Evocazioni dall'invisibile. ''Immensita' eteriche e acquari cosmici da cui affiorano continue presenze, suggestioni oscillanti tra la saggezza e la leggenda, simbologie atomizzate che diventano una metafora dell'essere.'' Luciana Oliveri
Evocazioni dall'invisibile
Rassegna WeekArt 2005
Le sue prime esperienze artistiche risalgono all'adolescenza, quando si avvicina alla pittura sperimentando varie tecniche: pastelli a olio, carboncino, olio su tela. Fino alla fine degli anni Ottanta porta avanti una fervente produzione esclusivamente a olio su tela. Espone in diverse mostre collettive e in una personale. All'inizio degli anni Novanta si avvicina alla tecnica ad aerografo e comincia la sperimentazione di diverse tecniche di pittura con l'aerografo su vetri sabbiati. La prima produzione sono i quadri ''in trasparenza'', composti da due vetri dipinti all'interno e sovrapposti a una minima distanza l'uno dall'altro, senza fondo. In questo modo i disegni dei due vetri si completano, conferendo profondità e trasparenza all'immagine.
La produzione successiva (''tecnica mista'') vede immagini più complesse, in cui i vetri dipinti vengono avvolti, interrotti, a volte ''spezzati'' da linee materiche, ottenute con sabbie e cristalli di vetro, che si estendono sul fondo bianco.
Fino ad arrivare alle opere più recenti (''frammenti di vetro''), in cui l'idea della frammentazione, e ricerca di ricomposizione, si esprime attraverso l'uso di vetri dipinti e spezzati, insieme a immagini intere e linee materiche.
Così scrive Luciana Oliveri:
Immensità eteriche e acquari cosmici da cui affiorano continue presenze, suggestioni oscillanti tra la saggezza e la leggenda, simbologie atomizzate che diventano una metafora dell’essere.
L'uso dell’aerografo e alcuni accorgimenti nel trattamento del vetro sabbiato sono volti a ottenere un'accentuazione dell'ambiguità tra irreale e materico, come se un vento tra cielo e terra disperdesse un messaggio segreto in fuochi pallidi, alfabeti noti ed ignoti, trasfigurati in un'alba perenne e illusoria dinanzi all'occhio di un invisibile dio.
Noy Center
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