Ufficio Stampa Roberto Begnini
'L'Arca dei Quattro Cantoni' e' la summa dell'opera pittorica dell'artista, un polittico a trasformazione, automatizzato, semovente e sonoro. Complesso pittorico di grandi dimensioni, composto di 17 tele e varie sculture polimateriche, si richiama nella struttura al cinquecentesco Altare di Isenheim, di Matthias Grunewald.
L'Arca e la gente
Mercoledì 20 aprile 2005, alle ore 18.30, presso la ex Chiesa delle Zitelle,
nel complesso monumentale del San Michele, si inaugura la mostra "L'Arca e
la gente", organizzata dall'Istituto Centrale per il Catalogo e la
Documentazione, che in questa occasione presenta "L'Arca dei Quattro
Cantoni", un polittico di Francesco Manzini esposto accanto ad una selezione
di ritratti fotografici scattati dallo studio Crescente negli anni '50 e
facenti parte di una raccolta, di proprietà dell'ICCD, esposta, anche se in
forma ridotta, per la prima volta in questa occasione nella sezione dal
titolo "Gente".
IL POLITTICO
"L'Arca dei Quattro Cantoni" è la "summa" dell'opera pittorica di Francesco
Manzini, un polittico a trasformazione, automatizzato, semovente e sonoro.
Complesso pittorico di grandi dimensioni (m 3,5x3), composto di 17 tele e varie sculture polimateriche, si richiama
nella struttura al cinquecentesco Altare di Isenheim, dell'artista tedesco
Matthias Grunewald. L'opera di Manzini, espressione di una visionaria
pittura narrativa, si colloca tra cultura europea ed americana, pop art e
cinema, tra figuratività beat e fumetto.
L'Arca, pittura aspra e non consolatoria, è il grande contenitore di storie
vecchie e nuove, da mettere in salvo a memoria dell'inesorabile ricerca
vitale di nuove frontiere, di progresso e libertà .
Francesco Manzini, che vive e lavora a Roma, ha dipinto il polittico tra il
1983 e il 1987; l'automatizzazione dell'opera è stata realizzata nel 2004 e
in questa forma viene presentata per la prima volta a Roma.
Tra "L'Arca dei Quattro Cantoni", opera che fondamentalmente vuole essere
una sorta di illustrazione corale dell'azione dell'uomo del Novecento, e i
ritratti del Fondo Crescente, intesi come documentazione visiva di una
umanità codificata, priva di effettiva partecipazione ma interessata ad
affermarsi come soggetto sociale attraverso la costituzione della propria
immagine secondo modelli omologati, si viene a creare un rapporto per
contrasto, reso esplicito nella dialettica tra colore e bianconero,
visionarietà e realismo analogico, tematiche fiammeggianti e algida
standardizzazione.
IL FONDO CRESCENTE
I ritratti fotografici del fondo Crescente sono opera del fondatore
dell'Archivio Fotografico Italiano (AFI), Severino Crescente, e di suo
figlio Augusto.
Severino Crescente ha documentato molti nomi illustri della contemporaneitÃ
italiana, ma è stato anche un prolifico testimone della gente comune che si
rivolgeva al suo studio fotografico.
Il fondo è pervenuto all'ICCD nel 1989 ed è costituito da oltre 94.000
negativi, su lastra e pellicola, nonché da numerosi positivi di grande
formato, spesso anche con la dedica o l¹autografo dei più famosi personaggi
ritratti.
L'attività dello studio Crescente è dettagliatamente documentata negli anni
che vanno dal 1954 al 1974, attraverso il relativo materiale fotografico,
nonché dalle pertinenti rubriche di lavoro, e da questa monumentale raccolta
sono state volutamente estrapolate tutte quelle immagini riferibili a volti
anonimi, quotidiani e semplici del dopoguerra, messi in posa per la
tradizionale foto anagrafica erede delle ottocentesche carte de visite. Di
questi ritratti, in bianconero, ai quali non è legato alcun nome, ne
vengono mostrati qualche centinaio, impaginati secondo una ormai
tradizionale sequenza a nastro, con una intenzionalità non tanto di sapore
identificativo, bensì di messa in risalto dell¹anonimato, e quindi del fuori
storia pur nella lucidità del dettaglio fisiognomico, quasi una identitÃ
negata nell'iterazione paratattica.
Catalogo: Aton Srl
Inaugurazione: mercoledì 20 aprile 2005, ore 18,30
Complesso Monumentale di San Michele a Ripa
Ex Carcere Minorile via San Michele 25 - Roma
Orario: dalle ore 10 alle ore 18. Lunedì chiuso
Ingresso gratuito
Ufficio stampa
Roberto Begnini
tel. 06 69190880 fax 06 69925790