La mostra illustra l'intera importante carriera dell'artista in campo scenografico e didattico. Numerosi studi, originali di illustrazioni per l'opera di Panofsky e lavori di varia natura sono distribuiti nelle tre sedi ufficiali della mostra.
Pittore scenografo
La mostra che la Città di Saronno dedica a Pietro Reina illustra l’intera sua importante carriera in campo scenografico e didattico, dislocando l’esposizione delle opere in tre sedi: Villa Gianetti, Casa Morandi e Il Chiostro. Villa Gianetti, che è anche sede del Centro Studi sul Chiarismo e del Museo Francesco De Rocchi, accoglie i dipinti superstiti risalenti agli anni Trenta di questo artista dedito al rinnovamento della scenografia in direzione razionalista, così come dimostrano i bozzetti per le scene del teatro alla Scala e del teatro degli Indipendenti in mostra alla Sala Nevera e alla Galleria Il Chiostro.
Nella location di Villa Gianetti una sezione della mostra è destinata alla produzione di Pietro Reina per la sua città natale, Saronno, che appunto lo ricorda nell’anno del centenario della nascita. Numerosi studi, originali di illustrazioni per l’opera di Panofsky e lavori di varia natura sono distribuiti nelle tre sedi ufficiali della mostra a voler offrire una visione completa dell’ingegno e delle intuizioni di un autore molto apprezzato in vita e che oggi finalmente viene ripercorso nei vari aspetti.
Reina è un felicissimo Giano bifronte. O, per l’appunto, secondo la migliore tradizione rinascimentale, un vero umanista. E dunque, a fianco dell’inflessibile professore, del teorico rigoroso, dello studioso degli spazi e delle luci, c’è l’artista che porta a compimento formale, a trasfigurazione fantastica, quello studio e quella ricerca teorica.
E messi di fronte al ricchissimo materiale visivo che Reina ci ha lasciato, è proprio questo ciò che più immediatamente stupisce: la compresenza naturalmente armoniosa di geometria e sogno, di rigore e fantasia, perseguite secondo modalità stilistiche le più varie.
Quasi che una perfetta conoscenza tecnica della materia, lungi dal raffreddare la componente emotiva, sia l’unica chiave di volta possibile per provocare il massimo scatenamento fantastico, il massimo sperimentalismo, che non sconfina però mai in un eclettismo di maniera.
(da Anima Ed Esattezza di Franco Marcoaldi).
Le juste milieu, la giusta metà , è la parola d’ordine di Pietro Reina scenografo e artista. Un cristallino metodo di insegnamento aveva generato in lui un cristallino metodo di operare. Se dovere dell’allievo è quello di prepararsi a rappresentare razionalmente in teoria e in pratica (secondo contemporaneamente i tre sistemi di proiezione), la grandezza e la posizione dei corpi dello spazio e i mutevoli, ma immancabili effetti dovuti all’azione della luce: l’ombra, il chiaroscuro, il riflesso, la rifrazione; allo stesso modo lo scenografo doveva misurarsi ogni volta con le effettive possibilità dello spazio, “decorandolo†funzionalmente in comunione con i temi e le esigenze dello spettacolo. (da I colori della prospettiva di Paolo Repetto)
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Pietro Reina nasce nel 1905 a Saronno. Nel 1928 ottiene il diploma nel corso di pittura all’Accademia di Brera di Milano dove è allievo del pittore Alciati. Dal 1932 vince per tre anni consecutivi il Premio Mazzola per la Scenografia. Nel 1934 consegue il diploma in Scenografia all’Accademia di Brera e nel 1936 inizia l’insegnamento del corso di scenografia all’Accademia di Brera, incarico che detiene per circa un ventennio. Suoi colleghi di questo periodo sono: A. Carpi, C. Carrà , A. Funi, G. Manzù, M. Marini, F. Messina, E. Tea. Partecipa a importanti mostre negli anni Trenta e Quaranta. Pubblica “Leggi di Prospettiva†– Edizioni Garzanti 1940; “Disegno Geometrico per Arti e Mestieri†– Edizioni Ulrico Hoepli, 1950. Nel 1953 viene chiamato dal Ministero della Pubblica Istruzione a redigere i programmi dei corsi di scenografia nelle Accademie di Belle Arti italiane. Muore il 23 settembre 1954.
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Immagine: Pietro Reina Scenografia Teatro Drammatico 1939 tempera su carta.
Inaugurazione: sabato 22 ottobre
Sedi:
Villa Gianetti – via Roma 20
Casa Morandi – Sala Nevera viale Santuario 2
Il Chiostro Arte Contemporanea viale Santuario 11
Info:
02 96710246 – 243
Orario:
da martedì a venerdì 16/18.30; Sabato e domenica 10 / 12.30 - 16/18.30