Atmospheres. Una serie di paesaggi in bianco e nero. Le inquadrature, chiuse alla base da una sottile e dettagliatissima striscia di terra in cui sono riconoscibili elementi del vissuto quotidiano (strade, insegne, fabbriche), sono dominate da cieli maestosi con nuvole affascinanti e grandiose, protagoniste assolute delle immagini.
Atmospheres
In mostra presso la galleria Grazia Neri Atmospheres, una serie di
paesaggi in bianco e nero del fotografo friulano Francesco Nonino. Le
inquadrature, chiuse alla base da una sottile e dettagliatissima
striscia di terra in cui sono riconoscibili elementi del vissuto
quotidiano (strade, insegne, fabbriche), sono dominate da cieli
maestosi con nuvole affascinanti e grandiose, protagoniste assolute
delle immagini.
I titoli delle fotografie infatti rimandano alla denominazione
scientifica del tipo di nube che vi compare (Cirrus, Cirrostratus,
Stratocumulus ad esempio) evidenziando un’interessante ambivalenza
tra il bisogno umano di categorizzare la realtà e la mutevole
casualità delle formazioni nuvolose. Per garantire una rigorosa
documentazione Nonino si è avvalso della collaborazione del
metereologo Luca Mercalli, noto grazie alla trasmissione televisiva
“Che Tempo che Faâ€. Atmospheres si compone così di una serie di
tavole narrative che rimandano in parte ad un progetto scientifico,
in parte ad un’opera classicamente fotografica e di grande impatto
estetico.
Il libro, pubblicato dall’editore Damiani nella collana Forward,
verrà presentato in anteprima in occasione dell’inaugurazione della
mostra.
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ATMOSPHERES
Atmosfera (at-mo-sfé-ra)s.f
1. Involucro gassoso di varia composizione e natura che circonda la
Terra e altri pianeti
♦ fig. Clima psicologico proprio di un determinato ambiente o di
particolari circostanze.
Il progetto “Atmospheres†nasce dal fascino per i significati
della natura e per la ostinata volontà dell’uomo di decifrarli e
dare loro un nome.
Nulla più delle nuvole è mutevole, casuale e imprevedibile, e al
tempo stesso affascinante e grandioso. Ognuno di noi è stato
catturato almeno una volta dalla maestosità di un cielo striato di
cirri o dominato da una torreggiante nube temporalesca. Talvolta la
complessità delle forme delle nubi è tale da far pensare a un ordine
soprannaturale di cui esse si fanno espressione. Non è un caso che le
raffigurazioni della divinità – per lo meno nel mondo occidentale -
siano sempre ambientate in cielo, tra le nuvole, attraverso le quali
filtra una luce evocativa di spiritualità e di trascendenza dalle
cose terrene. Al tempo stesso, tuttavia, il cielo viene considerato
come un complemento trascurabile del nostro panorama quotidiano: lo
osserviamo distrattamente solo quando ci preme prevedere che tempo
farà , e “avere la testa fra le nuvole†è un’espressione dal
significato negativo, riservata a chi è troppo distratto o non
abbastanza concreto.
Anche la scienza talvolta presenta aspetti ambivalenti che offrono
spunti di riflessione. Nell’ambito tassonomico e classificatorio la
ricerca scientifica non rappresenta solo la necessità di conoscenza,
ma – attraverso questa – esprime un bisogno di categorizzare e
dare un nome al mondo naturale che ci circonda, di proiettare sulla
natura un ordine logico costruito dall’uomo.
