GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Bergamo
via San Tomaso, 53
035 399528 FAX 035 236962
WEB
Round about Weill
dal 18/2/2005 al 19/2/2005
035 399528 FAX 035 236962
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Segnalato da

Fabrizio Liperni




 
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18/2/2005

Round about Weill

GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Bergamo

Presentazione del disco di Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia. All'interno della sala dedicata allo Special Guest. Interverranno Manfred Eicher, fondatore e produttore della ECM e il critico musicale Riccardo Bertoncelli che intervistera' gli autori. Questi eseguiranno poi alcuni brani tratti dal loro disco.


comunicato stampa

di Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia

in collaborazione con ECM e Ducale e in occasione di Bergamo Jazz 2005

intervengono
Manfred Eicher, fondatore e produttore della ECM
Riccardo Bertoncelli, critico musicale

Ancora “provocazioni sornione” in musica (per citare Umberto Eco, che di nuovo, scrive le note per il libretto) lanciate dal grande duo che già molti aveva affascinato con la registrazione di “In cerca di cibo” nel 1999, “spostandosi sempre là dove l’ascoltatore non se li attende.” “In cerca” includeva improvvisazioni da fonti diverse come il Modern Jazz Quartet e la musica per la celebre produzione televisiva di Pinocchio. Questa nuova registrazione li riprende sulla base di un approccio tanto tangente quanto indagatorio nei confronti di uno dei compositori più creativi del ventesimo secolo e ancora, dopo tutti questi anni, non pienamente compreso: Kurt Weill (1900-1950).

Eco sembra preoccuparsi per i nostri due amici, ed in fondo esprime sorpresa per questa scelta, ma possiamo leggere una chiara logica in tutto ciò. Gli studiosi di Weill parlano tuttora del problema dei “due Weill”, il compositore degli anni tedeschi, inizialmente collocato vicino a Hindemith, e quello delle canzoni per Broadway negli anni americani, che lavora all’interno della tradizione del musical, del teatro popolare, del cinema. Per Trovesi/Coscia questo “problema” non sussiste proprio dal momento in cui i due improvvisatori da Nembro e da Alessandria, rispettivamente, condividono un simile disprezzo per le artificiose distinzioni tra arte alta e bassa; loro sanno, come Weill del resto, che si può trovare grande musica tanto per le strade come in sale di conservatorio e che tutte le forme costituiscono un valido veicolo per sostenere un argomento o che si possa giocare con esse, divertendosi.

Agitatore comunista ed ebreo, Weill fu uno dei primi compositori a comprendere appieno il potenziale creativo del jazz e si ponendosi come naturale progenitore anarco-spirituale di molte esperienze future. Dalla loro prospettiva, così tipicamente italiana, Trovesi e Coscia vedono Weill, in una dimensione estetico-musicale, assai vicino al loro eroe Fiorenzo Carpi, già celebrato nel lavoro precedente “In cerca”, che fu a fianco in anni determinanti per la cultura italiana in genere, di Dario Fo e di Giorgio Strehler e che fu anche un poeta ironico, un artista radicale uno scrittore di melodie giunte fino a noi.

Ecco, qui troviamo sia brani di Weill come libere meditazioni su Weill, e in più, musica nuova, in spirito weiliano, di Trovesi e Coscia. La maggior fonte d’ ispirazione per il programma è “Ascesa e Caduta della Città di Mahagonny”, l’opera in tre atti che marca una delle vette della collaborazione con il drammaturgo Bertold Brecht. Recentemente Paul Griffith ha condensato il contenuto musicale di quest’opera nel seguente modo: “Bach incontra una orchestra da ballo negli anni venti e canoni e corali entrano in cortocicuito con ritmi popolari e stili canzonettistici”. “ Per noi”, dice Coscia, “Mahagonny è il punto di partenza, il pretesto per trasformare il materiale”. Il duo interpreta inoltre, nella sua inimitabile maniera, “Tango Ballade” dall’ “Opera da Tre Soldi”.

