Centro Culturale Candiani
Mestre (VE)
piazzale Candiani, 7
041 2386111 FAX 041 2386112
WEB
Mestre Film Festival
dal 11/10/2005 al 15/10/2005
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Centro Culturale Candiani




 
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11/10/2005

Mestre Film Festival

Centro Culturale Candiani, Mestre (VE)

Concorso Internazionale del Cortometraggio. Evento che nel corso del tempo ha saputo trasformarsi fino a divenire uno 'spazio culturale pubblico'. Due le sezioni in concorso: 'Short Stories' e 'Videoforkids'. Di supporto, la sezione non competitiva 'Lavori in corso'.


comunicato stampa

Concorso Internazionale del Cortometraggio

L’evento si svolge dal 1998 per volontà dell’Associazione Culturale El Leon in Moleca. Pensato come manifestazione dedicata al cortometraggio amatoriale realizzato nel territorio di Mestre, si presenta in questa veste per quattro edizioni, fino al 2001.
Nel 2002 la manifestazione cinematografica mestrina cambia completamente la sua struttura.

A prendere in mano l’organizzazione del Videofestival Città di Mestre Circuito Cinema Comunale e Centro Culturale Candiani, che fanno capo all’Assessorato alla Cultura, e l’Assessorato alle Politiche Giovanili con il suo strumento audiovisivo più forte, il portale www.Shortinvenice.net.
Con il Comune lavora per il festival anche il Cinit – Cineforum Italiano.
Nel 2003, altra novità, il festival diventa internazionale. Si tratta dunque di uno di quegli eventi che nel corso del tempo ha saputo trasformarsi e crescere fino a diventare uno “spazio culturale pubblico”. Organizzato da soggetti diversi tiene assieme locale e globale, la curiosità per la produzione culturale cittadina, soprattutto giovanile, e la volontà di aprirsi ad una dimensione internazionale.

In questa nuova versione il festival si rinnova e si trasforma inaugurando sezioni competitive specifiche e una sezione/vetrina online Corti e Web, lanciata e curata dal portale Shortinvenice.net, dedicata alle produzioni cortissime di giovani videomaker e di libero accesso agli utenti che possono guardare e votare on line le opere preferite.
Dal 2004, un’ulteriore leggera mutazione: diventa Mestre Film Fest, pagando il suo piccolo tributo al lessico del contemporaneo, con la speranza che i giovani del blog apprezzino.

Il programma propone due sezioni in concorso: Short Stories, a cui possono partecipare tutti i cortometraggi di durata massima di venti minuti indipendentemente se a soggetto, documentario ecc. e realizzati in qualsiasi formato e Videoforkids, dedicata ai video per ragazzi realizzati da giovani registi under 18 e dalle scuole di ogni ordine e grado.
Di supporto al concorso, la sezione non competitiva Lavori in corso presenta sugli schermi cortometraggi realizzati da giovani autori dell’area metropolitana veneziana.

La sezione/vetrina Corti e Web presenta al pubblico una selezione di cortissimi scelti tra i lavori pervenuti nella sezione Short Stories e potranno essere votati sul web dagli utenti. Il cortometraggio più votato sarà menzionato nella serata finale del festival.
Durante il Mestre Film Fest viene presentato il corto vincitore del corso-concorso di scrittura cinematografica Raccontare Mestre (tema di quest’anno: Amori)

In programma, per l’ottava edizione, anche un omaggio alla Slovenia, approfondito dall’incontro con il regista, produttore e sceneggiatore sloveno Sreco Dragan, la personale del regista Daniele Gaglianone, presidente della giuria Short Stories, che incontrerà il pubblico nel corso del festival.
Insieme a lui in giuria, la giornalista della sede Rai di Venezia Mariangela Carone, il critico cinematografico Adriano De Grandis, la giornalista de La Nuova Venezia Anna Sandri e Sreco Dragan, docente all'Accademia di Belle Arti di Ljubljana nonché produttore, regista e sceneggiatore.

