Il Filatoio
Caraglio (CN)
via Matteotti, 40
0171 618260 FAX
WEB
Chronos
dal 27/5/2005 al 9/10/2005
WEB
Segnalato da

Cesac




 
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27/5/2005

Chronos

Il Filatoio, Caraglio (CN)

Il tempo nell'arte dall'epoca barocca all'eta' contemporanea. La mostra e' suddivisa in sette sezioni (diciannove stanze) che intendono indagare come gli artisti, dal passato a oggi, abbiano interpretato la nozione di tempo. La sensazione che percepisce lo spettatore avanzando di sala in sala e' quella di trovarsi di fronte a nuclei tematici specifici che, come in una spirale, lo fanno viaggiare all'interno di una macchina spazio/temporale. Le differenti sale funzionano esattamente come clessidre il cui contenuto, grano dopo grano, scandisce visioni e simbologie legate ai differenti soggetti trattati.


comunicato stampa

Il tempo nell'arte dall'epoca barocca all'eta' contemporanea

a cura di Andrea Busto, Alberto Cottino e Francesco Poli

Nobuyoshi Araky, Arman, Evaristo Baschenis, Pietro Bellotti, Bartolomeo Bettera, Leonardo Bistolfi, Peter Boel e Jan Van den Hoecke, Alighiero Boetti, Christian Boltansky, Bottega Bassano,cerchia di Jan Brueghel, Alberto Burri, Guido Cagnacci, Sophie Calle, Robert Capa, Andrea Caretto e Raffaella Spagna, Antonio Carneo, Angelo Caroselli, Chien-Jen Chen, Claude Closky, David Teniers, Giorgio De Chirico, Antonio de Pereda, Girolamo Della Volpaia, Otto Dix, Antonio Dominici, Charles Dreyfus, James Ensor, Esther Ferrer, Angelo Filomeno, Roland Flexner, Pia Fries, Fede Galizia, Il Genovesino, Eugenio Giliberti, Cornelius Gjsbrechts, Nan Goldin, Felix Gonzalez-Torres, Rodney Graham, Alban Hajdinaj, Francesco Hayez, Mimmo Jodice, Yumi Karasumaru, On Kawara, Anselm Kiefer, Joseph Kosuth, Peter Land, Betrand Lavier, Jacopo Ligozzi, Andrea Locatelli, Gaspare Lopez, Nicus Lucà, Robert Mapplethorpe, Marino Marini, Eva Marisaldi, Stephana McClure, McDermott&McGough, Bernardino Mei, Annette Messager, Duane Michales, Pierre Molinier, Jonathan Monk, Monsù Desiderio, Bruno Muzzolini, Roman Opalka, Giovanni Paolo Pannini, Giulio Paolini, Pietro Paolini, Claudio Parmiggiani, Giuseppe Penone, Giuseppe Antonio Petrini, Giovan Battista Piranesi, Paolo Porpora, scuola di Procaccini, Rembrandt, Guido Reni, Luca Rento, Gerhard Richter, Herb Ritts, Hubert Robert, Giuseppe Rosati, Silvio Rosso, Andres Serrano, Jim Shaw & Benjamin Weissman, Haim Steinbach, Sam Taylor-Wood, Giambattista Tiepolo, Gaspare Traversi, Salvatore Tresca, Jeffrey Vallance, Ben Vautier, Vedovamazzei, Francesco Vezzoli, Bill Viola, Mark Wallinger, Andy Warhol, Joel Peter Witkin, Erwin Wurm, Leo Zogmayer

La mostra è suddivisa in sette sezioni (diciannove stanze) che intendono indagare come gli artisti, dal passato a oggi, abbiano interpretato la nozione di tempo. La sensazione che percepirà lo spettatore avanzando di sala in sala sarà quella di trovarsi di fronte a nuclei tematici specifici che, come in una spirale, lo faranno viaggiare all’interno di una macchina spazio/temporale. Le differenti sale funzioneranno esattamente come clessidre il cui contenuto, grano dopo grano, scandirà visioni e simbologie legate ai differenti soggetti trattati.

Le opere non saranno installate in senso cronologico, ma tematico, divise in sezioni in cui i riferimenti e le assonanze dei vari soggetti funzioneranno come specchi in cui il passato viene reinterpretato dagli autori moderni e il contemporaneo si riflette e affonda le proprie radici referenziali nelle tele di autori classici.

1 Chronos
2 Vanitas
3 Strumenti
4 Narrazione
a I frammenti del passato
b Vita privata
c La memoria della storia
d Come in un sogno (sala video)
5 Le quattro stagioni
6 Le età
a Giovinezza e vecchiaia
b La pelle c Autoritratti
7 Il tempo sospeso

Chronos

La prima sezione della mostra intende esemplificare attraverso quattro opere (una scultura, una miniatura e due dipinti) le peculiarità iconografiche della rappresentazione del dio Chronos, un uomo vecchio e alato che brandisce una falce e impugna una clessidra: la falce smembra e divide le ore del giorno, la clessidra simboleggia l'inesorabilità dello scorrere del tempo. Frutto della fusione durante il medioevo di Cronos (padre di Zeus) e Chronos (il Tempo) egli simboleggia anche lo spirito saturnino degli artisti e degli alchimisti, come principio distruttore è simbolo della caducità delle cose e come divinità benefica è simbolo del trionfo della verità sulla calunnia e sulla menzogna.

