Flavio Bonetti
Deborah Ligorio
Annamaria Martena
Ozmo
Daniele Parrio Perra
Stefano Mencherini
Alessandra Poggianti
Il nome della nave di una compagnia di copertura maltese che affondo' alle foci della Loira con le sue 22.000 tonnellate di nafta. Il mare e' al centro della mostra, quello che va oltre la linea di orizzonte, protagonista di narrazioni poetiche ma anche di conflitti politici ed economici. In mostra i lavori di 6 artisti, a cura di Alessandra Poggianti
Artisti: Flavio Bonetti, Deborah Ligorio, Annamaria Martena, Ozmo, Daniele Parrio Perra
documentario, mare nostrum, Stefano Mencherini
Curatore Alessandra Poggianti
Ex portineria dell'ottocentesca villa Chayers, demolita negli anni cinquanta per la
costruzione del Grattacielo e il Palazzo Upim, il Sottopasso si presenta al
passaggio pedonale come resto edilizio. Questo spazio non utilizzato ha ospitato le
iniziative di alcuni artisti. Il primo appuntamento e' nel 1999, da quel momento si
susseguono una serie di mostre spontanee e autorganizzate, trasformandosi in un
luogo espositivo e di sperimentazione, di incontro e di lavoro. Il prossimo capitolo
si apre a giugno con "Erika", che inaugura il primo dei 4 appuntamenti previsti per
il 2005: un palinsesto affidato a curatori di diversa provenienza e formazione.
Comune punto di partenza: il sottopasso, uno spazio residuale che volontariamente
non definisce la propria identità , cambiando continuamente la propria destinazione
d'uso. Uno spazio marginale e di passaggio, un sottopasso, appunto, dove si uniscono
temporanee energie creative. Un microcosmo nel sistema dell'arte contemporanea che
si fa bandiera di una città , Livorno, periferica e instabile rispetto a tutto ciò
che avviene nei gradi centri della cultura, ma che sa dimostrare la propria vitalitÃ
creativa, nomade e improvvisa.
La prima mostra nasce da un episodio, quello di Erika, la nave di una compagnia di
copertura maltese con equipaggio indiano che compie il suo ultimo viaggio nel
trasporto di ventiduemila tonnellate di nafta della TotalFina francese, da Dunkerque
a una centrale elettrica di Livorno. Ma il viaggio sarà molto più breve, perché la
nave si spezza in due e affonda alle foci della Loira, riversando in mare una massa
scura e melmosa, profonda diversi metri. L'inchiesta aperta per capire le
responsabilità cade nel vuoto, ma non solo, non si risale neanche al proprietario di
Erika. L'Europa, forse per la prima volta, si rende conto di essere avvolta
dall'ignoto. Da questa storia si costruisce la mostra. Protagonista è il mare e "il
mondo dell'acqua" che diventano "un modo per descrivere la vita contemporanea"
(William Langewiesche), le sue contraddizioni, la sua fragilità , ma anche la sua
totale libertà . Il mare, quello che va oltre la linea di orizzonte, e' da sempre
protagonista di narrazioni poetiche, ma anche storie di conflitti tra imbarcazioni e
pirati, scenario di vittime, carnefici e intermediari. Un mondo anarchico quello
dell'acqua e allo stesso tempo spina dorsale del sistema economico mondiale. Quel
mondo sregolato rispecchia, infatti, un mito economico: niente confini, niente
frontiere, niente stati a frapporsi nel libero scambio delle merci e delle persone.
Un tripudio della globalizzazione.
Approda così a Livorno Ozmo, pirata terrestre che con un'azione site specific per la
facciata e negli spazi interni traccerà un filo rosso, trait d'union degli altri
interventi:
room_1: in "Wired under water", il video di Deborah Ligorio, una telecamera
subacquea indaga i fondali marini percorsi da una presenza anomala, un lungo cavo
della telecomunicazione attaccato dalla vegetazione marina
room_2: la barca di carta di Daniele Parrio Perra su cui sono riportate le immagini
dello sbarco dei clandestini a Lecce, giace a terra mostrando tutta la sua
drammatica fragilità . L'immagine quasi metafisica del "Sottomarino tascabile" di
Flavio Bonetti. Il relitto militare riposa fuori dal suo contesto originario, sul
prato del Civico Museo di Guerra per la Pace di Trieste, "primo centro al mondo per
la lettura e modifica del passato e del futuro per mezzo dell'inversione del tempo
quale conseguenza dello svincolamento dallo spazio-tempo per abolire il male e la
morte.". Parallelamente scorrono le immagini del film inchiesta di Stefano
Mencherini sulla legge Bossi-Fini-Mantovano e sui Centri di permanenza temporanei.
Il documentario e' da due anni che e' sotto censura preventiva.
room_3: un virtuale moto ondoso ricostruito in 3D analizza sulle ascisse e le
ordinate di un grafico le anomale oscillazioni finanziarie. E' "Metereopolis" di
Annamaria Martena.
4 giugno dalle ore 19.00
Per la realizzazione di Erika si ringrazia care/of di Milano e Fuoricentro di Livorno
Sottopasso
via Marradi 73 Livorno