Complesso Monumentale di Santa Sofia
Salerno
Largo Abate Conforti
089 5647056 FAX 089 662216
WEB
FairPlay
dal 11/6/2005 al 19/6/2005
800 454547 FAX 089 662516

Segnalato da

Sergio Mari Arte Contemporanea




 
calendario eventi  :: 




11/6/2005

FairPlay

Complesso Monumentale di Santa Sofia, Salerno

Tre i percorsi che contraddistinguono la manifestazione: un concorso da cui prende il nome la rassegna, Play/Document con artisti italiani e ricerca sul reality-video, infine Videoforum, lavori di artisti internazionali anni '70 –'80, a cura di Laura Carcano. Sono esposti i 13 lavori in concorso, 8 opere di artisti contemporanei e 5 video 'storici'.


comunicato stampa

L'organizzazione Millenium con il patrocinio della Provincia di Salerno, Comune di Salerno, inaugura domenica 12 Giugno alle 18.30 all'interno del complesso di Santa Sofia a Salerno, la prima edizione di Fair Play.
Prima vetrina di respiro internazionale sulla videoarte realizzata al sud Italia. Rassegna + Concorso VIDEOARTE

Tre i percorsi che contraddistinguono la manifestazione quindi: Fair Play (concorso, da cui prende il nome la rassegna), Play/Document (artisti italiani e ricerca sul reality-video) e Videoforum (video internazionali anni '70 –'80).

FairPlay premio Organizzato dall'Associazione Millenium Premio dedicato alla ricerca video sul territorio che vede tredici giovani artisti campani in concorso per questa prima edizione. Le opere presentate in questa sessione sono una rappresentanza delle molteplici contaminazioni e suggestioni che la videoarte oggi assume a sè.
Un intero piano del Complesso di Santa Sofia a Salerno ospiterà le opere in concorso.

Artisti: Guido Acampa, Vincenzo Balzano, Pasquale Di Stasio & Danilo Tancredi, Lucia Dovere, Vincenzo Frattini, mald'è, Antonello Matarazzo, Girolamo Santulli, Moio&Sivelli, Pier Paolo Patti, Massimo Pianese, Roxy in the Box, Cristina Rauso

Play/Document a cura di Laura Carcano

Non c'è più limite all'esibizionismo... Cosa non sarebbero disposti a fare... Si vendono l'anima pur di apparire in video... E' indecente esporre tanto del proprio privato...
Quante delle accuse fatte alla tv-verità e ai reality show dovrebbero essere invece mosse all'arte contemporanea? Se esistono colpe, se ci sono dei meriti, come e a chi attribuire le une o gli altri?
In quale percentuale possono dirsi reali gli omicidi ricostruiti in seconda serata, le interviste ai giovani fermati per strada, le riprese del matrimonio, le isole dei famosi, lo sbarco degli americani sulla luna, i bagliori della Guerra del Golfo, i filmini delle vacanze, i titoli del tg?
Il documentario è sostanzialmente informazione spettacolarizzata, eccesso di realtà. Documentare qualcosa implica dichiarare che questo esista realmente, conseguente è l'attuale propensione a riconoscere come autentico quanto passa per il tubo catodico, mentre è sostanzialmente virtuale (impalpabile, informe, incerto) ciò che non viene così mediato.
Chi filma un evento, una dichiarazione, un monumento, sta autenticando o falsando il mondo?

Artisti: Mauro Ceolin, Donatella Di Cicco, Simone Filippi, Francesco Jodice, Lucia Leuci, Zak Manzi, Chiara Pirito, Luigi Presicce.

Videoforum a cura di Laura Carcano
Il concept alla base di Play/Document indaga il territorio della ricerca storico-internazionale.
Cinque lavori realizzati tra gli anni '70 e '80 che dimostrano come da sempre la videoarte abbia gestito il suo rapporto con la reality.

Artisti: Vito Acconci, Sadie Benning, Dara Birnbaum, Ilene Segalove, Bill Viola

Tutti i video:

Mauro Ceolin
Expensive Look Without the Expensive Price è il disegno di uno skyline globale, ricalcato su un indagine statistica dei luoghi più visitati e fotografati durante le vacanze dei blogger (coloro che hanno un blog, ovvero un diario online). Il risultato è una lenta animazione accompagnata da un canto nuziale Inuit, in loop come in un mantra.

