Vito Acconci
Dieter Appelt
Gunter Brus
Giuseppe Chiari
Giorgio Ciam
Giuseppe Desiato
Ketty La Rocca
Urs Luthi
Molinier
Muehl
Hermann Nitsch
Luigi Ontani
Dennis Oppenheim
Gina Pane
Arnulf Rainer
Rudolf Schwarzkogler
Michele Zaza
Negli anni '60 e '70 il panorama degli artisti che utilizzarono il corpo come strumento di indagine, come materiale o luogo da contrapporre all'ambiente, e' variegato. Tendenza comune era la volonta' di muoversi senza seguire gli schemi tradizionali dell'arte, manifestando intenti di rottura nei confronti del sistema. In mostra lavori di 17 artisti: Vito Acconci, Gunter Brus, Giuseppe Chiari, Ketty La Rocca, Gina Pane...
Collettiva
"Abbiamo l'uomo che è solo tale, l'uomo che non è né faber, né ludens, né sapiens:
l'uomo senza la Favola (senza la morale, l'apologo, l'allegoria), l'uomo col suo
terrore della banalità ininterrotta, con le sue affezioni e disaffezioni maledette,
coi suoi atti pii e osceni, coi suoi visceri rossi e impuri, col suo gusto della
decadenza e dell'espiazione".
Lea Vergine
Negli anni Sessanta e Settanta il panorama degli artisti che utilizzano il corpo
come strumento di indagine, come materiale o luogo da contrapporre all'ambiente, è
molteplice.
Tendenza comune è la volontà di muoversi senza seguire gli schemi tradizionali
dell'arte, quasi sempre manifestando intenti di rottura nei confronti del sistema:
le gallerie, il collezionismo, la mercificazione dell'arte.
Il fatto che si verifichi negli stessi anni un medesimo movimento di interesse nei
confronti del corpo, della sua espressività e della sua espressione, è sintomo di un
dialogo tra aree geografiche diverse e di medesime urgenze poetiche ed estetiche in
ambienti differenti.
Dei vari movimenti che scardinano i limiti angusti dell'oggetto artistico per
realizzare una sorta di opera d'arte totale che parte dal corpo, luogo che più di
ogni altro permette di effettuare un'indagine conoscitiva priva delle sovrastrutture
della conoscenza, è la Body Art che ci interessa mostrare.
Dalla Performance e dall'Happening trae la libertà espressiva per poter giungere ad
una riflessione anche in termini psicoanalitici sul significato profondo dell' Io e
del suo rapporto con la realtà esterna.
Azioni e manipolazioni del corpo spogliato dalle vesti dell'educazione e del buon
senso coinvolgono pubblico e artista e culminano soprattutto nell'azionismo viennese
( Nitsch, Brus, Muehl, Schwarzkogler), in un eccesso sado-masochistico che è la
sublimazione della potenzialità espressiva dell'uomo privo degli orpelli della
ragione. Poi diminuiscono nel corso della performance fino a raggiungere una catarsi
dove gli istinti sono messi a tacere.
".ogni gesto trascina con sé un enorme bagaglio di esperienza e una serie di
profonde meditazioni sull'esistenza stessa. Invece di reagire, di negare, si accetta
e si sublima visualmente ogni momento dell'azione, spesso aiutati da luci colorate.
Ne nasce quasi una liturgia estetica che si snoda continuamente fino alla fine".
Hermann Nitsch
Elenco degli artisti:
Vito Acconci, Dieter Appelt, Günter Brus, Giuseppe Chiari,
Giorgio Ciam, Giuseppe Desiato, Ketty La Rocca, Urs Lüthi, Molinier, Muehl, Hermann
Nitsch, Luigi Ontani, Dennis Oppenheim, Gina Pane, Arnulf Rainer, Rudolf
Schwarzkogler, Michele Zaza.
Immagine: Gina Pane
Inaugurazione: Sabato 29 ottobre dalle ore 18.00
Galleria l'Elefante
Via Roggia, 52 - Treviso
Tel. e fax: 0422 419550
Orario: dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30 o su appuntamento