I premi di Short Stories sono in denaro: di 1.500 euro quello assegnato dalla giuria e di 1.000 il premio speciale Dino Boscarato – Il piacere del gusto, assegnato all’opera che meglio sappia esprimere il piacere della vita attraverso una rappresentazione originale del gusto e dei sensi.
Ai lavori più meritevoli di Videoforkids, andranno tre premi di 500 euro ciascuno e un riconoscimento del Comitato Veneto dell’Unicef per l’opera maggiormente rispondente ai principi ispiratori della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia.

Short Stories. Concorso internazionale del cortometraggio

Questa nuova edizione del Mestre Film Fest si apre all’insegna dell’internazionalità, ventinove i cortometraggi in concorso, produzioni non solo locali e nazionali ma anche provenienti da Bosnia, Grecia, Inghilterra, Slovenia, Spagna, Svezia e Turchia.
La selezione, tra gli oltre duecento cortometraggi iscritti, record assoluto nella storia del festival, ha cercato di far emergere un panorama vasto e multiforme come vario è il modo di raccontare storie e idee, ognuna con un suo stile originale.

Utilizzando tutti i generi possibili, dalla fiction al documentario senza tralasciare l’animazione, avendo a disposizione mezzi professionali o più artigianali, i risultati ottenuti sono vari ma sempre interessanti nella loro diversità e dimostrano una grande volontà di comunicare e di esprimersi.
Dopo il successo della scorsa edizione, si riconfermano anche quest’anno l’incontro con gli autori e il coinvolgimento del pubblico che, proprio per la caratteristica internazionale del festival, offriranno un’ulteriore possibilità di confronto e di riflessione sul panorama del cortometraggio oggi.


Videoforkids. Concorso internazionale del video per ragazzi
Videoforkids, il tradizionale appuntamento con le produzioni audiovisive realizzate in ambito scolastico e/o da giovani registi, si presenta al suo pubblico con un “buon raccolto”.
Sono molti infatti i lavori giunti quest’anno e la commissione di selezione ha faticato parecchio nella scelta necessaria per poter realizzare un palinsesto che permettesse a tutti di avere un proprio spazio.
Ci piace sottolineare, inoltre, la presenza di alcuni corti provenienti da paesi europei, segno che la qualità del Festival va sempre più diffondendosi e dimostrando come questa sezione sia un ponte comunicativo tra insegnanti e studenti.

Rimangono immutati gli obiettivi che stanno alla base di questa sezione: stimolare la produzione scolastica per favorire la diffusione della cultura cinematografica all’interno delle classi e promuovere l’utilizzo dei film come strumento didattico.
I video selezionati racchiudono le fatiche, l’impegno, la creatività dei ragazzi che con questi lavori hanno cercato di raccontare le loro storie, ambizioni e speranze. Il loro percorso è andato di pari passo con l’apprendimento di tecniche di ripresa e di approfondimento delle tematiche trattate.

