Fili imbrogliati. L'essenza industriale dell'alta moda si ricongiunge all'uso di filo metallico per costruire lunghe forme organiche e all'uso ironico del bronzo, diventando critica nei confronti della bellezza e della seduzione. Poesie di Carmelo Antonio Saraceno.
Fili imbrogliati. Personale con le poesie di Carmelo Antonio Saraceno
E’ difficile, senza un’ampia analisi da parte del consumatore, percepire come i
molteplici interessi capitalisti funzionano in tandem, in una specie di trinita’:
marketing, l’industria bancaria, e l’industria distribuitiva. Queste tre
specializzazioni funzionano perfettamente insieme in un comune intrappolamento dei
consumatori in un peccato di spreco, e nella commercializzazione dell’antica arte
della fibra. L’essenza industriale dell’alta moda si rivela in questa mostra nel
congiungersi dell’uso di filo metallico per costruire lunghe forme organiche e
dell’uso ironico del bronzo, un componente permanente, per una critica della cieca
devozione all’arte della fibra e del vestiario, di natura un’arte cangiante. Il
vuoto delle statuette e delle forme uterine, come l’associazione delle figure umane insieme a quelle animali/vegetali in combinazioni sorprendenti, permettono allo spettatore una certa
interpretazione del consumerismo dell’alta moda, cioe’ un’artificialita’, una
costruzione umana innaturale, che, a lungo termine, dev’essere insostenibile. Allo
stesso tempo, la mostra diventa un’autocritica e una sottomissione quasi religiosa a
una possible interpretazione della bellezza e della seduzione umana.
Biografia
Maria, nata in Italia, ha vissuto la maggior parte della sua vita negli Stati
Uniti. Le sue prime sculture parlavano delle difficolta’ associate con
l’esperienza di marginalizzazione culturale. In seguito la sua attenzione
artistica si e’ rivolta verso la critica del “seguire la modaâ€, attraverso una
serie di bronzi (“Cervelli di gallinaâ€) ed una serie di abiti in metallo di misura
umana. Di recente l’espressione di nostalgia per la madrepatria nonche’ la madre
si rivela in un’edizione di uteri in acciaio con un fiore o un frutto attaccati
alla corda ombelicale. Ultimamente l’opera di Maria e’ divenuta piu’
concettuale, abbandonando la scultura come oggetto, l’artista si e’ dedicata allo sviluppo di
un’idea attraverso la sua azione in un sito pubblico. Per un periodo di quattro mesi
Maria si e’ appropriata di un’angolo di strada molto visibile, ma frequentato solo
da traffico automobilistico e lo ha trasformato in un punto di incontro per i
residenti del suo quartiere, servendo da mangiare a chiunque era interessato. Il
tutto e’ stato documentato con fotografie e video. Durante l’attivita’ svolta
sull’angolo i partecipanti sono stati anche invitati a coprire una tovaglia
completamente di perle. Ogni per la simbolizza ciascun membro della comunita’ e
l’artista serve da catalizzatore nell’unificare il lavoro collettivo. La tovaglia
come oggetto e’ il residuo e testimonianza tattile degl’incontri avvenuti
sull’angolo pubblico.
Raggio Verde
via Fed. d'Aragona, 4 - Lecce