Donatella Di Cicco
In Dolls quattro ragazze della provincia di Caserta raccontano i propri spazi, le aspirazioni di evasione e i piccoli sogni fatti di poco. Scelgono il loro abito da sera migliore e lo sfoggiano per le strade del paese in pieno giorno. Raggiungono un posto isolato, di qui la videocamera indugia in silenzio sulla loro timidezza o spavalderia, sulle note della struggente All by myself che continua a raccontare per loro.

Simone Filippi
Da parecchi anni Simone Filippi documenta fedelmente le sue notti di San Silvestro. Da un rave a un conto alla rovescia seguito in tv, passando per la festa parrocchiale e un party in hotel. L'artista in primo piano è impassibile e muto, alle sue spalle scorrono fiumi di spumante e trenini di samba, vassoi di leccornie e una notevole quantità di socialità di fine anno.

Francesco Jodice
Tra il 2 ottobre 1998 e il 29 novembre 2002 cinque anziani si sono incamminati nei boschi del Montemaggiore nell'alto casertano. Non sono mai stati ritrovati. Il caso Montemaggiore attraverso ricostruzioni e interviste sottolinea il mistero.

Lucia Leuci
Lou Lou è tradita dal suo compagno che dalle chat all'out-net vive una seconda vita segreta. Lou Lou mette allora in atto il solo riscatto possibile diventando lei stessa oggetto virtuale del desiderio, ricorrendo attraverso l'autoscatto a un sovraeccitamento fatto di costumi, attrezzi e giocattoli sgargianti. Good Vibrations risulta così una sorta di indagine sulla paradossale violazione della (propria) privacy.

Zak Manzi
Death of a sovversive è la messa in scena di un filmato di Al-Qaeda. La telecamera fissa riprende i sequestratori che sistemano l'ostaggio davanti all'obiettivo. Uno di questi ha il volto scoperto. E' la fase preparatoria di quei video-messaggi che ci siamo abituati a vedere nei notiziari. E' un retroscena e, in quanto tale, indiscutibilmente autentico.

Chiara Pirito
Ci è consentito spiare le aspiranti Miss affacciate dalle quinte pronte ad entrare sul palcoscenico. Una a una sfilano in questo angolo di passaggio solo per noi. Sostano giusto il tempo necessario per lasciar trasparire e poi sparire la loro emozione.

Luigi Presicce
La realtà è un punto di vista e a quest'ultimo è però concesso di contraffare la realtà. Alla festa di compleanno i soli amichetti invitati sono i pupazzi del bambino, sistemati composti a tavola, intorno alla scena si muove una madre premurosa che canticchia gli auguri e sistema la torta a tavola. Nella visione soggettiva del bambino scopriamo il clown, il gorilla e il bambolotto dei Kiss muoversi in carne e ossa.

Vito Acconci
Centers, 1971. Acconci tenta di tenere il dito puntato sempre al centro dell'inquadratura. Questo lavoro apre Play/Document in quanto icona della volontà ostinata di stare nel video.

Sadie Benning
Realizza video dall'età di 15 anni con una telecamera giocattolo. Living Inside documenta la sua autoreclusione in cameretta durata tre giorni tra tv, letto, riviste e diario.

Dara Birnbaum
Il suo lavoro utilizza come materiale le soap-opera, gli show del sabato sera, le serie tv e i quiz per discutere l'opportunità di ricostruire l'immaginario televisivo alterandone i tempi di montaggio e messa in onda, svelando quanto gli artefatti che non potremmo altrimenti percepire.

Ilene Segalove
The Mom Tapes, 1974-78, è un ritratto della madre dell'artista, seguita per casa e molestata dalle continue riprese video della figlia che gli pone domande e le offre risposte solo attraverso l'obiettivo.

Bill Viola
Reasons for Knocking at an Empty House, 1983, documenta il tentativo di rimanere svegli in una stanza vuota per tre giorni consecutivi.

Immagine: Luigi Presicce, Autorappresentazione

Complesso di Santa Sofia
largo Abate Conforti Salerno

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