La rassegna rappresenta il risultato di un'indagine effettuata tra presenze consolidate della scena artistica cagliaritana e giovani emergenti provenienti da diversi ambiti espressivi, accomunati dalla costante riflessione sul fare artistico e dalla contemporaneita' della ricerca. Capitolo I: Giulia Casula e Gemma Tardini.
Capitolo I: Giulia Casula / Gemma Tardini
Zone parallele rappresenta il risultato di un‘indagine effettuata tra presenze consolidate della scena artistica cagliaritana e giovani emergenti provenienti da diversi ambiti espressivi, accomunati dalla costante riflessione sul fare artistico e dalla contemporaneità della ricerca, in tempi dove talvolta tali presupposti sembrano venire meno. I dodici artisti invitati (Silvia Argiolas, Antonello Casu, Giulia Casula, Simone Dulcis, Elisabetta Falqui, Stefano Ferrari, Marta Fontana, Matteo Piras, Giuliano Sale, Angelo Secci, Gemma Tardini, Daniela Zedda) confluiscono nel progetto a scandagliare i molteplici linguaggi espressivi dalla pittura informale a quella figurativa, dall’installazione alla videoarte, dall’incisione alla fotografia fino ad arrivare alla sound art, delineando un significativo quanto eterogeneo spaccato delle più recenti tendenze artistiche isolane.
I linguaggi esplorano dinamici percorsi paralleli, in un gioco di accostamenti e contrapposizioni giungono talvolta a convergere compenetrandosi all’interno di ibride zone espressive, intessendo sottili rapporti nella fitta trama di riflessioni. Le finalità di Zone parallele s’inseriscono su livelli multipli d’interpretazione evidenziando un filo conduttore unico che rispecchia un’attenta riflessione sulla condizione umana. Suddivisa in quattro differenti capitoli costituiti ognuno da una doppia mostra personale, ideata appositamente per il progetto, la rassegna si affranca dalla subordinazione di un tema dominante a favore del confronto e della contaminazione di elementi estetici, stilistici o concettuali che caratterizzano ciascuno degli appuntamenti previsti. Combinati per affinità o discordanza, ognuno dei quattro duetti interagirerà con un video e una performance di DIART e sound art conformi a stimolare un incessante scambio di forze che favoriscano una sorta d’ibridazione espressiva pur mantenendo il carattere distintivo di ogni personale ricerca.
Capitolo I / Giulia Casula – Gemma Tardini
Invocano pace e diritti violati. Condannano violenza e conflitti. Urlano libertà e dignità sottratte i libri resi provocatoriamente scomodi da Gemma Tardini che trasfigura con smalti e bitume ed esibisce in un percorso che si snoda integrandosi abilmente all’installazione successiva. Pensieri di pace come fiori dischiusi, la Tregua di Levi appesa ad un filo, i Vangeli aperti come ali d’uccello, esortazione alla tolleranza e alla riflessione sulla precarietà dell’esistenza, confluiscono nella sala delle farfalle ideata da Giulia Casula. Variopinte, effimere, quasi impalpabili le Mariposas si fanno varco tra le pareti della sala materializzandosi davanti ai nostri occhi, altre emergono lievemente dalla superficie pittorica avvolte nella loro inquietudine notturna. Le artiste intervengono nello spazio circostante intrecciando linguaggi e significati nell’esigenza di prospettare una visione che non eluda dalla drammaticità della condizione umana ma suggerisca un percorso di rigenerazione atto ad esorcizzare ansie e timori di un’epoca in via di decadenza. L’ossessiva ripetitività del video di Matteo Piras “Il fascino della fashion filantropia†e l’ambigua quanto poetica “Libertà a paroleâ€, performance di DIART e sound art ideata da Angelo Secci, Daniela Zedda e Stefano Ferrari, chiudono il cerchio del primo capitolo della rassegna. (Roberta Vanali)
A cura di Roberta Vanali
Galleria La Bacheca
via Dei Pisani 1 - Cagliari