Sculture sospese tra due mondi. L'esposizione presenta un universo figurativo popolato di angeli, elfi, figure ascetiche, soggetti mitologici e fantascientifici. In mostra anche il ciclo dedicato ai 'Pensatori Zen'.
Sculture sospese tra due mondi
Alla Galleria Agorárte 28 opere plastiche dell’artista piacentino
Dal 22 settembre al 22 ottobre si terrà alla Galleria Agorárte di Milano, la
mostra di Giuseppe Tirelli, Sculture sospese tra due mondi.
La personale, organizzata da Agorárte in collaborazione con il Gruppo
Camuzzi, raccoglie 28 opere che ripercorrono tutta la produzione plastica
più recente dell’artista piacentino.
Curata da Simona Vigo, l’esposizione presenterà un universo figurativo
popolato di angeli, elfi, figure ascetiche, soggetti mitologici e
fantascientifici. In apertura la serie degli Angeli, elfi e Peter Pan,
creature con corpo umano e spirito divino. Gli angeli e gli elfi
rappresentano gli esseri più prossimi alle divinità naturali o della
tradizione cristiana. Peter Pan, l’elfo più amato dai bambini, subisce una
trasformazione spirituale e iconografica: da ragazzino irriverente e
sognatore diviene il principe degli elfi, fiero e concentrato, finalmente
adulto, dal corpo muscoloso e virile, pronto a spiccare il volo alla
conquista della sua autonomia. Soggetto di un altro gruppo di sculture è
Pinocchio, anche in versione femminile, che percorre le stesse tappe di
crescita di Peter Pan, accomunato a lui dal desiderio di volare.
Altro importante ciclo di sculture è quello dedicato ai Pensatori Zen. Come
scrive Simona Vigo nel suo testo in catalogo, sono “Austeri e sereni,
cercano la pace nel distacco e nella riflessione. Pregano, forse, oppure
semplicemente riflettono. Cercano una risposta, osservano il loro spirito
ripiegati su loro stessi. Corpi muscolosi e forti, nobili e perfetti,
imprigionati tuttavia nella pesantezza della realtà fisicaâ€.
In onore dell’Africa, terra d’origine dell’artista nato in Tanzania nel
1957, sono le opere più nostalgiche e eroiche: imponenti rinoceronti
cavalcati da giovani fanciulle dai corpi esili e dal volto nobile e quelle
più ironiche dove piccoli rinoceronti escono da busti muscolosi di pensatori
e acrobati.
Se Tirelli guarda con serena nostalgia a un mondo dominato da un passato
mitologico, è anche affascinato dalle creature futuristiche della
fantascienza e dei fumetti. Nella serie dei cibernetici, infatti,
incontriamo un’era fantascientifica i cui personaggi tentano di non rimanere
incatenati alla sorte degli androidi, robot con un’anima rubata agli umani
che dolorosamente lottano per sottrarsi a un destino di eterna e gelida
immortalità .
L’esposizione si conclude idealmente con la scultura Sul precipizio, in cui
un uomo vestito da giullare guarda in basso sporgendosi da una specie di
stretto cornicione, sospeso tra terra e cielo: sul precipizio. Sembra
parlare per conto di tutte queste sculture sospese tra un mondo reale e uno
immaginario.
Giuseppe Tirelli è nato in Tanzania il 25 ottobre 1957. Ha frequentato l’
Istituto d’arte “Gazzola†a Piacenza dove attualmente vive e lavora. Le sue
opere fanno parte di importanti collezioni. Una sua scultura è stata
acquistata dalla Galleria di Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza. Tra le sue
più recenti esposizioni, ricordiamo la mostra personale alla Temple
University di Roma nel 2004 promossa dalla Galleria Il Polittico di Roma, le
mostre collettive “Altre Figurazioni†alla Galleria Agorárte di Milano, e
“Chiaro e Scuro†alla Galleria Flowers di Londra nel 2005.
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Inaugurazione: giovedì 22 settembre, ore 18.00
Catalogo Agorárte Edizioni
Immagine: Capitan America (ha mangiato troppi hamburger), 2003
Milano, Galleria Agorárte (via del Carmine 11)
Orari: da martedì a sabato 15.00 – 19.00. Domenica e lunedì chiuso.
Ingresso libero