Bicocca Ansaldo 16
Milano
Viale Sarca 336

Gorgeous Isn't Good Enough
dal 19/9/2005 al 24/10/2005

Segnalato da

Nina Vagic




 
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19/9/2005

Gorgeous Isn't Good Enough

Bicocca Ansaldo 16, Milano

La mostra intende illustrare una visione contemporanea di bellezza lasciando convivere l'industria della moda -costruttrice di canoni e norme di bellezza- e l'interpretazione che i 14 artisti invitati ne danno attraverso i loro lavori. I curatori vogliono mettere in luce il processo che sta generando una nuova idea di bellezza, illustrando i criteri e mettendo in relazione molteplici punti di vista. Opere di Jessica Craig-Martin, Nan Goldin, Inez van Lamsweerde, Mariko Mori, Erwin Olaf...


comunicato stampa

Head curator: Morgan Morris
Consulting curators: Marianna Vecellio e Nina Vagic

Artisti: Ana Laura Alaez, Lee Bul, Jessica Craig-Martin, Martha Colburn, Amie Dicke, Nan Goldin, Ling Jian, Inez van Lamsweerde and Vinoodh Matadin, Marilyn Minter,
Mariko Mori, Erwin Olaf, Richard Phillips, Donna Trope.

La bellezza è sacra, conferisce il dono della vita, da adrenalina ma soprattutto rende alla vita un sottile piacere di viverla. Il concetto della mostra “Gorgeous Isn't Good Enough” intende illustrare una visione contemporanea di bellezza lasciando convivere l'industria della moda – costruttore di canoni e norme della bellezza- e l'interpretazione che i 14 artisti presenti ne hanno dato attraverso la loro arte.
Oggigiorno l'iconografia della bellezza, ma prima ancora il suo costrutto intellettuale, sta assumendo una sottile, ma irreparabile, trasformazione.
L'innovazione del campo dell'immagine grazie allo sviluppo digitale e, soprattutto, al progresso scientifico, hanno generato un vocabolario privo di imperfezioni, capace di trasformare la donna in un essere perfettamente bello. Lontani dalla bellezza magica di Novalis, dal bello come frutto della tragedia dell'intuizione intellettuale per Holderlin, e risultato dell'incontro della filosofia e dell'arte per Schelling, il concetto di bellezza oggi sembra naufragare in acque agitate, dove i contenuti spirituali di lontana memoria sono andati irreparabilmente perduti.
La scelta curatoriale ha messo l'accento su come la bellezza, da sempre capace di appagare l'animo attraverso i sensi in quanto oggetto di meritata contemplazione, divenendo priva di difetti ma anche di qualità, si è andata svuotando. Involucro vuoto e privo di regole, questo concetto sembra aver perduto l'identità e la memoria di quanti filosofi nella storia del pensiero occidentale l'hanno indagato e teorizzato.
Da questa mancanza di parametri e principi nasce l'idea della mostra: mettere in luce il processo che sta generando una nuova idea di bellezza, illustrando i criteri e mettendo in relazione molteplici punti di vista. Da questa visione caleidoscopica, anche l'imperfezione e il difetto, l'eccesso e l'artificio, vanno a dare nuove sfumature al concetto di bellezza.
Ecco allora le vite perdute e ai margini della società delle drag-queen di Nan Goldin, i volti surreali e falsamente felici di Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin, le parodie di Ana Laura Alaéz che svela i paradossi e le contraddizioni del sistema moda, le grandi pitture di Richard Phillips che descrive la saturazione di immagini tipica della nostra epoca. A fianco alle visione ironiche di questi artisti possiamo vedere le celestiali immagini di Moriko Mori, quelle futuristiche di Lee Bul e quelle tramate di un afflato religioso di Ling Jian. Dalla rappresentazione simbolica e trascendente di questi artisti si passa a una più aspra critica: Donna Trope cattura nelle sue foto volti di donne stupende mentre si infliggono interventi chirurgici; Marilyn Minter dipinge parti di viso quasi irriconoscibili per l'eccesso di make-up; Erwin Olaf mette l'accento sulla nostra cultura giovanilistica sostituendo le modelle professioniste dei servizi fotografici di moda con donne mature in pose ironicamente sensuali; Jessica Craig-Martin fotografa dettagli di donne sofisticate dell'alta società rivelando il risultato degli interventi chirurgici che anziché migliorare i corpi li rendono solo grotteschi. In fine due artiste che lavorano sul concetto di ‘taglia e cuci': Martha Colburn scompone e ricompone fotografie e immagini legate alla storia della bellezza femminile, creando dei collage surreali e stranianti; Amie Dicke preleva fotografie dalla pubblicità intervenendo sulle immagini con tagli e incisioni, gesto simbolico per smascherare gli espedienti dell'apparire e lasciando i corpi come resti scheletrici.

L'opening nella settimana della moda 2005, segnerà un passaggio fondamentale per un incontro nel suo habitat naturale con il mondo dinamico ed in continua ricerca dell'industria della moda che stabilisce di volta in volta le norme dello standard della bellezza.

patronato: Comune di Milano
Pirelli Re

ideazione e realizzazione:
Morgan Morris

produzione:
Feature Contemporary, ltd, UK
Redbrok Communication, Italy

consulting architects: Estudio de Arquitectura Teresa Sapey, Madrid
installazione: Art In Box, Torino

grafici: Jean-Jacques Tachdjian e Carine Abraham, Lille
immagine: graphic design by Tachdjian and Abrahm on original photograph by Donna Trope courtesy Galerie Kamel Mennour, Paris

ufficio stampa: Aborigenacorp Srl, Corso Monforte 39, 20122 Milano, tel. 02 782166, fax 02 780294 contact: elena@aborigena.it

Vernissage: 20 Settembre 2005, dalle 19.00 alle 22.00

SPAZIO PIRELLI: Ansaldo 16, Bicocca, Milano
Viale Sarca 336
orari di apertura: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00

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Gorgeous Isn't Good Enough
dal 19/9/2005 al 24/10/2005

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