Non sono rilievi e nemmeno sculture, anche se il pennello che interviene ha la durezza dello scalpello. Sono solo immagini, fotografie a cui e' concessa la liberta' di mutarsi in 'altro' e di trascendere l'istante che lo scatto congela.
Mostra personale.
Possono sembrare metope, a volte. E quando i secoli i templi se li mangiano senza pietà , le metope di solito restano. Magari semidistrutte, sommerse, anonime, prive del ricordo delle mani di chi le ha scolpite, dell’imperativo di chi le ha volute. Ma qualcuno, quasi sempre, le ritrova.
RetrouvAGE. Archeologia del futuro. Eppure no, non sono metope, non sono rilievi e nemmeno sculture a tutto tondo – seppure il pennello che le viola abbia l’implacabile durezza dello scalpello – le immagini di Pino Settanni. Sono solo immagini, appunto. Fotografie a cui è concessa una nuova libertà : la libertà di mutarsi in “altro†e di trascendere l’effimero istante che lo scatto congela con violenza. Artista coraggioso il fotografo Pino Settanni. Il cui coraggio sta tutto nello sfidare il tempo, usurpandone il trono, assecondandone le stagioni e, allo stesso tempo, negandone con forza la logica – è la figlia ad allattare la madre stringendola tra le braccia ma senza la tenerezza di un gesto consueto – e superando così il tempo sul suo stesso terreno. E’ in forse, scomposto e ricostruito per frammenti, quel ciclo vitale di cui ogni essere vivente è vittima. Figlie, madri, nonne. L’essere qui è donna. Ma non si sa se appartiene ad un’epoca, ad uno spazio, a un sentire condiviso. O se piuttosto il muro dello spazio è stato scavalcato per tuffarsi in un mondo parallelo dove muscoli tesi o carni non più giovani , flaccide e consumate, posseggono la medesima energia trattenuta, la potenza per realizzare il desiderio osceno di voler passare oltre alla morte. Rosso, blu, verde, improvvisi demoni, folletti dei boschi, legami di sangue che vanno al di là dell’apocalisse. Legami da ritrovare.
Nell'immagine un'opera in mostra.
Inaugurazione: sabato 26 febbraio 2005 dalle 18.30 alle 20.30.
Il Divano di George
Galleria d'Arte Contemporanea
Via Bonacorsa 8/a - Modena