Galleria Pinxit
Torino
Via della Rocca, 28/h
011 8178559

Enrico Robusti
dal 1/4/2005 al 16/5/2005
011 8178559

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Galleria Pinxit



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Enrico Robusti



 
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1/4/2005

Enrico Robusti

Galleria Pinxit, Torino

Una grande tela dal titolo 'Il calcinculo che tutto move'. L'opera descrive cosa accade in una piazza della Bassa Padana nel giorno dell'Assunta, partendo da un ricordo giovanile di festa patronale.


comunicato stampa

Il calcinculo che tutto move

La grande tela dal titolo “Il calcinculo che tutto move” che Enrico Robusti ha dipinto l’anno scorso, e che Valérie Humbert ha scelto per la sua giovane galleria Pinxit, realizza l’occasione di portare a Torino un pittore dai grandi pregi e ricco di un potenziale ancora in gran parte da scoprire; di cui si sono interessati, Federico Zeri che presentò in catalogo nel 1991 la sua mostra alla Galleria Consigli di Parma, e, Vittorio Sgarbi che lo ha chiamato a partecipare alla grande mostra intitolata “Il Male” in questi mesi alla Palazzina di Caccia di Stupinigi.

Il dipinto di Robusti è allo stesso tempo maestoso, impressionante, caotico e torrenziale. Potrebbe definirsi racconto, epopea, commedia, antologia. Oppure dramma, passione, allegoria, tragedia.

L’opera descrive cosa sta accadendo su questa piazza della Bassa Padana nel giorno dell’Assunta, il più importante dell’anno; forse si deve proprio partire da qui, da un ricordo giovanile di festa patronale, d’estate. Siamo alla fine del decennio della rinascita, in fondo ai Sessanta, appena prima di una delle future ricorrenti crisi che ci avrebbero portato al dissolvimento di quei valori che il dipinto raccoglie a regesto (primo di tutti quello di una buona, ottima pittura: di invenzione e di tecnica, di colori e di struttura, perché Enrico Robusti, laurea in giurisprudenza messa da parte, è pittore di vaglia e di mestiere, dalla pennellata istintiva, rapida, densa di pigmento e fluida di gesto, fiamminga alla Hals e intrisa di italiche delicatezze boldiniane, spontanea, spigliata, e disinvolta).

Ecco il mondo in cui un “calcinculo” improvviso ed imprevisto ci catapulta: ci troviamo immersi nella verosimiglianza dell’impossibile. In cui crediamo non perché pensiamo possa essere vero, ma perché oggi soltanto un sogno può ancora darci emozione.
O magari una favola per adulti, come questa.

Immagine: “Il calcinculo che tutto move” olio su tela anno 2004-dettaglio/oil on canvas year 2004-detail

Testo critico di G. Schialvino su cartolina pop-up

Vernissage sabato 2 aprile 2005 ore 16

Galleria Pinxit
Via della Rocca 28/h - Torino

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