Galleria Testoni
Verona
Piazza Pozza 11
045 8001666

Paolo Cavinato
dal 12/5/2005 al 4/6/2005
045 8001666 FAX 045 8002666
WEB
Segnalato da

Paolo Cavinato



approfondimenti

Paolo Cavinato
Nadia Melotti



 
calendario eventi  :: 




12/5/2005

Paolo Cavinato

Galleria Testoni, Verona

Passaggio Interno. ''Ho raccolto alcune immagini cercando di esprimere delle atmosfere particolari. I miei dipinti sono delle situazioni, suggestioni di luoghi. Si tratta di luoghi chiusi o aperti. Le stanze o i saloni da ballo... Mescolati in particelle di colore gocciolante. Sono sempre immagini liquide, sciolte..'' Paolo Cavinato.


comunicato stampa

Passaggio Interno

Stanze
«…Si parla di contenitori, stanze come contenitori dell’anima?
Il ritorno alla pittura… un periodo di ricerca durato circa 10 anni, nel quale ho cercato il valore della pittura oggi. Il senso del fare pittura oggi.. ? è già questa una problematica interessante.

Attraverso altri linguaggi, altre esperienze nel campo del video, della fotografia, della macchina scenica teatrale.. sono giunto alla conclusione che in ogni caso, dipingere, vuol dire tradurre in modo molto più diretto ciò che abbiamo nel profondo, sul supporto.., tracciare il segno, il colore, la tensione, vuol dire imprimere uno stato d’essere, una malattia, un sentimento fuori da sé, che diventa poi altro da sé.

Oggi gli automatismi, gli schemi predefiniti, già programmati, già destinati ci sottraggono da quell’essenza naturale da cui in realtà deriviamo.
Nei sistemi sociali precostituiti, è inscritto il problema della mancanza di spiritualità e della solitudine dell’uomo.

Il gesto pittorico rimane la base della creazione, della vita. Irriproducibile? Il mondo interiore forse è lo spazio, il solo, l’unico ancora rimasto insostituibile, puro, lontano dal bisturi, freddi strumenti della tecnologia e della scienza.
Mi ha commosso questa forza, questa possibilità ancora, questa potenzialità insita nell’uomo. L’uomo può essere oltre, andare oltre gli schemi preconfezionati, “televisivi”, riproduttivi industriali. Ma il segno pittorico, è ancora di più del tipo “fatto a mano”, artigianale… raggiunge la sfera Spirituale direi.

La descrizione di luoghi, del profondo.

Ho raccolto alcune immagini cercando di esprimere delle atmosfere particolari. I miei dipinti sono delle situazioni, suggestioni di luoghi. Si tratta di luoghi chiusi o aperti. Le stanze o i saloni da ballo, dove figure solitarie se ne stanno dritte ad osservare la folla e nell’attesa di un evento (di un cambiamento). I boschi sono i paesaggi dove uomo e natura ritornano in un’armonia unica insieme. Mescolati in particelle di colore gocciolante. Sono sempre immagini liquide, sciolte.., dove quasi si ha la sensazione che tutto stia per accadere, come in sogno, dopo di ché non è mai stato. Presente e passato… linee che si avvicinano all’infinito senza mai toccarsi..
Alcuni riferimenti vanno sicuramente alla pittura seicentesca di Alessandro Magnasco.. dove le figure “staccate” nelle sale enormi brune e di terra bruciata e il colore della peste, il colore di secoli in fumo accentuano il peso della storia, del passato. Tutta una questione europea comunque, e ancora molto affascinante. E poi queste prospettive sceniche, che richiamano il Tintoretto. Stanze come scatole nere, dove la luce rischiara alcune cose, altre invece le lascia in penombra. Una luce della coscienza, direi.

C’è sempre l’idea di luogo come spazio “intimo” o “interiore” nel quale giacciono le sensazioni, le impressioni più nascoste. Le memorie da custodire, quelle memorie lontane di secoli.. nei secoli della pittura, della storia dell’arte: il passaggio dalla bidimensionalità alla tridimensionalità. La dimensione così detta tattile, esistenziale, e poi oltre la dimensione, l’infinito, l’oro, il valore oro.. che va oltre perché non ha dimensioni. L’oro Disintegra la prospettiva, va oltre la rappresentazione.
(Riferimento all’odissea kubrickiana)

Nella pittura figurativa sacra è la luce divina.

Si arriva alla Camera d’oro.

Come dice Deleuze, si arriva ad uno “spazio aptico” e non più ottico.

Perspectiva significa infatti “vedere chiaramente”, operare un processo di razionalizzazione della visione.
La camera d’oro potrebbe essere una risorsa, ancora custodita, nascosta, ancora chiusa…
In quest’ultima serie di dipinti la materia è ancora più vibrante…
In rivelazione, il bagno pubblico (o privato?), figura in bosco, La camera d’oro, rivelano lo sfaldarsi delle cose… delle materie che si sciolgono..
E figure umane che possiedono un’energia, che concentrano in sé un’energia magnetica, luminosa, sacra… ma non saprei spiegarle…

La luce va a toccare certe cose, a rischiararle. Le cose cambiano sotto il velo luminoso…? Per me sì…». (Paolo Cavinato)

A cura di Nadia Melotti

Inaugurazione Venerdì 13 Maggio 2005 ore 18.30

Galleria Testoni
Piazza Pozza, 11 - Verona (zona S. Zeno)
Orari: da venerdì a sabato 18.00/21.00

IN ARCHIVIO [3]
Gianfranco Gentile
dal 4/4/2008 al 18/4/2008

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede