Opere 1980 - 2005. La pulsione dell'artista a utilizzare la materia per penetrare oltre le cose e' un viaggio lento, che procede attraverso la paziente tessitura di un dialogo serrato tra segno e superficie.
Opere 1980 - 2005
a cura di Marina Pizziolo e Antonio Vanni
La mostra è la più significativa personale dedicata ad Arturo Carmassi in
occasione delle iniziative promosse in tutta Italia per l’ottantesimo compleanno
dell’artista.
Alla Fondazione Bandera verrà esposta una diversa selezione delle opere presentate
a Terni, nell’estate del 2005, incluse numerose opere di grande formato: tutte ad
ogni modo documentate nella splendida monografia, un vero e proprio libro da
collezione, edito per la duplice occasione espositiva.
Le opere di Carmassi sono state definite “potenti cronofanieâ€, sapienti immagini
del nostro tempo. Perfette “macchine estetiche†pronte a funzionare per
accendere interrogativi sul significato del vivere, del nostro inquieto passaggio.
La pulsione di Carmassi a utilizzare la materia per penetrare oltre le cose è un
viaggio lento, che procede attraverso la paziente tessitura di un dialogo serrato
tra segno e superficie. È dalla tela, tradizionale alfa del fare pittorico, legame
esibito con un’eredità classica di cui Carmassi va toscanamente fiero, che inizia
invariabilmente la costruzione delle opere. Ma Carmassi utilizza la tela al di lÃ
della sua consueta cifra spaziale. La tela non identifica il perimetro di un diverso
vedere: è il luogo di emersione di vari reperti formali che sembrano spinti in
superficie da quella stessa forza tellurica che ha gonfiato il piano della loro
apparizione. Sulle tele infatti prende corpo una proliferazione materica eterogenea,
una spessa stratificazione di cartone legno sabbia stoffa corda che deforma il piano
della tela in un terreno gravido, che rivela la tensione di nervature sottese oppure
esibisce l’affastellamento dei materiali più vari. Tragica esfoliazione del tempo
che è stato.
“Osservo a lungo un’enorme opera della serie Basta con i martiri. Nella
solennità del bianco totale un viluppo di tela irrigidita dal gesso e dalla colla
eleva un potente simulacro. Un’allegoria severa dei monumenti alle morti inutili,
chiuse nello steccato delle date che hanno insanguinato l’Europa. Un’elevazione
angelica, nell’innocenza del bianco, verso un oltre promesso. Da chi resta. La
fumata bianca della pira del sacrificio dei bonzi, nell’immane protesta per quel
Vietnam violato. L’urlo bianco di Jan Palach, nel gelo seguito alla primavera di
Praga. Fragile stelo bianco, di un fiore spezzato. Basta con i martiri!†(Marina
Pizziolo, dal saggio in catalogo).
Arturo Carmassi, pittore e scultore, è nato a Lucca nel 1925. Ha studiato
all’Accademia Albertina, a Torino. I suoi esordi, tra espressionismo e
postcubismo, mostrano l’influenza dell’École de Paris. Alla metà degli anni
cinquanta il lavoro di Carmassi evolve in senso informale, con elementi di eco
surreale e figurativi che torneranno a prevalere nella sua pittura verso il 1970.
Dal 1973 opera in ambito astratto materico.
Partecipa per la prima volta nel 1952 alla Biennale di Venezia, mentre
nell’edizione del 1962 è invitato con una sala personale interamente dedicata
alla sua scultura. Mostre gli dedicano negli anni le più importanti sedi
espositive: dalla Triennale di Milano al Carnagie Institute di Pittsburg, dal
Brooklyn Museum di New York al Museo d’Arte moderna di Darmstadt. Tra le più
importanti antologiche degli ultimi anni ricordiamo quelle di Strasburgo, Firenze,
Venezia, Parigi. Tra i suoi esegeti Beniamino Joppolo, Franco Russoli, Raffaele
Carrieri, Leonardo Sciascia, Patrick Waldberg, Pierre Restany. Dal 2000 a Fucecchio,
dove l’artista risiede da anni, è attiva la Fondazione Carmassi Druart, con un
programma culturale di rilevanza internazionale.
Catalogo Luciano Vanni Editore
Patrocinio:
Regione Lombardia, Provincia di Varese, Città di Busto Arsizio
In collaborazione con:
Comune di Terni e Associazione Culturale Uburé
Inaugurazione sabato 22 ottobre h 18,30
Fondazione Bandera
via Andrea Costa, 29 - Busto Arsizio (VA)
Orari: 10 – 19 dal venerdì alla domenica. Chiuso 25 dicembre, 1 e 6 gennaio
Ingresso: 4 €, ridotti 2 €
Visite guidate su prenotazione per gruppi tutti i giorni, escluso il lunedì
Laboratori didattici a cura dei Laboratori Bandera € 5