Tra gli scienziati che hanno affrontato questa impresa c’è stato
anche chi ha accettato la sfida di dare un nome alle nuvole, le forme
naturali più casuali, mutevoli e imprevedibili. La prima
classificazione delle nuvole, pubblicata dal chimico inglese Luke
Howard nel 1802, è rimasta come riferimento di base per l’Atlante
Internazionale delle Nuvole, il testo usato dai meteorologi di tutto
il mondo del quale mi sono servito, con la consulenza scientifica di
Luca Mercalli, per dare un nome alle nubi di “Atmospheresâ€. Oltre
alla nomenclatura in latino, evocativa di dogmi arcaici, un aspetto
interessante dell’atlante è che i tipi di nuvole non vengono
descritti mediante termini mutuati dalla fisica o da qualche altra
scienza esatta, ma attraverso riferimenti a forme terrene. Così il
Cumulonimbus è la nube che somiglia “a una montagna o a una enorme
torreâ€, il Cirrus somiglia “ai capelli, e possiede un consistenza
sericeaâ€, e così via. Anche le scie di condensazione tracciate in
cielo dagli aerei a reazione (“contrailsâ€) vengono annoverate tra
le nuvole e la loro descrizione si conclude dicendo che “in effetti
è talvolta impossibile distinguere queste scie da altri tipi di
nubiâ€. In questo modo si crea simbolicamente un legame tra due mondi
paralleli: il segno dell’uomo diventa natura e si confonde con essa.
Nell’Atlante Internazionale – le cui definizioni vengono riportate
nell’indice delle tavole in fondo ad “Atmospheres†– si
assiste quindi all’incontro tra il rigore scientifico e una prosa
descrittiva quasi letteraria, tra il bisogno di sistematizzare la
natura e l’impossibilità di utilizzare terminologie estranee al
familiare mondo terreno.
In “Atmospheres†ho cercato di mettere in relazione l’assoluto
del cielo con i simboli della terra e del nostro vivere quotidiano:
periferie, strade, case, fabbriche, luoghi più o meno affollati che
ogni giorno abbiamo davanti agli occhi. Queste due realtà sono
documentabili contemporaneamente mediante la fotografia grazie alla
possibilità tecnica di registrare istantaneamente e fedelmente anche
un soggetto effimero e mutevole, e grazie al suo potere certificante,
alla capacità della fotografia di convincere lo spettatore che ciò
che vi è rappresentato esiste, è contingente e quindi “veroâ€.
La rappresentazione di questi mondi paralleli può essere vista come
simbolica del nostro mondo interiore, sempre diviso tra la spinta dei
sentimenti e delle emozioni e la necessità di raziocinio. Non
possiamo rinunciare completamente ne’ all’una ne’ all’altra e
la nostra esistenza si gioca quotidianamente attorno a questo
delicato equilibrio.
ATMOSPHERES, Damiani Editore, 2005.
Prefazione di Roberta Valtorta
38 fotografie in bicromia
Formato 31,5 x 24 cm.
Pagine: 96
Lingue: inglese, italiano, francese, tedesco
Prezzo: 35,00 euro
Con Francesco Nonino inizia l’indagine di Damiani nel mondo dei
fotografi contemporanei emergenti che inaugura la collana Damiani
Forward.
Gli scatti di Nonino ci guidano in una spettacolare e suggestiva
sequenza di nuvole multiformi che sovrastano piccoli ma
dettagliatissimi paesaggi terrestri, dove la presenza umana è ridotta
ad un segno. Edifici, strade o persone sono usati come simbolici
riferimenti proporzionali, lasciando spazio all’immensità del
cielo. Le fotografie, grazie al corredo del nome scientifico di ogni
nuvola, ci raccontano di un affascinante incontro tra rigore
scientifico e gesto artistico.
Grafiche Damiani SRL
Via zanardi, 376 – 40131 BOLOGNA
Tel. +39 051 6350805 – Fax +39 051 6347188
info@damianieditore.it – http://www.damianieditore
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INAUGURAZIONE: martedì 20 settembre alle ore 18,30
Francesco Nonino sarà presente all’inaugurazione
Ufficio stampa
Agenzia Grazia Neri
tel 02.625271
elena.ceratti@grazianeri.com
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Ufficio stampa Damiani Editore
Studio Pesci
tel 051 269267
via G. Petroni 18/3° - 40123 Bologna
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http://www.francescononino.com/
Galleria Grazia Neri, via Maroncelli 14, Milano
da lunedì a venerdì: 9,00-13,00 e 14,30-18,00
sabato: 10,00-12,30 e 15,00-17,00
chiuso la domenica
ingresso libero