A CACCIA DI…GUAI di Marisa Zanette (Italia, Treviso, 2005)
ALLA FINE DEL BUIO di Alessandro Guida, Laboratorio Cinema del Liceo Classico Statale “F. Vivona” di Roma e Laboratorio Buettohouse ragazzi (Italia, Roma, 2005)
BRIDE OF THE GRAVE di Mario Ferracina (Italia, Vicenza, 2004)
CARO VADIM… di Filippo Baracchi, Cecilia Irene Massaggia e Maurizio Romanello (Italia, Zelarino - Venezia, 2005)
CHORA di Lorenzo Adorisio (Italia, Roma, 2004)
CI VUOLE UN FIORE Nadia Setti (Italia, Bologna, 2004)
DEEP INSIDE alunni delle classi III della Scuola Media “Ten. G. Laverda” di Breganze, coordinate dalla prof.ssa Narcisa Marchioro (Italia, Vicenza, 2005)
FRAMMENTI DI MEMORIA 1945 – 2005 di Pier Paolo Fassetta e Giuseppe Indelicato (Italia, Mestre - Venezia, 2005)
GIUDIZI E PREGIUDIZI di Giorgio Diritti (Italia, Bologna, 2005)
IL COLLARE FA LA DIFFERENZA Luciana Lucchi, Maurizio Tinto, Simone Leonardi e Danila Gianrossi (Italia, La Spezia, 2004)
IL MONDO DEGLI ANIMALI Laboratorio Immagine 2 di Torino (Italia, Torino, 2005)
LA GUIDA del Gruppo Produzione Video (Italia, Carate B.za - Milano, 2005)
LA MIA CITTA’ DAGLI AMORI IN SALITA di Edoardo Ceredi, Andrea Giommi e Davide Tripodi (Italia, Genova, 2004)
LA SCUOLA DI FRANCESCO di Clemente Bicocchi (Italia, Firenze, 2005)
LA SIRENA E IL MELOGRANO di Marika Scarpa e Alice Salvagno (Italia, Venezia, 2005)
LE NOSTRE REGOLE della Scuola Elementare “A. Begarelli” di Modena (Italia, Modena, 2005)
L’EUROPA: ARMONIA DELLE DIFFERENZE di Giuseppe Indelicato e la classe IV SA del Liceo delle Scienze Sociali “L.Stefanini” di Mestre (Italia, Venezia, 2005)
LIBERI DI SCEGLIERE delle classi IV e V dell’Istituto “Gritti” di Mestre (Italia, Venezia, 2005)
MAJI (ACQUA) di Sara Zavarise (Italia, Verona, 2004)
MARGHERA, RISPOSTE SEMPLICI A DOMANDE COMPOLESSE (?) di Stefano Ben (Italia, Mestre- Venezia, 2005)
MENTRE TU ASPETTI di Katjuscia Fantini (Italia, Modena, 2004)
MI SCOPRO, MI CONOSCO, MI RACCONTO Ivana Merotto e Germana Guizzo (Italia, Treviso, 2003)
‘NA SERA A FAR FILO’ di Renata Fontana (Italia, Vicenza, 2004)
NOT FIRST, NOT LAST della Riga Art School (Repubblica di Latvia, Riga, 2005)
OLTRE IL MURO del Gruppo Valdo Corti dell’I.S.I.S.S. “Verdi” di Valdobbiadene (Italia, Treviso, 2005)
PACE, PACINA, PACETTA alunni delle classi II della Scuola Elementare “F. Randi” di Padova, coordinati da Gianni Trotter, Carlotta M. Maso e Nelly Zenato (Italia, Padova, 2004)
RITORNO AL PASSATO dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “F. Corni” di Modena (Italia, Modena, 2004)
SPAGHETTI WESTREN! di Germana Snaidero (Italia, Udine, 2004)
TRAIN, THE COT OF THE SOUL degli alunni della 6th Junior High School di Larissa (Grecia, Larissa, 2005)
TUTTI IN CASTIGO insegnanti della Scuola Primaria di Rovegliana (VI), coordinati da Alessio Zago (Italia, Vicenza, 2004)
TU VUOI FARE L’ITALIANO – STORIE DI STRANIERI IN ITALIA di Massimo Luttazi (Italia, Roma, 2004)
URAN ART della Riga Art School (Repubblica di Latvia, Riga, 2005)

Personale del regista Daniele Gaglianone

Io credo che il filmare, il guardare sia una cosa molto difficile non perché necessita di chissà quali capacità da parte di chi guarda, ma perché secondo me può essere una cosa molto pericolosa.
E’ difficile raccontare le cose che si fanno, ma mi piacciono gli estremi. Le età estreme. Diceva Leslie Fiedler che “il problema dell’infanzia è che solo da adulti riusciamo a capire ciò che solo da bambini riusciamo a sentire”.
E’ una bella definizione. Per me l’infanzia, la giovinezza è una fase della vita in cui ti senti, senza neanche rendertene conto, trasportato da un vento, da un soffio che non sai da dove arrivi. Tutto ciò che vivi dopo, sembra esistere solo per riempire un vuoto, ed è per questo che, almeno fino ad ora, non ho mai raccontato una storia di miei coetanei...
Al contrario, mi piace la vecchiaia perché è un momento implosivo, speculare a quello esplosivo della giovinezza.
In tutte le cose che ho fatto c’è un momento di confronto con i due estremi di questa forbice. In fondo i vecchi de I nostri anni sono anche molto ragazzi e spesso i ragazzini, di E finisce così, di L’orecchio ferito del piccolo comandante, degli altri corti, hanno qualcosa di precocemente malinconico, come se avvertissero l’approssimarsi di un boato e non sanno che cos’è.
Ho fatto corti per dieci anni e mi piacerebbe farne ancora, perché non credo che il corto sia solo una specie di gavetta di cui sbarazzarsi quando si comincia a fare i lunghi. La cosa più buffa è che ti considerano un esordiente quando fai un film di 90 minuti, non importa se hai fatto, che so, decine di corti da 50! La colpa di questa percezione distorta della dimensione corta non è solo di chi guarda ma purtroppo spesso è anche di chi realizza, come se il corto fosse una sorta di esame da superare per accedere chissà dove. Personalmente non credo di aver mai girato un corto, che durasse 5’ o 30’, senza sentirne la necessità, l’urgenza, considerando la durata e la forma del racconto assolutamente inestricabile rispetto al cosa voler raccontare.
Il corto è un momento di libertà dove ci si può permettere di sperimentare, se si ha voglia di farlo, di indagare percorsi poco battuti, di trovare una propria dimensione. Per questo preferisco quei corti che si dibattono nel dubbio, che ricercano e si cercano. E poi se non ci si sfoga nei corti, dove e quando lo si può fare?
In me la voglia di filmare è nata in modo improvviso. Un giorno ho raccontato a un amico una storia che mi piaceva. Ci siamo procurati una telecamera e abbiamo iniziato a girare. La mia prima ripresa in assoluto sono venti minuti dei miei piedi e delle foglie secche del bosco dove ci trovavamo! Non sapevo nulla di una telecamera e quindi ho iniziato a girare pensando di schiacciare il pulsante della registrazione, che in realtà è partita solo quando credevo di avere stoppato. Eppure sono venti minuti di ripresa importanti per me, che rammento sempre molto volentieri. Un errore, quasi un equivoco, un giusto inizio per fare film.
Daniele Gaglianone

Filmografia/ Filmography
Cortometraggi/ Short Films

Il frascame (1989)
Nella solitudine del sangue (1990)
La ferita (1991)
Era meglio morire da piccoli (1992)
L’orecchio ferito del piccolo comandante (1994)
Il sale della terra (1994)
Quello che inventa (mentre fa) il modo di fare (1994)
E finisce così (1994)
La carne sulle ossa (1996)
Luoghi inagibili in attesa di ristrutturazione capitale (1997)
Vratite se (1998)
Blocco 101 (2001)

Documentari/ Documentaries

Mario Soldati e il cinema (1992)
Alla ricerca di Piero Gobetti (1992)
Cichero (1993)
Antonio Gramsci, gli anni torinesi (1997)
Dopo settant’anni i ricordi non esistono più. Paolo Gobetti racconta (1999)
Le domeniche del signor Mantaut (2002)
Non si deve morire per vivere (2005)
Alle soglie della sera (2005)

Lungometraggi/ Feature Films

I nostri anni (2000, regia e sceneggiatura)
Selezionato alla Quinzaine del Festival di Cannes 2001
Nemmeno il destino (2003, regia e sceneggiatura)
Premio Lino Miccichè nella sezione Giornate degli Autori – Festival del cinema di Venezia (2004)
Premio Arca Cinema Giovani come miglior film - Festival del cinema di Venezia (2004)
Tiger Award - International Film Festival di Rotterdam (2005)

Lavori in corso. Video di produzione dell’area metropolitana

Si conferma anche quest’anno all’interno del Mestre Film Fest la sezione Lavori in corso, dedicata alle produzioni dell’area metropolitana veneziana. Una sezione nata per promuovere e dare visibilità agli artisti che operano tra Venezia e Mestre, per rivolgere lo sguardo all’eterogeneo mondo del cortometraggio che si muove tra laguna e terraferma.
L’occhio degli autori si posa spesso sulla città, indagandone gli aspetti nascosti, soffermandosi su luci e colori, cercando di cogliere aspetti inediti di una realtà spesso difficile da comprendere. Ma c’è spazio anche per la fiction, per la ricerca di immagini ed emozioni, per la sperimentazione più pura.
Una panoramica di opere brevi ricche di spunti, di compiutezza, di splendide idee, che ci restituiscono la visione di un luogo e di uno spazio raccontati da coloro che quel luogo e quello spazio vivono. Giulia Sepe

