Tokyo Agers. La mostra presenta 8 opere recenti dedicate al tema delle teen-agers di Tokyo ritratte con la giocosita' dei colori che ricordano una metropoli sfavillante di emozioni. L'artista avvicina le adolescenti per le strade, le fotografa e le dipinge partendo da queste immagini simulando la piattezza delle immagini computerizzate ma anche la trama di un ricamo
Tokyo Agers
La personale di Yumi Karasumaru (Osaka, Giappone) presenterà 8 opere recenti
dedicate al tema delle teen-agers di Tokyo di oggi, ritratte con la giocosità ;
dei colori che ricordano una metropoli sfavillante di emozioni. Yumi ci
propone un Giappone nuovo e insospettabile teso fra il radicamento delle
tradizioni millenarie e l'inimmaginabile sviluppo tecnologico.
La brochure che accompagna la mostra contiene un saggio critico di Roberto
Pinto (critico d'arte) ed uno di Takuo Komatsuzaki (chief curator of Hiroshima
City Museum of Contemporary Art).
Uno degli elementi caratterizzanti
la produzione artistica di Yumi Karasumaru è la costante relazione con le
sue origini, con il suo Paese, il Giappone. Ricordi, memorie, drammi personali
e collettivi, riti e abitudini, entrano in modi differenti nei suoi quadri
e nelle sue performance. La distanza che ha frapposto tra lei e il suo luogo
natale è un antidoto sufficiente contro gli errori di una visione che
rischierebbe
di essere troppo appassionata e dunque incapace di leggere il proprio presente.
è una misura che le garantisce lo spazio sufficiente per distaccarsi dalla
contingenza della vita quotidiana, ma che le permette ugualmente di riappropriarsi,
con uno sguardo diretto e interessato, delle proprie radici e di mettere
a nudo se stessa.
Dal '95 ha cominciato a dipingere una serie di quadri su Hiroshima e
Nagasaki,
a 50 anni da quell'episodio tremendo, forse troppo lontano dalla nostra Europa
per riuscire a farci ancora riflettere con la sufficiente profondità ; sul
suo significato e sul dramma che ne è conseguito, ma ancora così vivo in
Giappone.
A quelle immagini, nel corso del tempo, si sono alternati ritratti di
gruppi famigliari e di teenager (che sono anche il soggetto di questa mostra).
Anche in questa nuova tappa del suo cammino artistico, Yumi Karasumaru, ci
mostra come la Storia del suo Paese si intreccia con le singolari storie
delle persone che lo abitano, fatti reali quanto i grandi avvenimenti che
riempiono le pagine dei libri e dei quotidiani. I suoi lavori sono, quindi,
l'analisi di una società ; che ha subito la modernizzazione e
l'occidentalizzazione
dei costumi in modo apparentemente morbido, ma che al suo interno ha forse
subito traumi più; profondi di quanto possa sembrare in apparenza.
Probabilmente attraverso i ragazzi che abitano questi quadri possiamo
vedere cosa è cambiato in questo Paese (e aggiungerei non soltanto in
Giappone)
solo negli ultimi anni e come agli occhi di una persona di una differente
età ;, quel mondo si sia popolato di simboli, valori, rituali che fanno apparire
questi giovani quasi come delle figure aliene.
Possiamo usare anche l'analisi della realizzazione dei quadri come una
chiave ulteriore di lettura dei lavori di Yumi Karasumaru: i quadri partono
da immagini fotografiche che l'artista stessa ha raccolto in Giappone, frutto
di incontri casuali in cui sempre ha chiesto il permesso di scattare quelle
foto.
La breve relazione instaurata dall'artista ci permette di guardare in
volto questi ragazzi, ci consente di coglierne lo sguardo.
La tecnica stessa è una raffinata soluzione di stesura di colore (ottenuto
da miscele che lei stessa prepara per trovare la giusta tonalità ;) che simula
la piattezza delle immagini computerizzate e, allo stesso tempo, la trama
di un ricamo, in cui Yumi Karasumaru cerca nuovamente un continuo punto di
bilanciamento tra slancio emotivo e distacco.
Ultimamente le zone di bianco si sono allargate rendendo il quadro più;
essenzialesenza però; perdere di vista la ricerca della
giusta distanza
tra memoria e quotidianità ;, tra profonda partecipazione e sguardo indagatore,
tra se stessa e gli altri.
Roberto Pinto
Il significato
nascosto: L'essenza della pittura di Karasumaru
Le studentesse delle scuole superiori giapponesi, le teenager insomma, sono
state di tanto in tanto soggetto ideale d'ispirazione per gli artisti. Per
esempio, l'artista australiana Patricia Piccinini che recentemente ha ricevuto
molta attenzione all'ultima edizione della Biennale di Venezia, ha realizzato
un lavoro in cui un piccolo oggetto a forma di carrello è stato installato
di fronte a uno schermo su cui apparivano dialoghi e immagini di studentesse
delle scuole superiori intervistate in Giappone. Sullo schermo, le studentesse
fermate per le strade di Shibuya, uno dei luoghi preferiti dove farsi vedere
delle teenager di Tokyo; vestite con le tipiche divise scolastiche e truccate
in modo da farsi notare, parlano allegramente e in modo spensierato secondo
il copione previsto. Il loro modo di apparire trasmette un'impressione di
estrema freschezza ed energia, piuttosto differente da quella dei
dipendenti;
giapponesi esausti (gli impiegati) nei loro abiti grigi.
