Iceguys. L'artista e' interessato a un mondo tra fantasia e quotidianita'. Anche lo stile si mantiene coerente: stesure morbide ma decise, colori che esplodono tra tinte acide, personaggi che mescolano le culture del fumetto ai frammenti di esperienze reali.
Iceguys
A cura di Gianluca Marziani
Giovedì 19 maggio 2005: appuntamento allo Studio Soligo con la nuova
personale di Esteban Villalta Marzi. Dopo "Blood Runner" e "Mondo tor(er)o
Mondo Danzato(rero)", arriva il progetto dal titolo ICEGUYS, sempre sul filo
narrativo di un'umanità in bilico, emotivamente sdoppiata, dubbiosa tra
tolleranza zen e volontà del gesto definitivo. La mostra, curata (come le
altre due) da Gianluca Marziani, detiene la lucidità pittorica che
caratterizza l'artista, interessato ad un mondo tra fantasia e riferimenti
reali, tra le gestualità del quotidiano e un eccesso di tensione esplosiva.
Anche lo stile si mantiene coerente ad una ricerca ultraventennale: stesure
morbide ma decise, colori che esplodono tra tinte acide, personaggi che
mescolano le culture del fumetto ai frammenti di esperienze reali. Il nuovo
progetto si confronta con la cultura giapponese dei manga: ragazzi e
ragazze, inquadrati su fondali generalmente monocromi, che vivono il senso
della propria gestualità agonistica, la dimensione della forza e del mistero
dietro certi sguardi, certi gesti, certi silenzi dilatati. Hanno un
incarnato glaciale e sono circondati da tatuaggi che galleggiano sulla
superficie del quadro, quasi a rimandare la memoria verso le simbologie che
ogni disegno contiene. Come sempre accade coi protagonisti di Villalta
Marzi, anche qui non capiamo se si tratti di buoni o cattivi, di gesti
solitari o decisivi, di pura finzione o sintesi dilatata del reale. Al
contempo, si insiste su corpi di cultura contaminata, al confine tra
riferimenti "altri" (in tal caso la cultura nipponica del pop estremo) e una
coerenza mediterranea che entra nelle vene dei soggetti in campo, plasmando
la stessa iconografia con cui eravamo abituati a vederli. Una pittura di
figurazione risolta e consapevolezza della finzione, lungo un bel percorso
che, attraversando le radici del pop, riflette lo spirito in ebollizione del
presente.
Inaugurazione: Giovedì 19 maggio 2005 ore 19.30
Studio Soligo, Via E. Gianturco 5 - 00196 Roma