50 opere ispirate alla guerra dell'ex–Iugoslavia. L'esposizione, curata da Sandro Parmiggiani, presenta nel Castello di Arceto (Scandiano) i dipinti dei corpi martoriati e dei volti sfigurati, mentre le sale del Palazzo dei Principi di Correggio accolgono le tristi visioni dei luoghi segnati dalla distruzione di ogni presenza civile.
50 opere ispirate alla guerra dell'ex–Iugoslavia
a cura Sandro Parmiggiani
Dal 25 settembre al 30 ottobre, nelle due sedi del Castello di Arceto di
Scandiano (RE) e di Palazzo dei Principi di Correggio (RE), si terrà la
mostra Vladimir Velickovic, barbarie di guerra, pulsioni di morte, che
presenterà cinquanta opere, alcune di grandi dimensioni, ispirate alla
terribile guerra che negli anni Novanta ha sconvolto la ex– Iugoslavia.
L’esposizione, curata da Sandro Parmiggiani, organizzata da Palazzo Magnani
e promossa dalla Provincia e dai Comuni di Scandiano e di Correggio,
presenta nel Castello di Arceto (Scandiano) i dipinti dei corpi martoriati
e dei volti sfigurati dalla caduta di ogni umana pietà , mentre le sale
espositive del Palazzo dei Principi di Correggio accolgono le tristi visioni
dei luoghi segnati dalla distruzione di ogni presenza civile. La mostra, di
straordinario impatto emotivo, intende anche essere occasione per riflettere
sulle barbarie della guerra e sulle pulsioni di morte che sembrano segnare
la stessa nostra storia contemporanea.
Vladimir Velickovic, nato a Belgrado settant'anni fa e residente a Parigi
dal 1966, non ha mai interrotto i rapporti con il proprio Paese: ecco dunque
che, fin dal 1990, sente l'avvicinarsi della bufera, della guerra tra etnie
che devasterà la sua terra, e comincia a dipingere la tragedia che da tanti
segni s'annuncia. Sono, da un lato, paesaggi di desolazione e di morte, in
cui ardono fuochi e osano avventurarsi solo corvi, e, dall'altro, corpi
straziati dagli orrori della guerra e dell'odio, con ripetute allusioni
simboliche alla rappresentazione della crocifissione.
Il catalogo dell'esposizione, n. 21 de "I Quaderni di Palazzo Magnani",
oltre a riprodurre le opere in mostra, contiene testi di Michel Onfray,
Alberto Melloni, Claudio H. Martelli e del curatore Sandro Parmiggiani, di
cui viene pure pubblicata una conversazione con Vladimir Velickovic.
L'esposizione sarà inaugurata domenica 25 settembre, alle ore 17 al Castello
di Arceto e alle ore 18.30 al Palazzo dei Principi di Correggio. L'artista
sarà a Reggio Emilia e nei due spazi espositivi a metà ottobre, in occasione
della presentazione del catalogo della mostra.
Vladimir Velickovic è nato a Belgrado l'11 agosto 1935; vive e lavora a
Parigi dal 1966. Tiene la mostra personale d'esordio nel 1963, anno in cui
partecipa alla Biennale di San Paolo del Brasile. Già nel 1970 tiene una
mostra personale al Museo d'Arte Moderna della Città di Parigi, mentre nel
1972 ha una sala alla Biennale Internazionale d'Arte di Venezia. Numerose
sono, da allora, le esposizioni personali in musei e gallerie private, e le
partecipazioni a mostre di gruppo di particolare importanza. Sue opere
figurano nelle maggiori collezioni pubbliche internazionali - tra le tante,
citiamo lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Tate Gallery di Londra, il
Museo d'Arte Moderna di New York, il Centre Pompidou di Parigi, la
Fondazione Maeght di Saint-Paul-de-Vence.
Sedi:
Castello di Arceto - Scandiano (RE)
Palazzo dei Principi - Correggio (RE)
Orari: sabato, domenica e festivi, 10 - 13 / 15 - 19