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Il nero, nei lavori dell'artista e' dominante e si manifesta prima in tratti veloci e sottili, poi in una trama di striature e filamenti che creano una tonalita' intermedia. Infine, vaste campiture nere invadono la superficie riducendo la luce bianca a concentrarsi in feritoie.
Nero
Ha un titolo semplice ed efficace “Nero†la mostra in programma allo Spazio Zero di Gallarate dal 22 ottobre 2005 che presenta le opere di Claudio Zanini. I dipinti (tempere su carta) realizzati tra il 2004 e 2005 succedono agli acquerelli blu degli anni ’90 e a quelli geometrici in cui il quadrato nero maleviciano, è premessa di questi ultimi lavori.
I dipinti neri sono caratterizzati da una gestualità libera che si esprime in pennellate ampie e dinamiche che spaziano in superfici più vaste.
Sono composizioni principalmente monocromatiche, in cui il nero dialoga con il bianco del fondo sottraendogli spazio ed imponendo la sua assoluta pregnanza.
Il nero, in questi lavori è quasi sempre dominante e si manifesta, nella fase iniziale dell’elaborazione, prima in tratti veloci e sottili, segni e graffi di una sorta di scrittura primitiva, poi in una trama di striature e filamenti che creano una tonalità intermedia. Infine, vaste campiture nere stese invadono la superficie riducendo la luce bianca a concentrarsi in feritoie oppure a difendere spazi più ampi costantemente minacciati.
La traccia delle pennellate che si incrociano, si affiancano in campiture più estese, terminano in profili netti o in frange vibranti, spesso evoca strutture oblique, dinamiche, trascorrenti, in fuga.
Se un pittore di riferimento è l’americano Franz Kline, qui la sua perentorietà segnica si stempera, proprio nell’introduzione di curve, ondulazioni, vortici, capigliature scompigliate che evocano un movimento morbido; mentre la nitida dialettica bianco/nero si attenua in quella trama fitta e reticolata che determina variazioni tonali.
Negli ultimi lavori, appaiono tracce rosse, blu e oro (filamenti, sbaffi, graffiti, tentativi di scrittura,) che si sovrappongono al nero in transiti imperturbati.
L’artista in mostra: Claudio Zaini è nato aTrieste. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi in Pittura ne l1970; si aluera quindi in Filosofia all’Università Statale di Milano nel 1976 con la tesi “Il concetto di spazio nelle avanguardie contemporanee e il Paul Kleeâ€.
Si occupa anche di srittura teatrale e cinematografica realizzando diverse sceneggiature e film sperimentali. Allestisce, inoltre, una seie di performance e azioni sceniche: “50 minuti†(1982), “La ferita purpurea†(1986), “L’enigma dell’ora†(1988).
Tra le esposizioni personali si segnalano: Galleria Amnesia di Alessandria nel 1986, Tiroler Spakasse Hall, Innsbruck ne l1997 e Galleria San Fedele di Milano nel 1997.
Tra le collettive: “Materiali per un storia†ISAL, Palazzo Reale, Milano (1987), “Memorie di porte mai attraversate, Palazzo dei Diamanti, Ferrara (1991), “Ventureâ€, Berlino (1995), “Artisti Milanoâ€, Palazzo Palffy, Vienna (1997), “Atelierâ€, La Posteria di Milano (1998), “Cinque artisti a Milanoâ€, Cascina Roma, San Donato Milanese (2003), “5 in voloâ€, Officine del volo, Milano (2005), “Cinque artisti a Milanoâ€, Jorge Alcolea Arte contemporanea, Madrid (2005).
Insegna Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale U. Boccioni di Milano.
Inaugurazione sabato 22 ottobre 2005 ore 18.00
SPAZIO ZERO
via Ronchetti n.6 - Gallarate
Orario: da martedì a sabato 16.30-19.00, domenica 10.00-12.00/16.30-19.00; lunedì chiuso
Ingresso libero