Rassegna slovena. Codificazione e decodificazione delle videoimmagini

I lavori scelti per la presentazione alla Sezione slovena del Festival costituiscono solo una parte della produzione del video archivio Mouseion Serapeion.
Con la loro presentazione desidero sottolineare l’eterogeneità di questa produzione e la complessità delle esplorazioni dei singoli autori.

Ogni lavoro è una ricerca individuale, che non si limita alla narrazione e ai fatti, ma crea nuove scoperte. Questa creatività è chiaramente un’espressione dello sviluppo interiore, che influenza sia l’autore sia la percezione dello spettatore. Nei lavori video non rintracciamo solo frammenti delle visualizzazioni percettibili, ma possiamo seguire i punti fondamentali di nuove scoperte.
Ogni approccio informale riflette un elemento nuovo, con cui arricchiamo sia la nostra percezione visuale sia quella dello spettatore. Tilen Žbona

Corti&Web. Sezione dei cortissimi online
http://www.shortinvenice.net
Anche quest’anno il portale Shortinvenice.net (un progetto delle Politiche Giovanili del Comune di Venezia) presenta la sezione web del Mestre Film Fest. Una vetrina non competitiva dedicata ai “cortissimi”, a quelle opere che per le loro caratteristiche di brevità e immediatezza ben si adattano alla dimensione virtuale della Rete.
Sono nove i cortometraggi selezionati tra gli oltre duecento pervenuti all’ottava edizione del festival mestrino. Nove lavori che nello spazio di pochi minuti (mai al di sopra dei cinque), condensano luoghi, emozioni, colori, raccontano storie, a volte estreme o fuori dalle regole, ma sempre incisive, aderenti alla realtà, mai banali.
Perché il panorama del cortometraggio, in Italia e nel mondo, si arricchisce sempre più di giovani autori attenti, fortemente motivati a fare bene, e cercando si scoprono piccole opere intense, fresche, piene di entusiasmo, a cui dare voce anche attraverso quel grande contenitore che è la Rete. Giulia Sepe

Sempre più corto/Corto è bello…
A cura del Coordinamento “Cinema e Scuola”

Il Coordinamento “Cinema e Scuola” *, intende aprire una finestra sugli ultimi aspetti della produzione video e più in generale verso quei fenomeni comunicativi di massa che interessano il mondo giovanile.
Dinamiche sempre diverse stanno attraversando l’universo della comunicazione ponendo, di fatto, in discussione anche i livelli più avanzati ed innovativi di classificazione delle cosiddette “forme brevi”.
Il digitale e le altre tecnologie, come i telefonini di terza generazione, hanno ridisegnato i tempi e i modi del messaggio verbale e non verbale, interagendo direttamente con l’esperienza quotidiana in una sorta di incessante dialogo a distanza, alimentato dalla creazione di codici linguistici inediti.
E’ un diverso modo di parlare di sé, di rapportarsi con gli altri, di stabilire contatti con un universo di soggetti che vogliono uscire dall’anonimato abbandonando il ruolo di semplici fruitori di un prodotto omologato, per scoprire, invece, quello di produttori.
Saltano le consolidate categorie spazio/temporali, derivate dal cinema o dalla pubblicità, e si assumono, come modelli, la trasgressione e l’imprevedibilità di un videoclip o di un videogioco .
L’affermarsi di una nuova generazione di comunicatori che in modo, più o meno consapevole, sta attraversando territori inesplorati, sperimentando una creatività autonoma, in grado di esprimere “l’attimo” nel suo compiersi, suggerisce, agli operatori del settore, di riflettere sul fenomeno per non perdere l’occasione di comprendere ciò che è già stato.
Per intercettare nuove forme di comunicazione, per comprendere il loro valore o, perché no, per confutarlo, nasce questo momento di incontro per ragionare sul “corto” e sulla sua valenza d’arte.
Uno spazio verrà riservato ai ragazzi che già producono o che intendono proporsi come soggetti attivi (registi, sceneggiatori, attori, assistenti di produzione, ecc.) nell’ambito delle prossime produzioni che il Coordinamento intende avviare. Attraverso videointerviste o schede di presentazione verrà costituito un database di disponibilità da cui il Coordinamento potrà attingere o che potrà permettere l’autonoma formazione di gruppi video.
Iniziativa promossa da Circuito Cinema Comunale di Venezia e Mestre e un gruppo di docenti di diversi istituti, il Coordinamento Cinema-Scuola nasce con l’intento di promuovere e valorizzare l’uso del linguaggio cinematografico nel mondo della scuola come strumento di conoscenza, di espressione per gli studenti e di apertura alle diverse realtà territoriali.
Per condividere esperienze e materiali è stato creato, presso la Videoteca di Mestre del Centro Culturale Candiani, un archivio di materiali audiovisivi prodotti dai ragazzi e dalle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Venezia e non solo.

Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia
Venezia, “tutta” Venezia e quindi compresa Mestre e la Terraferma, deve proporsi quale città dell’innovazione e della creatività. Ma per ospitare attività davvero innovative, come ho detto nel mio discorso di insediamento, deve anzitutto provvedere alla sua stessa forma. Ciò è essenziale, quindi va condotto in prima istanza uno sforzo straordinario per migliorare la qualità dell’immagine urbana.
Partendo magari da Mestre, dove si è già incominciato con il Parco di San Giuliano e la sistemazione del bosco, si è dato il via alla ristrutturazione di Piazza Barche e presto si dovrà decidere (e sarà un momento davvero importante) sul riuso dell’area dell’Ospedale Umberto I°.
Mi piace dire che, nella misura in cui sapremo proseguire nello spirito che fu di Gaetano Zorzetto, Mestre diventerà proprio la new city del Nord Est. Ma l’impresa sarà coronata da successo se conoscerà unità di intenti e comunione di risorse ed energie da parte di tutti, ciascuno, s’intende, per quanto può e gli compete.
E’ una prospettiva entusiasmante, davanti alla quale credo che nessuno si tirerà indietro, anzi, sentendosene provocato, fornirà il proprio migliore contributo aprendosi alla discussione e al confronto sempre costruttivamente.
Da otto anni ormai si tiene Mestre Film Fest. Che l’iniziativa sia ottima lo attestano, meglio di qualsiasi parola, la partecipazione registrata in questi anni, i consensi riscossi, l’approvazione degli addetti ai lavori nonché l’indotto originato dal suo esempio e dal dibattito suscitato in campo culturale. La sua sfida l’hanno raccolta potenzialità capaci di reperire informazioni, comunicare, trovare i finanziamenti necessari e valersi di mezzi tecnologici avanzati.
Quando tali potenzialità si mettono, come in questo caso, in gioco, con la loro vitalità e la loro capacità critica centrata al cuore della società incidono positivamente sulla comunità intera e sostengono con efficacia l’impresa che prima dicevo di cambiare in meglio la città. Mestre Film Fest è oggi uno degli appuntamenti più attesi, significativi e, perché no?, autorevoli nel calendario delle nostre iniziative. L’Amministrazione Comunale ne va orgogliosa.

Sandro Parenzo, Assessore alla Produzione Culturale – Comune di Venezia
Non conoscendo il Mestre Film Fest, eviterò di tesserne le lodi. Farò piuttosto in modo di esserci, quest’ottobre, per verificarne di persona la bontà. Confesso che mi incuriosisce l’idea di un Candiani trafficato dai giovani a tutte le ore, se non altro perché contraddice palesemente l’immagine che, a torto o a ragione, circola più frequentemente a proposito di quel Centro: un’occasione mancata, m’è parso di capire.
Ma se vengono da tutt’Italia e da parecchi paesi europei per presentare qui i loro lavori, una ragione ci sarà pure: mica ci verranno per niente? Come assessore alla produzione culturale (e non già o non più alla sola cultura), ritengo che Venezia e Mestre si debbano adoperare al meglio per assecondare la creatività giovanile, creando occasioni di incontro, confronto, relazione. Una rete di rapporti capace di far emergere i nuovi talenti, avviandoli persino alla professione, se ne sono e ne siamo capaci. Certo, non sarà facile, specie di questi tempi, ma vale sempre la pena tentare. D’altra parte, il mondo del cinema e della televisione è da sempre – ve l’assicuro – una scommessa continua. L’importante è creare le condizioni per poter scommettere. Tutto qua (o quasi).

