Un unico lavoro: su un campo bianco, un disco volante ripreso da un fotogramma della serie televisiva UFO degli anni ‘70. Una preview del lavoro in progress del'artista di quella serie.
UFO Preview
Un unico lavoro: su un campo bianco, un disco volante ripreso da un fotogramma della serie televisiva UFO degli anni ‘70 virandone però i colori originali. Avvistamento di un oggetto volante non identificato. O un pre-avvistamento. Una preview, appunto, del lavoro in progress di Andrea Pochetti sugli UFO di quella serie.
Minaccia reale, o frutto di paranoie collettive e oscure paure dell’altro, l’apparizione di un UFO sembra condannata nella cinematografia a essere sempre un trucco di serie B, così come l’â€alienaticità †dell’alieno resa nel quadro di Pochetti dal mezzo volutamente ingenuo del viraggio dei colori. Eppure la sbavatura può rivelarsi uno strumento seduttorio insidioso, e l’analisi della rappresentazione dell’UFO essere fondamentale per capire alcune strategie messe in atto dalla comunicazione mass mediatica.
Prodotta dalla Gerry Anderson Production tra il 1969 e il 1970, la serie televisiva UFO fece la sua prima comparsa sulla televisione italiana il 3 ottobre 1971, con l’episodio dal titolo Finalmente identificato. Divenne prestissimo un culto per tutti gli appassionati di cinematografia fantascientifica. I 26 episodi di 50 minuti sono ambientati in immaginari anni ’80: un’organizzazione militare segreta, la SHADO (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation), difende la Terra dalla minaccia di misteriosi alieni, i cui veri piani non vengono però mai del tutto chiariti. Il Quartier Generale della SHADO ha sede in un complesso sotterraneo a Londra, cui funge da copertura una finta casa di produzione cinematografica. L'organizzazione dispone inoltre di una base lunare, nonché di tutto un arsenale di sofisticatissimi intercettori spaziali, sommergibili, mezzi cingolati con i quali cerca di ingaggiare battaglia e distruggere le temibilissime navi aliene (i ''rotori'') prima che raggiungano la Terra.
Nel minimal ipertecnologico delle ambientazioni, suppellettili improbabili si mescolano a riconoscibili oggetti di design dell'epoca, dalle sedie in plastica ai letti gonfiabili. Tra i costumi, indimenticabili sono le tutine argentate e le parrucche viola delle addette ai terminali della Base Luna….
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