'Somethingoutside' sintetizza 4 progetti che raccolgono lavori fotografici e installazioni in cui appare evidente una costante ricerca delle trasformazioni e dei paradossi della vita reale. Comune denominatore e' l'urgenza del dissenso e il bisogno di riflettere sul quotidiano.
Somethingoutside
L’artista presenta la sua personale dopo l’esperienza estera che l’ha portata alla partecipazione con il suo video ‘The Mark’ a ‘Openscreening’ presso la Whitechapel di Londra e alla mostra “New Horizons†a Miami.
‘Somethingoutside’ offre la sintesi di quattro progetti dialoganti che raccolgono lavori fotografici e installazioni in cui appare evidente una costante ricerca delle trasformazioni e dei paradossi della vita reale.
L’urgenza del dissenso, il bisogno di riflettere sul quotidiano, fanno da comune denominatore ai progetti presentati che trovano la forza nel linguaggio del messaggio trasmesso, e l’origine nelle sensazioni visuali intrecciate a stratificazioni nella memoria dell’artista.
Si parte cronologicamente dalla serie fotografica ‘Arcadia’ (2003), ovvero la presenza di figure femminili distinte da una totale assenza di identità , che viene presa in considerazione come momento privo di confini preconcetti di fronte al quale si aprono nuove prospettive.
Qui il corpo appare nudo e dal volto celato, quasi che i lineamenti fossero una carne indistinta dal modellato fantasmatico. In un paesaggio carico di simbologie arcadiche, le figure somatizzano il mistero, la tensione spirituale, il conflitto irrisolto tra istinto e cultura.
Con la serie ‘Intensive’ (2004) invece ‘…La relazione si estende a una specifica problematica ambientale strettamente collegata al circuito ambiente-animale-alimentazione umana…Una serie fotografica con persone strette in garze color carne che impediscono la libertà di movimento, e le bocche serrate su cannule usate in biologia, agricoltura e medicina, inscenano immagini surreali e sinistre che ammiccano alla costrizione, al nutrimento malsano, sintetico e alterato, che dal mondo animale si riversa sull'uomo, in tal caso elevato a protagonista della sofferenza…’
Sabrina Zannier dal catalogo "Maravee", Clorofilla 2004
Un letto d’ospedale ed una sequenza fotografica che ritrae un giovane corpo legato da bende medicali danno vita in galleria al progetto ‘Amoris Victima’ (2005).
“Con esso l’artista vuole fermare la nostra attenzione sulla complessità e la contraddittorietà dell’amore. Le bende che nelle foto avvolgono la ragazza e il letto (armamentario di tortura o luogo segreto di sofferenza interiore?) esprimono con evidenza la drammatica ambiguità del sentimento: vittima o carnefice?†Angelo Bertani dal catalogo Hicetnunc
‘Al di là del sonno’ (2005), offre una visione allegorica della crescita sincronica della natura umana e vegetale dalla medesima terra.
E’ una strada di ritorno e di progresso assieme, laddove il progresso si può chiamare tale solo nel momento in cui procede seguendo un cerchio spontaneo e naturale delle cose. Dove cioè armonia e simbiosi si offrono come unica alternativa possibile alla separazione e al disordine.
Inaugurazione: 29 ottobre ore 18.00
3g Arte Contemporanea
Via Poscolle 71/7 - Udine