150 opere di Gauguin e Van Gogh raccontano il percorso dei due artisti dagli anni di apprendistato trascorsi rispettivamente a Parigi e in Olanda sino alle opere di Tahiti, delle Marchesi, della Provenza e di Auvers. La seconda mostra, 'Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Boston' propone la piu' grande collezione al mondo di opere dell'artista, uno dei giganti della pittura europea a meta' del XIX secolo. A cura di Marco Goldin.
Due mostre
A cura di Marco Goldin
Il 22 ottobre del 1888, Gauguin e Van Gogh iniziarono la loro breve e intensa convivenza artistica nella piccola casa di place Lamartine ad Arles, in Provenza. Il 22 ottobre 2005, i due artisti si ritrovano insieme a Brescia in quella che è la più ampia esposizione mai loro dedicata in Italia e seconda nel mondo solo a quella del 2001-2002 a Chicago e Amsterdam, e tuttavia con un concetto ispiratore assai diverso.
Addirittura 150 opere (100 dipinti e 50 opere su carta) e una sezione ampia di testimonianze - comprendente una celebre lettera autografa di Van Gogh, alcune sue fotografie originali, alcune stampe giapponesi provenienti dalla sua collezione personale, alcuni tra i libri originali della sua biblioteca, immagini che ritagliava dalle riviste e da cui si esercitava, oltre a un carnet di disegni tahitiani di Gauguin - raccontano sino al prossimo 19 marzo 2006, l’intero percorso dei due maestri, dagli anni di apprendistato trascorsi rispettivamente a Parigi e in Olanda sino alle celeberrime opere di Tahiti e delle Marchesi e della Provenza e di Auvers.
La collaborazione dei maggiori musei del mondo, ed in particolare degli olandesi Van Gogh Museum e Kröller-Müller, hanno consentito di concentrare in Santa Giulia una sequenza mozzafiato di capolavori. Otto le sezioni di questa sontuosa esposizione che in un percorso anche scenograficamente suggestivo, porterà i visitatori a scoprire e poi a vivere quella “Avventura del colore nuovo†che rivoluzionò l’arte successiva. Nello scrigno di Santa Giulia, sino al 19 marzo dunque, sistemi di allarme e sorveglianza sofisticatissimi veglieranno su quella che è la mostra più assicurata dell’anno nel mondo (4 mila miliardi di vecchie lire, il valore assicurato delle opere esposte, con il coinvolgimento di oltre cinquanta compagnie), una emozionante concentrazione di capolavori ciascuno dei quali scelto con molta cura per raccontare le vicende dei due artisti e l’evoluzione della loro pittura in quel momento magico che fu il passaggio dal XIX al XX secolo.
Marco Goldin, curatore di questa mostra e dell’intero progetto “Brescia. Lo splendore dell’arte 2005-2006†ha voluto affiancare all’esposizione dedicata a Gauguin-Van Gogh una seconda mostra che, anche da sola, potrebbe valere un viaggio a Brescia: “Millet. Sessanta capolavori dal Museum of Fine Arts di Bostonâ€.
Per la prima volta in Italia una rassegna
importante, per numero delle opere esposte - sessanta - e per qualitÃ
delle stesse, dedicata a Jean-François Millet, uno dei giganti della
pittura europea a metà del XIX secolo.
Il Museum of Fine Arts di Boston, che possiede la più grande collezione al
mondo di opere di Millet, concede in prestito tutti i suoi capolavori, tra
dipinti, pastelli e disegni. Niente è escluso, a cominciare dal
Seminatore. E già evocando questo nome, si capisce perché la mostra di
Millet si svolga nel 2005, nel tempo stesso, cioè, di quella in cui sono
comprese tante opere di Van Gogh. Il pittore olandese che tanto ha tratto,
per la formazione della sua personalità artistica, del suo disegno e della
sua pittura, dalla figura di Millet. Tanto che addirittura una sezione
della mostra su Gauguin e Van Gogh è intitolata al rapporto tra lo stesso
Van Gogh e Millet. Sarà quindi incredibilmente possibile confrontare,
nella stessa sede di Santa Giulia, a pochi passi le une dalle altre, le
opere di Van Gogh e quelle di Millet, che per il primo sono state fonte
imprescindibile di ispirazione.
La selezione dei sessanta capolavori permette di ricostruire un quadro
esatto della produzione dell'artista, dalle prime opere datate agli inizi
degli anni quaranta fino a quelle del penultimo anno della sua vita, il
1874. Sarà così possibile per la prima volta rendersi conto della
maturazione del suo linguaggio, ingiustamente qualificato come il creatore
dell'epopea dei campi.
L'interesse della mostra è tutto dunque nella possibilità di verificare le
varie fasi della vita di questo artista che, dalla cosiddetta "maniera
fiorita" dei primi tempi. passa, nella seconda metà degli anni quaranta,
alla scoperta e celebrazione sentita della vita dei contadini, per
ritornare, verso l'ultimo tempo della sua vita a una contemplazione pura
della natura.
Da ultimo, non sarà minore la sorpresa del visitatore nell'ammirare i
pastelli di Millet che, proprio intorno alla metà degli anni sessanta,
raggiungono forse i vertici qualitativi della sua produzione tutta. Anche
questo, la possibilità di riscoprire in Millet l'eccellente disegnatore,
prima ancora che il grande pittore, è un altro dei motivi di orgoglio nel
proporre al pubblico italiano, per la prima volta, le sue opere più
importanti.
