In mostra una serie di opere in acrilico su tela che ritraggono animali dal mondo. ''I colori si accendono di misteriose incandescenze che conferiscono agli animali e ai paesaggi una tensione sospesa tra l'onirico e lo stregonesco, tra la favola animalista e una fantasticheria totemica'' Giorgio Celli
Oltre la naturale apparenza
Al Filaforum di Assago, Milano, Maurizio Boscheri, pittore figurativo espressionista, espone una serie di opere in acrilico su tela.
"Oltre la naturale apparenza" è il titolo di questa Personale dell' artista trentino che anche quest'anno prosegue la propria carriera artistica con sempre maggiore interesse ed apprezzamenti sia dal pubblico che dai critici d'arte.
Reduce da importanti appuntamenti in America ed in Italia ( Art Export International a New York, - Museo di Arte Moderna e Contemporanea CÃ la Ghironda, Bologna - Museo di Scienze Naturali, Villa Borghese a Roma - Libreria Internazionale Hoepli a Milano) espone ora al Filaforum con questa sua mostra di opere che ritraggono animali dal mondo.
Due importanti avvenimenti segnano quest'anno un ulteriore passo in avanti nella carriera professionale dell'artista. Una sua opera fa parte della collezione privata del Museo di Arte Moderna e Contemporanea Cà la Ghironda, a Zola Predosa di Bologna, ove resterà in esposizione permanente; Boscheri è inoltre stato scelto tra i 26 artisti moderni di fama internazionale (quali Rotella, Rockman, Cattelan, Haring, Pignatelli e Velasco) a rappresentare la sezione Dalla transavanguardia ad oggi in Animali nell'Arte, dalla preistoria alla nuova figurazione, un prestigioso volume edito dalla Skira di Milano, con prefazione di Vittorio Sgarbi e curato da Vladek Cwalinski.
La sua pittura, grazie al suo genio creativo assume un misticismo magico, capace di comunicare al suo fruitore forza, dinamismo e pace interiore. La magia dei suoi quadri ricorda quella degli iperrealisti che rendono irreali le immagini per eccesso di realtà . i colori si accendono di misteriose incandescenze che conferiscono agli animali e ai paesaggi che gli ospitano una tensione sospesa tra l' onirico e lo stregonesco, tra la favola animalista e una fantasticheria totemica." Prof. Giorgio Celli
Tropicalia 2005
Dopo il successo della scorsa edizione - oltre 30.000 persone di cui più di 9.000 bambini - torna a stupire i visitatori Tropicalia, con la nuova sezione dedicata al Mimetismo e agli esemplari che hanno sviluppato affascinanti strategie per confondersi con l'ambiente o imitare altri esseri viventi. Pitoni albero, mantidi foglia e pesci con finti occhi sulla coda, ragni dalle sembianze floreali, funghi che riproducono l'odore dei mammiferi, insetti che imitano la luce della luna affascineranno il pubblico con le loro capacità mimetiche, dimostrando come in natura l'"arte dell'inganno" sia una strategia tanto bizzarra quanto vitale. Vario e con tante novità anche il programma delle mostre. In particolare si potranno visitare "Bellezza Letale", una collezione di conchiglie velenose dell'Indopacifico; un'area tematica sui frutti tropicali curata da Chiquita; una sezione interattiva sui profumi della natura e il loro significato;"L'Evoluzione dell'Uomo", una sezione dedicata al ruolo determinante che l'ecosistema tropicale ha avuto nell'evoluzione del genere umano; la mostra fotografica di Luciano Cajelli e Claudio Ziraldo con immagini scattate sotto le acque della barriera corallina e una mostra sui coralli tropicali.
