20 carte dagli anni '60 agli anni '90 di medie e piccole dimensioni
Negli spazi della Galleria EXCALIBUR Artecontemporanea di Solcio di Lesa ,
si inaugura sabato 18 giugno alle ore 18.00 la mostra di Emilio Vedova .
Sono 20 carte dagli anni 60 agli anni 90 di medie e piccole dimensioni del
grande astrattista italiano.
L’immagine di Vedova sembra più simile a quella di Clyfford Still che a
quella di Mondrian. Risulta infatti da un insieme di macchie colorate senza
alcun schema d’ordine ; ma si nota subito che l’immagine spaziale è agitata
, drammatica. Non può contenersi in un unico piano di proiezione; lo spazio
del quadro, infatti, si frantuma in tanti piani , anche materialmente
distinti. Vedova, infatti, abbandona la superficie del quadro: i suoi
plurimi sono composti di piani variamente orientati e muovibili: sono lo
spazio ristretto e animato entro il quale l’artista compensa l’oppressione
del limite con la dirompente violenza del colore. Non è uno spazio che si
forma, come nei pittori d’azione americani, ma uno spazio che esplode: cosmo
che ritorna caos.
Vedova non dissimula il proprio movente ideologico-politico: di fronte ad un
succedersi di eventi politici che offendono e mortificano la coscienza,
reagisce denunciando la rovina dei grandi valori della natura e della storia
e dimostrando come soltanto nella rivolta morale si possa recuperare la
condizione naturale e storica della libertà . Nonostante l’apparente analogia
con la pittura d’azione americana, la sua pittura presuppone una cultura
tipicamente europea, e ne riflette drammaticamente la crisi storica.
Nato a Venezia nel 1919. Fin dagli esordi il tema principale è la condizione
esistenziale dell’uomo nella società contemporanea. Nel 1946 è a Milano dove
firma il manifesto Oltre Guernica; aderisce alla nuova Secessione
artistica, poi al Fronte Nuovo della Arti. Oppositore del neorealismo è tra
i protagonisti della rottura tra pittori figurativi e pittori astratti. Nel
1947 dipinge la serie delle geometrie nere , in cui adotta soluzioni
geometrizzanti ispirate ai futuristi e a Picasso. Durante i primi anni
Cinquanta sviluppa uno stile gestuale facendo uso di colori fortemente
contrastanti, soprattutto neri , e di larghe pennellate. Del 1953 sono il
Ciclo della Protesta e il ciclo della natura, presentati alla Biennale di
Venezia dell’anno successivo mentre a Documentaa Kassel nel 1955 espone il
Ciclo della Protesta per il Brasile. Nei primi anni Sessanta da inizio a una
nuova linea di ricerca pittorica chew approda ai plurimi, strutture
tridimensionali dipinte che aggrediscono lo spazio circostante. Vive e
lavora a Venezia.
con il patrocinio
della Regione Piemonte,
della Provincia di Novara,
del Comune di Lesa e dell’Ufficio Turistico di Lesa
Inaugurazione sabato 18 giugno ore 18.00
E X C A L I B U R Artecontemporanea
s.s. del Sempione - Via Borroni, 1
Solcio di Lesa (NO)
Orari di galleria : 10.00-12.30 / 15.30- 19.30