Mille azzurri. L'artista realizza fantasie nuove ed estemporanee; le plasma, le distende, le scioglie o le aggroviglia con l'aiuto di una tavolozza difficile.
Mille azzurri
a cura di Maurizio Collini
Una mostra che attraverso le mille sfumature di azzurro racconta l'artista che con
il passare degli anni ha intensificato il suo colore, rendendolo traboccante di
vita.
L'artista:
Roberto D'Amico
"L'arte è la mia luce, la mia ombra, la mia tempesta, il mio orizzonte.."
Roberto D'Amico è nato a Roma nel 1953 dove vive e lavora.
Si è diplomato al Liceo Artistico.
Ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti e lo studio del noto pittore Sergio
Carena Ratto, suo maestro e amico. Nel 1976 la sua prima mostra personale nella
Galleria d'Arte Romana "Il Capricorno".
Per l'artista "dipingere equivale ad entrare nel mondo della fantasia dove tutto è
possibile e ad abbandonarsi a voli pindarici che vorrebbe non finissero mai.."
D'Amico Crea, Elabora, Realizza fantasie nuove ed estemporanee o covate nell'anima
da chi sa quanto tempo; le plasma, le distende, le scioglie o le aggroviglia con
l'aiuto di una tavolozza difficile nelle scelte e nell'applicazione ma per lui
duttile e accondiscendente.
Il suo panorama è sospeso tra il reale e l'onirico, tra il rifiuto netto e la
suadente accoglienza di quanto lo circonda.
"Contemplando i suoi azzurri presto si prende confidenza, dapprima incuriositi dai
misteri celati ma poi irrimediabilmente affascinati." (Paolo Diffidenti)
" I manichini, esseri apparentemente anonimi, impersonali, ermetici nell'enigma del
loro impenetrabile mistero e isolati nel vuoto del loro silenzio - un vuoto, un
silenzio che non sono solo esteriori perché riguardano anche e soprattutto le
condizioni spirituali dell'artista - codesti esseri non potrebbero meglio
estrinsecare di lui la interiorità più riposta e il profondo pensiero.
..effettività e ideazione, concretezza di cose e traslate parvenze, infine realismo
e surrealismo, sostengono nella visione di Roberto D'Amico un ruolo che è
fondamentale nel suo esercizio pittorico e nei suoi interessi espressivi perché
unisce ai valori della promozione estetica quelli ancora più alti e sublimi
dell'ideale dell'arte." (Vittorio Scorza)
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