Lavori di Alessandro Amaducci, Amae Artgroup, Elisabetta Filocamo, Giorgio Longo. ''Fare poesia col video (...) significa assemblare delle immagini che, senza dover necessariamente seguire dei processi narrativi, comunichino a chi le vede delle sensazioni simili alla lettura di un testo poetico'' Giorgio Longo
Alessandro Amaducci
Amae Artgroup
Elisabetta Filocamo
Giorgio Longo
a cura di Giorgio Longo
Quante volte ci è capitato di sentire il termine "poetico" riferito ad immagini in movimento, a film, a video o addirittura a spot pubblicitari, (come non ricordare un famoso spot della Barilla dove una bambina bionda raccoglieva un gattino in una giornata di pioggia e se lo portava a casa). Il più delle volte però si abusa di questo aggettivo o lo si riferisce ad immagini stereotipate e melense che poco hanno a che vedere con la poesia e molto con una certa retorica dell'immagine, cara agli anni sessanta, nella quale le immagini in bianco e nero ci mostravano denti bianchi e smaglianti di famigliole appena alzate sempre sorridenti con bucati più bianchi del bianco.
Fare poesia col video è tutt'altra cosa, significa assemblare delle immagini che, senza dover necessariamente seguire dei processi narrativi, comunichino a chi le vede delle sensazioni simili alla lettura di un testo poetico. Sulla carta potrebbe sembrare semplice; bisognerebbe operare come il poeta che, invece di costruire le rime e la prosodia in ragione di un tema scelto, esprimesse delle idee e delle emozioni con l'aiuto delle rime che gli vengono in mente. Ciò accade abbastanza spesso nella poesia lineare.
Purtroppo non si trattano le immagini come le parole, perché se le parole vengono in mente con facilità , le immagini non appaiono per il semplice fatto di sollecitarle. Nella videopoesia il margine di creazione eventuale è quindi più ridotto, ma il mezzo stesso, basandosi sull'immagine, diventa molto più rapido e più comprensibile al fruitore.
Giorgio Longo
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Notizie sugli autori
Alessandro Amaducci, videomaker e critico di videoarte, nasce nel 1967 a Torino e si laurea con una tesi sulla videoarte. Dal 1988 collabora con il Centro Arti visive Archimede di Torino, realizzando corsi pratici di video, attività didattiche in scuole elementari e medie, attività videoteatrali con portatori di handicap. Attualmente svolge l'attività di docente di video per l' Istituto Europeo di Design di Milano e per il DAMS di Torino. Dal 1991 collabora con l'Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, realizzando documentari sulla Seconda Guerra Mondiale, sulla Resistenza, sulle lotte operaie ed altri argomenti inerenti l'attività dell'archivio. Dal 1992 organizza serate sulla videoarte italiana e straniera. Nel 1995-96 collabora con il teatro Juvarra di Torino per la realizzazione di spettacoli multimediali. Dal 1996 realizza videoarte, documentari e videoclip come freelance. Dal 1999 si occupa di video-live per varie situazioni di carattere musicale e teatrale.
Elisa Filocamo ha girato a lungo l'Europa vivendo a Londra e poi a Berlino, prima di reinstallarsi a Milano - dove è nata nel 1957 - e concludere, da adulta, i suoi studi artistici, mentre già andava focalizzando i suoi interessi sulla videoarte e le videoinstallazioni. Dopo una breve stagione dedicata alla pittura comincerà a dedicarsi alle installazioni, ponendo sempre maggiore cura agli aspetti tecnici della produzione video, in cui riuscirà a raggiungere la capacità di unire il virtuosismo tecnico alla sua grande sensibilità . Il suo lavoro più famoso "Inside Outside" del 1997 - premiato sia al "Videoart Festival" di Locarno che a "L'immagine Leggera" di Palermo dello stesso anno - rappresenta il manifesto programmatico del suo lavoro, fondato sull'indagine dei meccanismi della visione, sospesa tra realtà e illusione, tra lo sguardo del soggetto e quello della macchina. I riflessi nell'iride dell'artista si mixano con il suo sguardo, svelando i rapporti tra dentro e fuori, tra conscio, inconscio e realtà . Perché della realtà Elisa non si dimenticava mai, soprattutto della realtà sociale, che riaffiora o si afferma prepotentemente sia nei video che nelle installazioni, a partire proprio delle visioni di città e periferie che ci offre "Inside Outside". ( Giovanni Bai)
AMAE Artgroup nasce nel Giugno del 2001 come progetto che adotta il linguaggio dell'arte contemporanea per fare poesia in modo ipertestuale. Componenti: IVAN LUPI, nato a Ferrara nel 1972. Vive e lavora a Ferrara. PAOLO MASCOLINI, nato a Copparo (FE) nel 1967. Vive e lavora a Ferrara. RICCARDO ROVERSI, nato a Ferrara nel 1973. Vive e lavora a Ferrara.
Giorgio Longo, milanese d'origine è passato negli ultimi venti anni dalla poesia lineare alla sperimentazione video, tentando di creare con parole suoni e immagini una poesia "visiva" e visionaria che egli stesso ha definito "un grafomagma", ovvero un connubio di simboli e parole che dovrebbero infondere nello spettatore gli stessi sentimenti di un lettore che legga un testo poetico. Per questo motivo dopo la pubblicazione di alcune raccolte poetiche negli anni '80 e '90 ha abbandonato la scrittura poetica per dedicarsi interamente alla videopoesia.
La sua ricerca lo ha portato a trasporre in video i versi di famosi poeti europei come Paul Celan, Fernando Pessoa e Thomas Eliot e di poeti milanesi quali Giampiero Neri, Giancarlo Majorino e Roberto Sanesi.
Nell'immagine un'opera in mostra.
inaugurazione sabato 26 febbraio 2005 - 18.30 - 21.00
Casa di Tolleranza
via ingegnoli 17 - milano
mm2 lambrate
cit. surico - del basso
palazzina cortile interno
primo piano