Eppure il trucco
delle ragazze non è certamente bello secondo i canoni normali e lo stile del
loro abbigliamento; le orribili minigonne e i calzettoni bianchi che cadono
; non possono certo essere considerati di buon gusto. E il loro modo di
apparire;
che può; essere descritto in termini positivi per l'aspetto di buona salute
ed in termini negativi per la figura a forma di tronco e le gambe grasse
sfortunatamente non sembra essere in linea con i canoni estetici
dell'arte.
Tuttavia, emana un senso di potere ; un potere strano e anticonformista
nel modo insolente di queste ragazze di stare sedute insieme a chiacchierare
per strada, come se non esistesse nulla al mondo che potesse in alcun modo
minacciarle. E' questa strana gaiezza che sembra attrarre gli artisti.
Per questo stesso motivo anche Karasumaru sembra sia stata affascinata dai
modi di queste ragazze. Nei suoi recenti lavori ha realizzato ritratti di
ragazze delle scuole superiori utilizzando una sua personalissima tecnica
pittorica. La scelta artistica di Karasumaru di scegliere come soggetto queste
adolescenti non è stata però; dettata dal desiderio di rappresentare la
tipica
cultura urbana giapponese, nemmeno come oggetto di curiosità ;. Lo si capisce
immediatamente guardando i suoi lavori precedenti.
Le immagini che spesso appaiono nei dipinti di Karasumaru sia nell'uso di
foto di album di famiglia, sia nelle sue performance, non si ispirano a temi
che riflettono la cultura del passato o le condizioni di un particolare periodo
storico. Sono, invece, la forma o i pezzi di emozioni legate a
frammenti
di memoria e ad eventi personali. Un mondo di emozioni sensoriali che qui,
in verità ;, è nascosto un mondo che si fonda su una teoria
completamente
differente dalle apparentemente identiche ed elementari visioni pittoriche
di puro interesse tecnico. E dunque, non si dovrebbe guardare al lavoro di
Karasumaru semplicemente come a una tecnica pittorica.
Possiamo presumere da questa qualità ; sensoriale del lavoro di Karasumaru
che la scelta delle adolescenti non sia la mera rappresentazione di una tendenza
culturale. Infatti, una realtà ; dura una insostenibile lacerazione
si cela
dietro l'aspetto spensierato delle ragazze. Gli esami di ammissione alla
scuola, la ricerca di un lavoro il mondo reale è discriminante e la
gerarchia
delle scuole superiori permane nel corso delle loro vite, diventando
un'etichetta
di selezione in tutti i loro percorsi. Queste etichette che sembrano
determinare
per la maggior parte la loro vita sono assolutamente critiche per loro.
Suicidi e assassinii il mondo reale è pieno di seduzioni demoniache e
forse è inevitabile che le nostre anime piangano pietosamente cercando una
via di fuga e ci conducano a commettere atti disumani. Ecco perché le teenager
ridono spensieratamente, mostrando allegramente i loro segnali di pace.
Un tale mondo invisibile sembra essere nascosto sotto lo sfondo vuoto, bianco
e lontano (rimosso) dei dipinti di Karasumaru.
Karasumaru avvicina le adolescenti per le strade, le fotografa lei stessa
e dipinge partendo da queste immagini fotografiche. Nell'intervistare queste
ragazze le emozioni dell'artista stessa si muovono, consciamente o meno, entrando
inevitabilmente nei soggetti selezionati sensorialmente (cioè le ragazze).
L'artista non rivela però; le sue emozioni apertamente, come nello stile
espressionista
per esempio, ma, al contrario, le rappresenta con perseveranza attraverso
un metodo molto stoico un metodo che può; essere definito estremamente
giapponese.
Inizia a dipingere tracciando in modo molto accurato i contorni dei colori
delle immagini fotografiche proiettate sulla tela con un proiettore un lavoro
di perseveranza. Mantenendo gli elementi sensoriali al minimo, traccia le
linee così come sono. Queste linee vengono poi riempite con il colore. A
questo punto i colori non vengono selezionati in modo logico. Invece di usare
strumenti digitali come il computer, viene utilizzato un metodo manuale analogo
e i colori vengono scelti intuitivamente. Quando alla fine queste aree colorate
appaiono, i sensi dell'artista imbevuti di pazienza vengono parzialmente
rilasciati nel tentativo di lasciarli muovere istintivamente sulla tela.
Tuttavia nella modalità ; pittorica di Karasumaru può; risultare difficile
rilevare con facilità ; le percezioni sensoriali espresse dall'artista sulla
tela. I colori pallidi e controllati che ricordano forme ed espressioni solarizzate
non rivelano il forte coinvolgimento emotivo dell'artista. Così
dobbiamo guardare
con attenzione ai sensi nascosti sotto la superficie in perfetto ordine della
tela.
Il punto dei lavori pittorici di Karasumaru non è decisamente la tecnica
e nemmeno la bellezza dei colori sulla tela. Questi elementi rassomigliano
di più; al senso istintivo del fiuto che si risveglia nell'artista
quando sceglie
di ritrarre le emozioni dei sentimenti, i soggetti (personaggi) e i colori.
Chi osserva le opere di Karasumaru dovrebbe fissare gli occhi sull'essenza
dei suoi dipinti proprio come quando si legge il viso infantile delle sue
teenager sotto il trucco pesante e la loro angoscia profonda travisata dalle
risa spensierate.
Takuo Komatsuzaki
Capo Curatore
Hiroshima City Museum of Contemporary of Art
fabioparisartgallery
via Alessandro Monti 13 - Brescia