Mostra personale. Mezzo secolo vissuto con la matita, il pennello ed il bulino in mano; dai primi disegni alle ultime espressioni d'arte fantastica.
Mostra personale
Mezzo secolo vissuto con la matita, il pennello ed il bulino in mano. Cinquant'anni
di vita artistica che hanno traghettato Franco Pivetti dai primi disegni alle ultime
espressioni d'arte fantastica. Un anniversario importante nella vita di ogni
professionista e ancor più nell'esperienza personale di un artista, che del tempo fa
non soltanto il tappeto sul quale muoversi ma anche il tessuto irripetibile del
proprio percorso creativo.
L'ARTISTA
Franco Pivetti è oggi noto soprattutto ai trentini per la sua ormai ventennale
attività di consulente artistico. Ruolo nel quale ha prestato la sua esperienza e la
sua creatività ad enti pubblici (come la Casa degli Artisti "G.Vittone") e gallerie
private. Ma Pivetti è anche e soprattutto un artista affermato nella corrente del
fantastico al punto di farne uno dei massimi riferimenti in Italia. Le sue opere
sono esposte in musei e gallerie sia in Italia che in altri paesi europei, il suo
nome non manca mai nelle grandi collezioni del fantastico e del surrealismo.
Un traguardo come il mezzo secolo di attività non poteva restare solo sulla carta.
L'artista modenese d'origine e trentino d'adozione (vive tra Riva e Tenno dagli anni
Sessanta) lo celebra con tre mostre personali in Trentino, Lombardia ed Emilia. La
prima tappa è a Rovereto, nelle ampie sale "Iras Baldessari" di via Portici, dove da
martedì 28 giugno Pivetti inaugura questa personale in tre tappe. Quelle successive
saranno a luglio in quel di Salò e a Modena a settembre. Quest'ultima ripercorrerÃ
esattamente a 50 anni di distanza, la prime esperienze dell'allora diciannovenne
Pivetti in una accademia d'arte poi sfociate nella prima rassegna d'arte maggiore
nella città emiliana.
IL RITORNO IN TRENTINO
La mostra roveretana si presenta come un evento per quanti hanno seguito il percorso
artistico di Franco Pivetti. Prima di tutto perché l'artista è sempre stato avaro di
presenze in provincia, e poi perché manca dalla scena roveretana dal lontano 1977,
quando portò in città i 32 disegni dell' "Inferno Dantesco" nella allora galleria
"Pancheri". L'ultima uscita trentina è però relativamente recente e risale all'anno
scorso quando a Dro Pivetti portò la sua visione della mitica Città di Kas, con una
personale ispirata alla leggendaria presenza della città sepolta sotto la grande
frana delle Marocche. Sempre nel 2004 anche la più recente mostra su invito:
"Scenari dell'Imagerie", al Museo delle Generazioni del Novecento di Pieve di Cento,
una mostra curata per sezioni da Giorgio di Genova che presentava Pivetti nella
sezione "Ibridismi e Teriomorfismi" insieme a Totero, Zancanaro, Depero, Steripini,
Caminati, Gonzales.
IL PERCORSO
Del 1955 sono le prime esperienze con la sola matita in mano. Il colore si appropria
el gesto creativo quando l'occhio scruta e osserva realtà inedite, attraverso i
viaggi che dagli anni Sessanta portano Pivetti a scoprire i luoghi d'Europa e del
Medio Oriente. Esperienze di viaggio dalle quali nasce la prima mostra personale di
disegni ed acquerelli al Centro studi "Muratori" di Modena nel '66: paesaggi,
ambientazioni, colori e sapori delle città del Nord Africa.
Dai successivi itinerari europei e in particolar modo dal periodo vissuto in Belgio,
nasce l'interesse per la pittura di Magritte, che diventa riferimento creativo fino
a tutti gli anni Settanta, nel cosiddetto e felice "periodo magrittiano".
Contemporanea è la ricerca sul simbolismo che lo porta a trovare un nuovo percorso
creativo che si conclude solo negli anni Ottanta e lo conduce alla sperimentazione
di un nuovo linguaggio visivo attraverso un simbolismo fatto di "pugni chiusi" e
"cartelli stradali".
Dalla metà degli anni Ottanta la ricerca espressiva si conclude incontrando quell'
"automatismo gestuale" che da allora lo accompagna e che gli ha dato le maggiori
soddisfazioni in termini espositivi e che maggiormente ha interessato la critica più
attenta (Raffaele Carrieri, Franco Solmi, Giorgio Digenova, Giorgio Celli, Renzo
Margonari ed altri). Un approdo all'arte fantastica nella quale ancora Pivetti si
riconosce pienamente e alla quale dedica le sue creazioni più recenti.
Inaugurazione: martedì 28 giugno alle ore 21
Sale Iras Baldessari
via Portici, 14 - Rovereto
Orario: sabato e la domenica in orario 10-12 e 18-22, gli altri giorni solo 18-22 (lunedì chiuso)