Per ospitare in modo adeguato le proposte di questa nuova stagione d’arte, gli spazi di Santa Giulia dedicati alle mostre temporanee sono stati ulteriormente ampliati, sino agli attuali 2.400 mq, una superficie espositiva che consentirà di godere al meglio l’impressionante qualità e quantità di capolavori proposti dalle due mostre.
In altre sale dello stesso Museo, torna l’omaggio ai grandi italiani del Novecento. Ad una retrospettiva di Francalancia seguirà una bella rassegna su De Pisis.
Una attenta “cura dell’offerta†nel rispetto del visitatore coinvolge l’intera città . A cominciare dalla scelta di comprimere al massimo il prezzo del biglietto: con la formula “15 euro per 15 mostre†si possono visitare le mostre Gauguin-Van Gogh e Millet, Francalancia e De Pisis in Santa Giulia e ben altre 13 esposizioni ospitate tra la Pinacoteca Tosio Martinengo e il Castello. In quest’ultimo, monumento di grande suggestione che domina il centro antico della città , viene proposta una importante mostra di “Armi e armature del Quattrocento e del primo Cinquecento dal Museo delle Armi Luigi Marzoliâ€, una organica rassegna della celebre produzione bresciana e lombarda d’armi d’uso e da parata.
Altri ambienti dello stesso storico edificio si aprono invece all’arte contemporanea, aggiornando una personale indagine che Marco Goldin porta avanti da più di vent’anni, intorno alla “pittura come pittura†nel secondo Novecento italiano. Piero Guccione e Franco Sarnari e, in successivo confronto, Claudio Olivieri e Piero Ruggeri, sono chiamati a specchiarsi intorno a due precisi colori, l’azzurro e il nero, cromie che caratterizzano l’opera dell’uno e dell’altro degli artisti invitati. I quattro proporranno a Brescia loro opere “storiche†accanto a tele realizzate proprio per questi quattro confronti.
Nel Piccolo Miglio dello stesso Castello, Goldin ha voluto un secondo confronto chiamando, ancora in successione, dapprima Francesco Michielin e Franco Polizzi e successivamente Roberto Casiraghi e Loreto Martina a proporre, ciascuno, tre opere, un “Tritticoâ€, che vivano di una loro unità .
All’esterno del Castello, nei grandi giardini della roccaforte, viene proposto un omaggio ad Augusto Perez, il grande scultore recentemente scomparso.
Com’è ormai tradizione, la Pinacoteca Tosio Martinengo svela, in belle mostre temporanee, i suoi notevolissimi tesori. E appunto “Tesori ritrovati†è il titolo della mostra che proporrà in nuova luce capolavori del Romanino, Moretto e Ceruti, mentre l’arte dell’incisione viene quest’anno indagata tramite l’opera del più alto e rivoluzionario interprete, Albrecht Dürer.
Franco Dugo, grande incisore d’oggi, presenterà , nella stessa sede, 20 sue incisioni tratte dai capolavori del maestro tedesco.
Naturale che una simile proposta conquisti l’interesse del pubblico. Dopo i 440.564 visitatori che Monet e le altre mostre bresciane hanno totalizzato nell’ultima stagione espositiva, il Comune di Brescia, Brescia Musei, la Fondazione Cab, il Banco di Brescia, la Fondazione ASM, Linea d’ombra, lo sponsor principale Gruppo Euromobil assieme a tutti gli altri sponsor, hanno messo a punto l’offerta. Confermando e migliorando ancora l’altissima qualità delle mostre proposte, riconosciuta ormai a livello internazionale, ma anche ampliando e adeguando i percorsi all’interno del Museo di Santa Giulia, coinvolgendo, accanto alla Tosio Martinengo anche il Castello. Sono stati ampliati gli orari di visita, potenziato il già ricco settore di attività dedicate alle scuole, incrementato il call center per informazioni e prenotazioni (0438.21306).
Tutto intorno, una città d’arte ed un territorio che, per molti versi, sono ancora tutti da scoprire. Sarà più gradevole farlo usufruendo della “Carta dei coloriâ€, creata per favorire l’accoglienza e la mobilità . Tra l’altro, una navetta gratuita, in partenza ogni quindici minuti, collegherà il Museo di Santa Giulia e il Castello.
“Brescia – afferma il sindaco della città Paolo Corsini – oggi si può presentare ai turisti di tutto il mondo quale città d'arte, che riflette sul suo passato e ne è orgogliosa, organizzando esposizioni di straordinario rilievo e bellezzaâ€.
Immagine: Paul Gauguin. La vita e la morte (Bagnanti), 1889 olio su tela, cm 92 x 73. Musée M. et Mme Mohamed Mahmoud Khalil, Il Cairo
Ufficio Stampa: Studio Esseci Sergio Campagnolo
via San Mattia 16 - Padova tel. 049.663499
Vernissage: mercoledì 19 ottobre 2005, dalle ore 10,30 alle 18
Museo di Santa Giulia, Pinacoteca Tosio Martinengo
Via Dei Musei 81/b - Brescia
Per informazioni: 0438.412647
Prenotazioni: 0438.21306 oppure http://www.ibiscusred.it