visive stesse.

Gli artisti coinvolti sono: Nicola Verlato, Lorenzo Scotto di Luzio, Thorsten Kirchhoff, Botto & Bruno, Davide Bertocchi, Luca Francesconi, Marcello Simeone, Luigi Presicce, Coniglio Viola, Nico Vascellari, Andrea Mastrovito, Ra di Martino, Paolo Leonardo, Robert Pettena, Carola Spadoni, Andrea Chiesi, Luca Pancrazi, Daniele Galliano, Giulia Caira, Alessandro Gianvenuti + Dj Stile, Fausto Gilberti, Mario Consiglio, Bartolomeo Migliore.
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CLIP'IT a video collection by Luca Beatrice

Per buona parte del ‘900 il rapporto tra musica e arti visive è stato letto in chiave di ricerca avanguardistica. Ad un'arte non naturalista, genericamente astratta, corrispondeva una colonna sonora anti melodica e destrutturata, del tutto avulsa dalla finalità primaria della musica stessa, cioè l'intrattenimento.
Il primo epocale cambiamento di rotta si è avuto nel periodo Pop: infatti non fu casuale la corrispondenza, intorno al 1955, tra i primi lavori di Peter Blake e David Hamilton e la diffusione dei dischi a 45 giri, approntati per un pubblico nuovo e giovane. Il resto lo fa, qualche anno più tardi, Andy Warhol, producendo il primo LP dei Velvet Underground e sovrintendendo il loro impressionante live show. Per la prima volta l'arte si interessa alla matrice popolare della musica, alla canzone di 3 minuti, all'aspetto visivo che può essere contenuto in un concerto.
La seconda fondamentale cesura è da collocarsi nel Punk delle origini (1977-1982), un fenomeno che non si limita solo al suo aspetto più estremo (l'azionismo dei Sex Pistols più volte letto come una deriva situazionista) ma si presenta in modi molto sfaccettati stabilendo nuovi rapporti tra artisti visivi e musicisti, nel segno di un profondo cambiamento dell'iconografia. La filosofia del “Do It Yourself”, la possibilità per chiunque di usare una chitarra senza saper suonare, ha fatto saltare i residui accademismi proponendosi come l'ultima, definitiva, avanguardia.
Va considerato infine, avvicinandoci ai nostri giorni, il proliferare della nuova musica elettronica, a partire dai primi anni '90: nata da esperienze nel campo della sperimentazione, l'elettronica ha invaso il settore dell'intrattenimento, in particolare della dance music, trasformandosi di volta in volta in techno, house, speed, garage e quant'altro. Alla base di queste ricerche c'è un forte modificarsi dell'aspetto visivo (i VJ's sostituiscono i DJ's) all'interno di un nuovo rito collettivo e tribale che ha per protagonista il corpo perfomantico non solo dei musicisti ma anche del pubblico.

Su queste prime riflessioni nasce il progetto CLIP'IT, una video compilation (tra i 20 e i 30 titoli) dedicata agli artisti italiani delle ultime generazioni che, in diversi modi, reputano centrale il rapporto con il mondo musicale. Si va dalle collaborazioni vere e proprie a lavori nati in seguito a una profonda suggestione, dalle contaminazioni alle sperimentazioni, ma in ogni caso il filo conduttore della rassegna va letto in chiave di rapporto “generazionale” con la musica di matrice popolare (dal rock alla disco, dall'hard core all'elettronica, dalla canzone al video clip), un grande contenitore di idee e immagini spesso assai più avanzate delle arti visive stesse.
Questo genere di cultura meticcia e “alternative”, molto diffusa nel mondo anglosassone (basti ricordare i rapporti Damien Hirst- Blur, le esperienze di Raymond Pettibon, Tony Oursler, Martin Creed ecc…) coinvolge anche le nuove generazioni di artisti italiani, sempre più attenti a visualizzare nelle loro opere un'infinità di suggestioni mutuate dai suoni.
Luca Beatrice

Nell'immagine uno snap dal video 'Caffè Nero Bollente' di Coniglio Viola.

Giovedì 10 febbraio 2005 – ore 21 - Auditorium

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Via Modane, 16 Torino

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