Rassegna d'arti visive a cura di Roberta Vanali. Simone Dulcis sviscera memorie ataviche tra la febbrile concitazione del segno e la drammatica forza espressiva, interprete di una realta' stratificata. Marta Fontana amalgama terre e pigmenti dipanando percorsi di un viaggio rivelato tra forma e materia.
Rassegna d’arti visive a cura di Roberta Vanali. Simone Dulcis - Marta Fontana
Nell’ambito della Rassegna d’Arti Visive ZONE PARALLELE, ideata e curata da Roberta
Vanali, che ha visto il succedersi dei duetti Casula/Tardini e Casu/Falqui con la
partecipazione di Stefano Ferrari, Angelo Secci e Daniela Zedda, venerdì 24 giugno
sarà inaugurato il III Capitolo con la pittura di Simone Dulcis e Marta Fontana
accompagnati dall’intervento del videoartista Matteo Piras.
“Evocatore di celata drammaticità , il bianco si palesa fertile e voluttuoso a
plasmare i Granai, preziosi custodi del miglio, fonte di vita del mondo tribale.
Caldo come il rosso, brillante come il nero, il bianco come pura essenza di luce
interviene nell’opera di Simone Dulcis a placare tensioni immediate e la connaturata
precarietà esistenziale. Intercessore tra l’antico spirito tribale e quello
metropolitano, come il Nommo Dogon mediatore tra cielo e terra, l’artista sviscera
memorie ataviche tra la febbrile concitazione del segno e la drammatica forza
espressiva, spietato interprete di una realtà stratificata. Silenziosi riti
propiziatori immolano l’anima alla sacralità della madre terra. Materici scenari
iniziatici dissolvono lentamente a svelare primitivi graffiti incisi all’ombra di
un’acre poesia.
Indagando il loro valore alchemico, Marta Fontana amalgama terre e pigmenti
dipanando percorsi di un viaggio rivelato tra forma e materia. Concretizza effimeri
lacerti di memorie vissute impossessandosi di materiali di scarto secondo un ritmo
interiore che si estrinseca nella necessità d’imprimere stranianti codici arcani.
Racconti di viaggi interiori concentrati tra le pagine di un diario, tracce,
frammenti di vita decontestualizzati, subiscono un processo di trasformazione tra la
purezza delle argille naturali e l’artificiosità dei colori industriali. La tendenza
minimalista, che contempla sintesi ed equilibrio formale, non appare scevra da una
silente dimensione lirica sospesa tra la continua sperimentazione ed una limpida
capacità narrativa.
In un sistema ciclico chiuso, talvolta ossessivo, Matteo Piras trascina lo
spettatore in un viaggio sensoriale fatto d’immagini fortemente metaforiche. Spesso
interviene graficamente sulla figura umana che appare come inghiottita da quel caos
frenetico e alienante che è la quotidianità . Con ritmo incalzante e tonalitÃ
acustiche crescenti le immagini si sovrappongono e disgregano in mutevoli scenari
metropolitani.â€
Zone parallele rappresenta il risultato di un‘indagine effettuata tra presenze
consolidate della scena artistica cagliaritana e giovani emergenti provenienti da
diversi ambiti espressivi, accomunati dalla costante riflessione sul fare artistico
e dalla contemporaneità della ricerca, in tempi dove talvolta tali presupposti
sembrano venire meno. I dodici artisti invitati (Silvia Argiolas, Antonello Casu,
Giulia Casula, Simone Dulcis, Elisabetta Falqui, Stefano Ferrari, Marta Fontana,
Matteo Piras, Giuliano Sale, Angelo Secci, Gemma Tardini, Daniela Zedda)
confluiscono nel progetto a scandagliare i molteplici linguaggi espressivi dalla
pittura informale a quella figurativa, dall’installazione alla videoarte,
dall’incisione alla fotografia fino ad arrivare alla sound art, delineando un
significativo quanto eterogeneo spaccato delle più recenti tendenze artistiche
isolane.
I linguaggi esplorano dinamici percorsi paralleli, in un gioco di accostamenti e
contrapposizioni giungono talvolta a convergere compenetrandosi all’interno di
ibride zone espressive, intessendo sottili rapporti nella fitta trama di
riflessioni. Le finalità di Zone parallele s’inseriscono su livelli multipli
d’interpretazione evidenziando un filo conduttore unico che rispecchia un’attenta
riflessione sulla condizione umana. Suddivisa in quattro differenti capitoli
costituiti ognuno da una doppia mostra personale, ideata appositamente per il
progetto, la rassegna si affranca dalla subordinazione di un tema dominante a favore
del confronto e della contaminazione di elementi estetici, stilistici o concettuali
che caratterizzano ciascuno degli appuntamenti previsti. Combinati per affinità o
discordanza, ognuno dei quattro duetti interagirerà con video, installazioni DIART e
sound art conformi a stimolare un incessante scambio di forze che favoriscano una
sorta d’ibridazione espressiva
pur mantenendo il carattere distintivo di ogni personale ricerca. (Roberta Vanali)
Immagine: Simone Dulcis, Granaio, 2005
Inaugurazione venerdì 24 alle ore 19
Galleria La Bacheca
Via dei Pisani 1 - Cagliari