A propos des lieux d'origine
A propos des lieux d'origine
"Credo che in qualsiasi opera d'arte ciò che si deve percepire è quel momento
particolare, breve e silenzioso nel quale si avverte l'Intelligenza, un'Intelligenza
assoluta e totale attraverso la quale tutto si riordina".
(Pedro Cabrita Reis)
Lo spazio che Pedro Cabrita Reis, segmenta, organizza, delimita e ordina in questa
opera è uno spazio fisico e soprattutto uno spazio spirituale. La luminosità dei
tubi fluorescenti che percorrono la galleria rievocano luci conosciute, che pure
disegnano percorsi e geometrie inconsuete per il loro uso: sono i tracciati delle
relazioni umane.
I materiali di uso comune come il mattone, il neon, la scala o la porta che Pedro
Cabrita Reis utilizza nelle sue sculture, nelle sue installazioni, sono portatori di
una memoria evocativa che l'uomo trae da sé attraverso una riflessione profonda,
ponendosi al centro di un dialogo con se stesso e con gli altri. A questa memoria
l'artista lavora traslando gli oggetti in una dimensione diversa da quella consueta,
attraversando la metafora che li ricontestualizza in un'estensione di significato.
Il fine non è la metafora, ma ciò che la memoria può produrre nell'uomo, sempre
presente nelle opere di Cabrita Reis come “mancanzaâ€, soltanto evocato dallo spazio
e dagli oggetti che lo organizzano. Come l'oblio è disorientamento e mancanza di
coordinate, così la memoria è ancorata a punti di riferimento e all'organizzazione
dell'esperienza: perciò allora l'organizzazione che Cabrita Reis impone allo spazio,
attraverso oggetti comuni, conduce spesso la sua opera al limite tra scultura e
architettura, sul confine della proiezione di un paesaggio che è costruzione
sociale, ma anche proposta di una ricostruzione del mondo. Linee e reticoli materici
e luminosi che sembrano disegnare un territorio della memoria.
“Desidero lavorare in una struttura seriale di opere e in questa stabilire una rete
di comunicazione, di gente che torna a incontrarsi, di memorie†afferma l'autore.
Ciascuna opera è certo autonoma e conclusa in sé, ma si colloca in una
organizzazione seriale di lavori che disegnano una cosmogonia autorale; un “basso
continuo†nel quale la tensione dell'artista alla bellezza come categoria
filosofica, il desiderio di perfezione come attitudine mentale, la lotta contro la
morte come destino quotidiano originano un territorio di dubbi e di domande che
articolano il risveglio del sé, tanto individuale quanto parte di una totalitÃ
sempre in mutamento. Partire da sé e raggiungere l'altro, mettersi in contatto e a
confronto con altri esseri umani, per Pedro Cabrita Reis reca in sé il desiderio di
pensare insieme alla politica e alla filosofia come organizzazione di un nostro
spazio interiore, a partire dal quale poter capire il mondo.
Nato nel 1956, vive e lavora a Lisbona.
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