Roberto Ellero, Direttore Circuito Cinema Comunale – Comune di Venezia
Avete presente il parafulmine? Attrae i fulmini, va da sé, disponendo di una messa a terra atta a disperdere senza danni le scariche celesti. Gran bella invenzione. Un po’ come il Candiani, solo che qui l’asta di ferro a punta è stata sistemata sul tetto senza collegamento con la terra umida, cosicché ad ogni scarica sono dolori. Fuori di sin troppo facile metafora, il Candiani macina demeriti a sua stessa insaputa, condannato a recitare forse in eterno la parte del brutto anatroccolo, epitome dell’altrettanto eternamente insoluta questione culturale mestrina. La quale ha a che vedere con l’identità mancata, l’autonomia negata, la sudditanza subita…
E noi, qui, a rivendicare una volta di più la bontà quasi insignificante di una marginalissima improbabile sineddoche: il Mestre Film Fest, che potrà crescere quanto vuole ma non sarà mai la parte per il tutto, la manifestazione in grado di ribaltare le sorti di un destino forse davvero cinico e baro. Peccato, proprio peccato, perché questo piccolo festival fatto in casa, con due palanche o poco più, di strada ne ha fatta e ne sta facendo parecchia: prova ne sia questa sua ottava edizione, capace di richiamare concorrenti da ogni parte d’Italia e d’Europa (record di iscrizioni, quest’anno), sia per Short Stories – la sezione dei corti in concorso – che per Videoforkids, la finestra sulle produzioni dei giovanissimi.
E poi, piluccando fra le proposte del suo ricco carnet, ecco i cortissimi del Web, la personale di Daniele Gaglianone, che presiederà la giuria, i lavori in corso dell’osservatorio metropolitano, il laboratorio del coordinamento cinema-scuola, il terzo capitolo di Raccontare Mestre, altra piccola perla… Per l’amor di Dio, l’abbiamo detto tante volte, di festival dei corti è pieno il mondo, e non saranno due-tre filmetti poco più che amatoriali ad imporre Mestre nel firmamento di quell’immaginario dove la città non ha mai trovato posto.
Tutto vero: solo che – come dire – un po’ di entusiasmo in più, intorno all’unico festival mestrino, non guasterebbe. Ma forse è chiedere troppo, meglio minimizzare, continuare a scagliare fulmini, attendere il principe azzurro, la manna dal cielo, Godot, la svolta epocale. E vuoi mettere questo, vuoi mettere quello; Mestre mancata, negata, subita; il Candiani sempre vuoto (anche quando è pieno); i soldi che mancano; i soldi che ci costa anche soltanto tenerlo aperto…

G. Massimo Caminiti, Presidente del Cinit-Cineforum Italiano
L’ edizione 2005 del Mestre Film Fest riconferma la qualità di questo appuntamento con il mondo del cortometraggio, una delle forme di racconto tra le più dinamiche e che meglio corrisponde alle modalità narrative dei giovani e ha conquistato ormai uno spazio ben preciso all’interno del mondo dell’arte cinematografica.
Il Cinit-Cineforum Italiano, associazione nazionale di cultura cinematografica presente su tutto il territorio nazionale, offre anche in questa occasione il suo contributo con l’augurio di un successo sempre crescente. Personalmente sono convinto che anche quest’anno i numerosi corti selezionati saranno in grado di catalizzare l’interesse di tutti coloro che riconoscono nel cortometraggio uno strumento di espressione, di sperimentazione e di incontro tra i giovani videomakers europei.

Ufficio stampa: Elisabetta Da Lio, Donatella Boldrin

Immagine: Sogno Lucido, Inka Palombi

Inaugurazione: 12 ottobre

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