Matteo Basilé
Rafael Pareja
Maria Rita Bentini
Serena Simoni
Claudio Spadoni
Vittorio D'Augusta
Serena Simoni
Dopo le inaugurazioni della primavera scorsa, dedicate alla presentazione dei lavori di Balletti & Mercandelli e Simona Palmieri, seguite dalla mostra estiva di Federico Guida e Javier Garcera e dalla più recente esposizione, conclusasi ad ottobre, di Francesca Ghermandi e Alessandro Pessoli, il progetto no border si conclude per questo anno con il presente appuntamento, dedicato a Matteo Basilé (Roma, 1974) e Rafael Pareja (Trento, 1972).
Matteo Basilé e Rafael Pareja.
Dopo le inaugurazioni della primavera scorsa, dedicate alla presentazione dei lavori di Balletti & Mercandelli e Simona Palmieri, seguite dalla mostra estiva di Federico Guida e Javier Garcera e dalla più recente esposizione, conclusasi ad ottobre, di Francesca Ghermandi e Alessandro Pessoli, il progetto no border si conclude per questo anno con il presente appuntamento, dedicato a Matteo Basilé (Roma, 1974) e Rafael Pareja (Trento, 1972).
Seguendo il tracciato delineato dalle mostre precedenti, volte ad indagare la contaminazione dei linguaggi nel panorama delle produzioni più interessanti della giovane arte italiana, l'esposizione dei lavori di Basilé e Pareja propone un nuovo versante di questo tema, legato alla particolarità dei nuovi linguaggi mediali.
Matteo Basilé e Rafael Pareja sono fra i rappresentanti di una nuova generazione di artisti che conduce precipitosamente al superamento delle tecniche artistiche tradizionali e, al tempo stesso, giunge al cuore delle problematiche di quella che viene definita comunemente la post-modernità o - meglio - globalizzazione.
Essi praticano già da tempo i modi artistici, e forse le pratiche di vita, che entro breve saranno normali per le nuove generazioni. Utilizzano i nuovi media come semplici prolungamenti dei propri arti e del proprio cervello, li considerano strumenti adattabili a dispiegare le loro energie creative e a tenere i contatti con l'intera comunità globale.
Tavolozza e pennello vengono sostituiti dal computer e dai mezzi riproduttivi ad esso compatibili: tecnicamente si tratta di creare icone digitali che una volta definite, ma mai in maniera "definitiva", possono diventare light-boxes o plotter-paintings su lamine di alluminio, carta o PVC, trasformarsi in stampe digitali di centinaia di metri quadrati oppure in ologrammi interattivi di varie dimensioni.
Curatori:
Maria Rita Bentini, Serena Simoni, Claudio Spadoni, Vittorio D'Augusta, Serena Simoni.
Matteo Basilè - http://www.low-resolution.com
Rafael Pareja - http://www.thanitart.com/rafaelpareja
Inaugurazione:
sabato 18 novembre, ore 18.30.
S. Maria delle Croci - via Guaccimanni - Ravenna