Dopo i trascorsi da writers e la lunga militanza nell'underground, gli artisti propongono lavori su supporti tradizionali. Il titolo 'Post-human Writers' allude allo spirito nomade di una tribu' che opera incursioni colorate nel paesaggio urbano: un habitat artificiale che ha totalmente rimpiazzato la natura.
Post-human Writers
A cura di Maria Egizia Fiaschetti
L’Associazione Culturale Metaverso presenta Post-human Writers, un progetto espositivo a cura di Maria Egizia Fiaschetti, realizzato in collaborazione con http://www.hiphop.it.
La mostra si snoderà in due tappe: il 19 maggio, con la doppia personale di Bol e Canz, a cui seguirà quella di Thoms e Seep il 26 maggio. Dopo i trascorsi da writers e la lunga militanza nell’underground, gli artisti propongono lavori su supporti tradizionali, adatti alla sede ospitante e ad un pubblico eterogeneo, per documentare la varietà delle rispettive ricerche. Post-human Writers allude allo spirito nomade di una tribù che, da anni, opera incursioni colorate nel paesaggio urbano: un habitat artificiale che ha totalmente rimpiazzato la natura.
La vocazione intrinseca a manipolare la realtà , che caratterizza da sempre l’homo faber, si riflette nelle loro opere, influenzate dall’immaginario tecnologico di un’intera generazione: quella di Ster Trek e della pecora Dolly. All’intervento nella città , trasformata a colpi di aerosol, si affianca l’esercizio consapevole di una creatività demiurgica, che tende inevitabilmente alla metamorfosi: di sé e del mondo. La metafora del post-umano incarna lo spirito itinerante del writer, alla ricerca di un’identità multipla - oltre i connotati “di genere†– e autore di suggestive fantasmagorie, sull’onda narrativa e affabulatoria dei media: tra la saga gigeriana e la fiction naturalistica. Emblematico lo stile bifronte di Bol: soggetti techno – tubi metallici e arterie meccaniche – associati a fiori e pappagalli dal taglio fumettistico, suoi alter-ego e portavoce di slogan ironico-poetici nell’atmosfera disincantata del quotidiano. La prassi alchemica dell’operatore estetico spicca nei lavori di Canz, in bilico tra il fascino per l’ibridazione di tecniche e materiali e una purezza biomorfica, che ricorda le sculture di Moore.
Creativo a tutto tondo, Thoms spazia dalla grafica al fumetto al disegno animato, riscoprendo l’appeal visivo della figura, in un racconto per immagini che corre sul doppio binario della pittura murale e dello spot pubblicitario. Onirico, espressionista, vagamente baconiano, Seep dipinge ritratti e creature aliene, clonate dal suo flusso interiore: embrioni di una post-umanità imminente, o semplici allucinazioni? La fibra materica e gocciolante del colore si somma ai grafismi tessuti sul supporto come una maglia tentacolare, da cui affiorano apparizioni fugaci, prossime a rifluire nel vortice dell’inconscio.
Associazione Culturale Metaverso
Via di Monte Testaccio 38/a - Roma