Vanitas

“Vanitas” affianca opere legate al tema della fine della vita, una sorta di monito alla caducità delle cose e al fatto che tutto passa e muore, è questo un tema biblico tratto dal libro dell’Ecclesiaste sulla vanità e sulla transitorietà delle cose terrene. Tipici simboli della Vanitas sono il teschio, come memento mori, la clessidra e la candela che si consuma a indicare il passare del tempo; nella composizione possono inoltre comparire i simboli del potere (tiara e corona), del sapere (libri, strumenti scientifici), dei piaceri effimeri (fiori appassiti, frutti maturi), della leggerezza umana (bolle di sapone, farfalle).

Strumenti

“Strumenti” è una sorta di collezione di oggetti che sono serviti a calcolare in modo matematico il tempo, altri però scandiscono ore in modo arbitrario come a ricordarci che anche questa è soltanto un’invenzione dell’uomo. Alighiero Boetti scompone i numeri di un calendario per ricomporli nell’anno si appartenenza; Leo Zogmayer disegna un orologio la cui marca è la parola ”jetzt” (adesso); Gonzales-Torres avvicina due orologi perfettamente identici e li intitola in modo assolutamente romantico e omologo “Perfect Lovers”; Erwin Wurm compone un diario settimanale per poter ingrassare e passare dalla taglia 50 alla 54; Giulio Paolini ci fa fare uno scatto nel passato identificando lo spettatore in Lorenzo Lotto così come la Sibilla Cumana ci predice un futuro ancora da venire.

Narrazione

“Narrazione” è il tempo letterario, a cominciare dalla Bibbia, che ha sviluppato nelle chiese attraverso i grandi cicli di affreschi, il proprio racconto mistico, fino a Marcel Proust che invece ha fatto della propria vita personale il grande affresco di un’epoca. Gli artisti e le loro opere ci narrano lo scorrere del tempo, della vita, che sia quella di Cristo, o di personaggi anonimi di un film. O ancora l’esperienza personale di un artista tedesco, Joseph Beuys, che si fece rinchiudere per quaranta giorni in uno spazio chiuso in una galleria di Soho con l’unico essere vivente con cui riteneva di poter dialogare in America: il coyote. O Yumi Karasumaru che ci racconta del Giappone mitico o dilaniato dalla bomba nucleare in performance dal rituale codificato delle geishe nei secoli passati.

Le quattro stagioni

“Le quattro stagioni” presenta opere sul tema ciclico dei cambiamenti atmosferici e della natura. Di per sé opere ad alto contenuto fisico e naturale trasmettono un senso di quiete e gioia nello spettatore. Un tema che ha affascinato innumerevoli artisti dall’età classica romana ai contemporanei.

Le età

La sezione dedicata alle età, riassunte nell'enigma che la Sfinge presenta a Edipo, è la domanda con cui gli uomini si confrontano da sempre. Il contrasto impietoso tra il florido vigore fisico della giovinezza e la decadenza della vecchiaia, solo in parte bilanciato dalla più profonda saggezza e dall'esperienza, ha invitato alla riflessione sulla condizione umana gli artisti di ogni tempo.
“Autoritratti” è la nevrosi e la fissazione maniacale dell’uomo sulla propria immagine. Dürer cominciò ad autoritrarsi all’età di tredici anni e non smise per tutta la vita in almeno una dozzina fra disegni e tele. Così anche Rembrandt tra oli e incisioni ripropose la propria immagine oltre sessanta volte. Per non contare gli autoritratti di de Chirico o Roman Opalka che si fotografa ormai da oltre trent’anni sempre nella stessa posizione frontale e sul cui volto si legge, attraverso le rughe e le macchie della pelle, l’impietoso trascorrere del tempo.

Il tempo sospeso

Il tempo sospeso è il momento fissato sulla tela o dall’obiettivo che immortala per sempre il gesto saliente di un’impresa. Il taglio sulla tela di Lucio Fontana, l’estasi mistica di una santa, il miliziano spagnolo che, colpito a morte, abbandona il fucile nel suo ultimo gesto disperato nella fotografia di Robert Capa, le sculture in gesso di calchi di persone di George Segal, il salto della pozzanghera di Lartigue. Condensare e rappresentare il tempo in un secondo infinito in cui, come raggrumato, tutto viene contratto e liofilizzato, una sorta di Big Bang primordiale ove la nozione di tempo ritorna relativa e assoluta.

Inaugurazione:sabato 28 maggio, ore 16.00

Ufficio Stampa:

Giuseppe Galimi
Centro Sperimentale per le Arti Contemporanee
via Cappuccini, 29 – 12023 Caraglio
tel. 0171.618260
e-mail: giuseppegalimi@gem.it

Fabrizio Pepino – Autorivari srl
via Quintino Sella, 10 – 12100 Cuneo
tel. 0171.601962
e-mail: marcovaldo@autorivari.com

Il Filatoio
via Matteotti, 44 - Caraglio (CN)
Orari:venerdì e sabato: 15,00 – 19,30 - domenica: 10,00 – 19,30

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