Sottopasso
Livorno
via Marradi 73

Erika
dal 3/6/2005 al 4/6/2005
349 8051697

Segnalato da

Alessandra Poggianti




 
calendario eventi  :: 




3/6/2005

Erika

Sottopasso, Livorno

Il nome della nave di una compagnia di copertura maltese che affondo' alle foci della Loira con le sue 22.000 tonnellate di nafta. Il mare e' al centro della mostra, quello che va oltre la linea di orizzonte, protagonista di narrazioni poetiche ma anche di conflitti politici ed economici. In mostra i lavori di 6 artisti, a cura di Alessandra Poggianti


comunicato stampa

Artisti: Flavio Bonetti, Deborah Ligorio, Annamaria Martena, Ozmo, Daniele Parrio Perra documentario, mare nostrum, Stefano Mencherini

Curatore Alessandra Poggianti

Ex portineria dell'ottocentesca villa Chayers, demolita negli anni cinquanta per la costruzione del Grattacielo e il Palazzo Upim, il Sottopasso si presenta al passaggio pedonale come resto edilizio. Questo spazio non utilizzato ha ospitato le iniziative di alcuni artisti. Il primo appuntamento e' nel 1999, da quel momento si susseguono una serie di mostre spontanee e autorganizzate, trasformandosi in un luogo espositivo e di sperimentazione, di incontro e di lavoro. Il prossimo capitolo si apre a giugno con "Erika", che inaugura il primo dei 4 appuntamenti previsti per il 2005: un palinsesto affidato a curatori di diversa provenienza e formazione. Comune punto di partenza: il sottopasso, uno spazio residuale che volontariamente non definisce la propria identità, cambiando continuamente la propria destinazione d'uso. Uno spazio marginale e di passaggio, un sottopasso, appunto, dove si uniscono temporanee energie creative. Un microcosmo nel sistema dell'arte contemporanea che si fa bandiera di una città, Livorno, periferica e instabile rispetto a tutto ciò che avviene nei gradi centri della cultura, ma che sa dimostrare la propria vitalità creativa, nomade e improvvisa.

La prima mostra nasce da un episodio, quello di Erika, la nave di una compagnia di copertura maltese con equipaggio indiano che compie il suo ultimo viaggio nel trasporto di ventiduemila tonnellate di nafta della TotalFina francese, da Dunkerque a una centrale elettrica di Livorno. Ma il viaggio sarà molto più breve, perché la nave si spezza in due e affonda alle foci della Loira, riversando in mare una massa scura e melmosa, profonda diversi metri. L'inchiesta aperta per capire le responsabilità cade nel vuoto, ma non solo, non si risale neanche al proprietario di Erika. L'Europa, forse per la prima volta, si rende conto di essere avvolta dall'ignoto. Da questa storia si costruisce la mostra. Protagonista è il mare e "il mondo dell'acqua" che diventano "un modo per descrivere la vita contemporanea" (William Langewiesche), le sue contraddizioni, la sua fragilità, ma anche la sua totale libertà. Il mare, quello che va oltre la linea di orizzonte, e' da sempre protagonista di narrazioni poetiche, ma anche storie di conflitti tra imbarcazioni e pirati, scenario di vittime, carnefici e intermediari. Un mondo anarchico quello dell'acqua e allo stesso tempo spina dorsale del sistema economico mondiale. Quel mondo sregolato rispecchia, infatti, un mito economico: niente confini, niente frontiere, niente stati a frapporsi nel libero scambio delle merci e delle persone. Un tripudio della globalizzazione.

Approda così a Livorno Ozmo, pirata terrestre che con un'azione site specific per la facciata e negli spazi interni traccerà un filo rosso, trait d'union degli altri interventi:

room_1: in "Wired under water", il video di Deborah Ligorio, una telecamera subacquea indaga i fondali marini percorsi da una presenza anomala, un lungo cavo della telecomunicazione attaccato dalla vegetazione marina

room_2: la barca di carta di Daniele Parrio Perra su cui sono riportate le immagini dello sbarco dei clandestini a Lecce, giace a terra mostrando tutta la sua drammatica fragilità. L'immagine quasi metafisica del "Sottomarino tascabile" di Flavio Bonetti. Il relitto militare riposa fuori dal suo contesto originario, sul prato del Civico Museo di Guerra per la Pace di Trieste, "primo centro al mondo per la lettura e modifica del passato e del futuro per mezzo dell'inversione del tempo quale conseguenza dello svincolamento dallo spazio-tempo per abolire il male e la morte.". Parallelamente scorrono le immagini del film inchiesta di Stefano Mencherini sulla legge Bossi-Fini-Mantovano e sui Centri di permanenza temporanei. Il documentario e' da due anni che e' sotto censura preventiva.

room_3: un virtuale moto ondoso ricostruito in 3D analizza sulle ascisse e le ordinate di un grafico le anomale oscillazioni finanziarie. E' "Metereopolis" di Annamaria Martena.

4 giugno dalle ore 19.00

Per la realizzazione di Erika si ringrazia care/of di Milano e Fuoricentro di Livorno

Sottopasso
via Marradi 73 Livorno

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