La musica di Kurt Weill è uno dei soggetti su cui si è concentrata l’attenzione del fisarmonicista Gianni Coscia al momento di dedicarsi unicamente alla musica dopo aver esercitato trent’anni come avvocato. Nel 1991 partecipa alla messa in scena di “Ascesa e Caduta della Città di Mahagonny” al Teatro Regio di Torino. Grande è la dedizione di Coscia verso una figura di spicco del jazz e della musica leggera italiana, il primo ad aver reso popolare presso un vasto pubblico la fisarmonica: Gorni Kramer cui ha dedicato affettuose e fililologiche rivisitazioni. La passione per la canzone italiana dal dopoguerra fino agli anni sessanta/settanta, condivisa peraltro con Trovesi, lo lega ad un mondo vissuto in compagnia di Umberto Eco, si parla della giovinezza di entrambi, il quale ha gustosamente infarcito il suo ultimo romanzo “La misteriosa fiamma della regina Loana” di citazioni e versi in cui spesso la fragilità poetica è compensata dalle dense evocazioni, e costruzioni, del racconto. A tratti sembra di sentire anche i nostri due eroi girovagare e “divagare sottovoce” per il romanzo.

Gianluigi Trovesi, che ha ben pochi rivali tra i clarinettisti in Europa, è stato una figura fondamentale per definire il Jazz Italiano ed è risultato vincitore, sin dagli anni settanta, di importanti premi. L’aver militato stabilmente nel gruppo di Giorgio Gaslini lo ha lanciato indubbiamente nella carriera ma dobbiamo aspettare gli anni novanta perchè venga internazionalmente riconosciuto, sia come stella dell’Italian Instabile Orchestra (vedi “Skies of Europe su ECM), che come leader di propri gruppi, in particolare l’ottetto, che registra poi per ECM (“Fugace” del Gianluigi Trovesi Ottetto, registrato nel 2002, getta uno sguardo non ortodosso alle radici del jazz).

Ma il duo con Gianni Coscia è assai speciale e regala piaceri particolari. I due vecchi amici sono legati da speciale empatia, qualità di reciproco ascolto, fulminea, quanto meditata, reattività; altrettanto stupefacente è il sottile humor, a tratti beffardo, che irradia dalla loro musica. In continua crescita dopo il debutto con l’album “Radici” del ’95, attraverso “In cerca di cibo”, e arrivando alla presente opera, il duo dimostra di avere riserve inesauribili e di beneficiare di una flessibilità d’approccio mostrandosi capace di vagabondare tra una dozzina di idiomi musicali diversi con una originalità che li stacca nettamente(per ciò che suonano e per come lo fanno) da ogni altra simile formazione.

Una speciale presentazione di “Round about Weill” promossa da Ducale, avverrà alle ore 11.30 presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo(GAMeC), attualmente uno dei più dinamici luoghi per l’arte d’oggi in Italia. All’interno della sala dedicata allo Special Guest è allestita una imponente quanto ipnotica installazione al neon dell’artista svizzero John Armleder dal titolo Voltes IV; alla presentazione interverranno Manfred Eicher, fondatore e produttore della ECM e il critico musicale Riccardo Bertoncelli che intervisterà di fronte agli intervenuti Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia. Questi eseguiranno poi alcuni brani tratti dal disco. La sera prima al teatro Donizetti, all’interno della prima serata di Bergamo Jazz 2005, che accoglie la presentazione di cui sopra tra i suoi eventi collaterali, il duo presenterà un intero programma incastonato tra il trio chitarristico Coryell, Abercrombie e Assad, e il gruppo di Dee Dee Bridgewater.

GAMeC 96 Galleria d92Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
Via S. Tomaso, 53 - 24121 Bergamo
Segue aperitivo
Ingresso libero

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