Sala Roberto Iras Baldessari
Rovereto (TN)
via Portici, 14
0464 452198 FAX 0464 436127
WEB
Franco Pivetti
dal 27/6/2005 al 10/7/2005
0464 502145
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Franco Pivetti



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27/6/2005

Franco Pivetti

Sala Roberto Iras Baldessari, Rovereto (TN)

Mostra personale. Mezzo secolo vissuto con la matita, il pennello ed il bulino in mano; dai primi disegni alle ultime espressioni d'arte fantastica.


comunicato stampa

Mostra personale

Mezzo secolo vissuto con la matita, il pennello ed il bulino in mano. Cinquant'anni di vita artistica che hanno traghettato Franco Pivetti dai primi disegni alle ultime espressioni d'arte fantastica. Un anniversario importante nella vita di ogni professionista e ancor più nell'esperienza personale di un artista, che del tempo fa non soltanto il tappeto sul quale muoversi ma anche il tessuto irripetibile del proprio percorso creativo.

L'ARTISTA
Franco Pivetti è oggi noto soprattutto ai trentini per la sua ormai ventennale attività di consulente artistico. Ruolo nel quale ha prestato la sua esperienza e la sua creatività ad enti pubblici (come la Casa degli Artisti "G.Vittone") e gallerie private. Ma Pivetti è anche e soprattutto un artista affermato nella corrente del fantastico al punto di farne uno dei massimi riferimenti in Italia. Le sue opere sono esposte in musei e gallerie sia in Italia che in altri paesi europei, il suo nome non manca mai nelle grandi collezioni del fantastico e del surrealismo.

Un traguardo come il mezzo secolo di attività non poteva restare solo sulla carta. L'artista modenese d'origine e trentino d'adozione (vive tra Riva e Tenno dagli anni Sessanta) lo celebra con tre mostre personali in Trentino, Lombardia ed Emilia. La prima tappa è a Rovereto, nelle ampie sale "Iras Baldessari" di via Portici, dove da martedì 28 giugno Pivetti inaugura questa personale in tre tappe. Quelle successive saranno a luglio in quel di Salò e a Modena a settembre. Quest'ultima ripercorrerà esattamente a 50 anni di distanza, la prime esperienze dell'allora diciannovenne Pivetti in una accademia d'arte poi sfociate nella prima rassegna d'arte maggiore nella città emiliana.

IL RITORNO IN TRENTINO
La mostra roveretana si presenta come un evento per quanti hanno seguito il percorso artistico di Franco Pivetti. Prima di tutto perché l'artista è sempre stato avaro di presenze in provincia, e poi perché manca dalla scena roveretana dal lontano 1977, quando portò in città i 32 disegni dell' "Inferno Dantesco" nella allora galleria "Pancheri". L'ultima uscita trentina è però relativamente recente e risale all'anno scorso quando a Dro Pivetti portò la sua visione della mitica Città di Kas, con una personale ispirata alla leggendaria presenza della città sepolta sotto la grande frana delle Marocche. Sempre nel 2004 anche la più recente mostra su invito: "Scenari dell'Imagerie", al Museo delle Generazioni del Novecento di Pieve di Cento, una mostra curata per sezioni da Giorgio di Genova che presentava Pivetti nella sezione "Ibridismi e Teriomorfismi" insieme a Totero, Zancanaro, Depero, Steripini, Caminati, Gonzales.

IL PERCORSO
Del 1955 sono le prime esperienze con la sola matita in mano. Il colore si appropria el gesto creativo quando l'occhio scruta e osserva realtà inedite, attraverso i viaggi che dagli anni Sessanta portano Pivetti a scoprire i luoghi d'Europa e del Medio Oriente. Esperienze di viaggio dalle quali nasce la prima mostra personale di disegni ed acquerelli al Centro studi "Muratori" di Modena nel '66: paesaggi, ambientazioni, colori e sapori delle città del Nord Africa. Dai successivi itinerari europei e in particolar modo dal periodo vissuto in Belgio, nasce l'interesse per la pittura di Magritte, che diventa riferimento creativo fino a tutti gli anni Settanta, nel cosiddetto e felice "periodo magrittiano". Contemporanea è la ricerca sul simbolismo che lo porta a trovare un nuovo percorso creativo che si conclude solo negli anni Ottanta e lo conduce alla sperimentazione di un nuovo linguaggio visivo attraverso un simbolismo fatto di "pugni chiusi" e "cartelli stradali".

Dalla metà degli anni Ottanta la ricerca espressiva si conclude incontrando quell' "automatismo gestuale" che da allora lo accompagna e che gli ha dato le maggiori soddisfazioni in termini espositivi e che maggiormente ha interessato la critica più attenta (Raffaele Carrieri, Franco Solmi, Giorgio Digenova, Giorgio Celli, Renzo Margonari ed altri). Un approdo all'arte fantastica nella quale ancora Pivetti si riconosce pienamente e alla quale dedica le sue creazioni più recenti.

Inaugurazione: martedì 28 giugno alle ore 21

Sale Iras Baldessari
via Portici, 14 - Rovereto
Orario: sabato e la domenica in orario 10-12 e 18-22, gli altri giorni solo 18-22 (lunedì chiuso)

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