Alchimie. La mostra promuove, attraverso immagini e testi simbolico-mitologici una riflessione su modelli ideali e processi di trasformazione della vita.
Alchimie
Martedì 28 giugno 2005 si inaugura, presso la storica Loggetta Lippi a Bagno di
Romagna (FO) la mostra di dipinti e didascalie "Alchimie" dell'artista pugliese
Fedele Boffoli (http://www.ArtePensiero.it/fedele_boffoli.htm).
La rassegna, promossa dalla Pro-loco di Bagno di Romagna - nell'ambito del programma
Arte Estate 2005 in collaborazione con il Comune della medesima località - e dalla
galleria d'arte virtuale http://www.anforah.artenetwork.net di Milano, sarà visitabile fino
al 10 luglio 2005, tutti i giorni in orario 18.30-21.30.
Il tema dell'esposizione promuove, attraverso immagini e testi simbolico-mitologici
(dipinti della serie Mito, didascalie e fotopitture varie), un'accurata riflessione
su modelli ideali e relativi processi di trasformazione della vita.
Riportiamo, tratte dalla presentazione all'evento, alcune note critiche di Eraldo Di
Vita: ""Come afferma l'autore: "Le immagini della serie Mito sono concepite quali
rappresentazioni essenziali, simboliche e metaforiche, di archetipi fondanti la
vita. In esse l'uso di certi colori (oro, argento, rame, azzurro e verde) atto a
coniugare, simbolicamente, gli aspetti reciproci della realtà , l'utilizzo del nero
(inteso come dimensione enigmatica del concepimento e del mistero), i rapporti
geometrici e cromatici, le citazioni storiografiche e filosofico-religiose,
riportano il fruitore a quanto di più primordiale e semplice soggiace nell'Essere.
Tali opere, quali moderne icone non precostituite, si offrono all'osservatore per
una contemplazione universale su temi e fatti di ogni ordine e tempo".
Boffoli, in queste sue ultime creazioni pittoriche, diventa il giovane cantore di
inquietanti architetture, con un che di precario e indefinito. Le figure che
emergono dalle sue opere sono sagome che sorgono dal buio della comprensione e si
allungano nel cielo luminoso, per uscire dal soffocamento e dall'angoscia, come:
"L'anfora del mondo", dove la sagoma stilizzata, con la testa ricurva abbandonata
sul corpo, vuol rappresentare l'idea di una crocifissione nello spazio e nel tempo;
oppure "Origini del Mito", che allude all'attimo della creazione dove, da un varco
di nero indistinto, fanno capolino le figure numinose dai volti d'argilla,
maschile-solare e femminile-lunare; o ancora "S. Antonio e la predica dell'albero",
dove l'immagine del Santo in preghiera appare da un fondo scuro in un'apertura di
color argento e dove i rami dell'esistenza si dipartono dall'albero della vita a
forma di calice.
Molte di queste opere sembrano monumenti alla pace e alla riconciliazione fra
Occidente e Oriente (vedi "Il genio della lampada" o "Regina di Saba") una
"strategia" oggi di gran moda, dove si vorrebbe ma non si osa; [.].
Tutte le opere della serie Mito evocano moderne concezioni: "S. Nicola e la dote
alle fanciulle", destinate alla prostituzione per procurarsi la dote per il
matrimonio, evoca le riflessioni sociali e umanitarie del momento; "S. Nicola e i
giovani" ci ricorda la guida di vita spirituale del Santo Padre appena scomparso;
"Vergine orante" esprime il concetto spirituale di sostanza; "S. Nicola e la
tempesta" si rifà al miracolo di Gesù e i pescatori; "Croce-spada-anfora",
rappresenta il Cristo, croce dell'umanità , avvolto da due serpenti; sono tutte
poesie-preghiere illuminanti."".
Inaugurazione: Martedì 28 giugno 2005
Loggetta Lippi
Bagno di Romagna (FO)