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10/6/2005

Affacci, 2005

Case ATC, Torino

Comunicato Stampa

Claudia Losi, Fanfara Burek, Teatro Glimt

Affacciarsi per vedere altro e altrove.

È questo l'invito che il Progetto Cortili (Urban 2, Torino) e l'artista Claudia Losi rivolgono agli abitanti delle Case ATC di via Scarsellini. Guardare fuori dalla finestra e immaginare un luogo che non c'è ma potrebbe esserci. Un luogo dove gli sguardi degli abitanti si uniscono alla musica e alle acrobazie di sconosciuti venuti da lontano, dove seduti in un caffè all'aperto può capitare di veder passare un cavallo con sopra un musicista e dove alzando lo sguardo vediamo ciò che abbiamo narrato del nostro quartiere.

Nell’area delle case ATC di via Scarsellini, Claudia Losi ha svolto una serie di incontri con gli abitanti finalizzati alla realizzazione di un intervento artistico temporaneo che accompagna l’avviamento di uno dei due progetti del programma Nuovi Committenti promosso dalla Fondazione Adriano Olivetti in corso nell’ambito del Progetto Cortili.

Dopo una prima presentazione pubblica, nella quale l’artista ha illustrato ed esposto la sua ricerca, l’intervento è proseguito con l’ingresso negli appartamenti di una trentina di abitanti.
"Indicami quello che più ami e ciò che non sopporti guardare affacciandoti dalle finestre di casa tua" è la richiesta che Claudia Losi ha rivolto a tutti i suoi interlocutori. Ha quindi fotografato le "visioni" di ciascuno di loro e ne ha raccolto i commenti: pensieri, ricordi, osservazioni, sensazioni, che ha poi rielaborato in una personale versione poetica. Questi brevi momenti di incontro sono stati anche uno strumento per comprendere quale tipo di percezione gli abitanti (giovani, anziani, stranieri, ecc.) abbiano del luogo nel quale vivono. Dalle immagini fotografiche sono stati ricavati circa sessanta disegni al tratto, che saranno presentati agli abitanti sotto forma di un’installazione che avrà come scenografia gli stessi balconi e i cortili di via Scarsellini da cui provengono le “vedute”.

Il mondo guarda il mondo; come il signor Palomar del romanzo di Italo Calvino, Claudia Losi interroga gli sguardi, i luoghi e le cose: “È possibile guardare le cose dal di fuori? E se ciò è possibile di chi sono gli occhi che guardano?" scrive Calvino, e l’artista aggiunge “È possibile guardare oltre e più in su? “È possibile essere là e guardare qua?”. Cambiare la posizione dello sguardo è l’intento del progetto di Cluadia Losi; uno sguardo che viene trasformato in una "finestra" attraverso la quale guardare il mondo che si apre davanti e coniugando ciò che il soggetto vede con le cose che il mondo riflette. Il panorama che il protagonista calviniano riesce a vedere è il solito deprimente grigiore di tutti giorni e solo cambiando posizione tra sé e ciò che vede (“il fuori che guarda il fuori”) il mondo comincia a cambiare e le cose raccontano. “Dalla muta distesa delle cose deve partire un segno, - dice Palomar - un richiamo, un ammicco: una cosa si stacca dalle altre con l’intenzione di significare qualcosa… che cosa?” Solo se stessa e niente altro. Le occasioni sono rare, ma basta aspettare, passarci in mezzo, quando meno lo si aspetta.

Lisa Parola e Luisa Perlo (a.titolo)

concept: Claudia Losi, Lisa Parola, Cecilia Guiglia, Giovanna De Maria

curatela: Lisa Parola, Luisa Perlo (a.titolo)

produzione: Progetto Cortili, Urban 2 Torino, Avventura urbana

case ATC, via Scarsellini 12, Mirafiori Nord, Torino
Sabato 11 giugno 2005 dalle 21

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