Ed è ai più piccini che verrà dedicato l'angolo creativo allestito nell'area della mostra "Oltre la naturale apparenza" di Maurizio Boscheri, artista specializzato nella pittura degli animali tropicali che insegnerà le tecniche del disegno della natura, il sabato e la domenoica dalle ore alle ore.
http://www.maurizioboscheri.it
Catalogo : "Maurizio Boscheri, Animali in Arte", a cura di Mario Liberali; testo critico di Leonardo Conti. Edita da La Grafica di Mori
È sempre stimolante porsi di fronte ad una giovane poetica. Per quanto lontana possa essere dai propri ambiti specifici di studio e ricerca. Continuare a ribattere soltanto sulle proprie conoscenze è una grave forma d'inconsapevole miopia di chi guarda, di chi ascolta, di chi legge.
Il contemporaneo vive all'insegna dell'abbattimento di ogni frontiera, sia essa di tipo formale che contenutistica. La stessa contrapposizione tra iconismo e aniconismo, intesa come terra di confine ideologico, potrebbe essere ormai considerata come argomento di discussione archeologica. Per rendersene conto basta avere visitato una delle ultime edizioni della Biennale di Venezia, dove la congerie dei linguaggi sembra seguire la progressione del web, come quando inseriamo una parola a caso in un motore di ricerca. Purtroppo, come nel web, ci sono più insidie che belle sorprese.
Il contemporaneo a forza di sterilità forse sta imparando che non basta essere liberi di fare, più o meno, quello che si vuole. Fare un'opera d'arte oggi (forse più che in altre epoche) è un compito estremamente serio, perchè si tratta di produrre pensiero, quel pensiero che soggiace al concetto di cultura, che a sua volta produce modelli comportamentali, necessari allo sviluppo delle società umane. Credo che ogni artista ed ogni scrittore o poeta o musicista, quando decide di "fare", dovrebbe porsi in questa dinamica, a costo di rimanere in silenzio per un lungo tempo. ...
Cosa c'è d'interessante negli animali di Boscheri?
"Questi animali sono così perfetti che sembrano fotografie" è un tranello nel quale si cade quando si è ancora un po' inesperti. Se il motivo dei suoi quadri fosse la fedeltà della rappresentazione, Boscheri avrebbe forse inviato un curriculum alla National Geografic anziché portare questi dipinti a me.
Guardando con più attenzione e guardando più quadri, l'occhio riesce a liberarsi a poco a poco degli animali posti in primo piano, che anzi già stavano divenendo seriamente fastidiosi, nella loro bonaria banalità da asilo d'infanzia. Spesso, attorno ai primi piani, qualcosa accade. Qualcosa che non ha nulla a che fare con un documentario sugli animali: gli sfondi, prima di tutto, trattati con l'aerografo, sui quali appaiono degli aloni luminosi, come fanali nella nebbia, quasi come se l'immagine non fosse altro che una messa in scena, illuminata artificialmente. È un esterno che incombe e che trasforma in inquietudine l'apparente e pacificante percezione iniziale. Dipinti come Selva Negra o The red eyes company trasudano una sconvolgente asetticità da laboratorio. Tutta la scena è costruita minuziosamente, come secondo le direttive di un piano marketing. (.)
Mi sembra che mediante il contrasto con gli sfondi Boscheri voglia svelare, smascherare, l'artificiosità di ciò che crea una distanza con la natura anziché un avvicinamento.
Altro aspetto inconfondibile, poi, è la presenza di strane organizzazioni biomorfiche di puntini, perlopiù circolari o serpeggianti, secondo molteplici diramazioni e ondulazioni. Ci sono affinità tra le forme di queste figure e alcune primarie organizzazioni cellulari, tuttavia Boscheri le riconduce ad un primordiale linguaggio visivo, visto nelle caverne degli aborigeni australiani, e costituito da simili aggregazioni policromatiche di puntini.
L'interpretazione metaforica di queste presenze può essere molteplice e contraddittoria, spostandosi da una persistenza dell'energia vitale della natura, sino all'ingresso di un linguaggio umano, destinato a modificare la percezione e la struttura stessa di questi brani di natura artificiale. In una simile alternativa preferisco la seconda, anche per il progresso artistico della poetica di Boscheri, e giungo a trovare conferme nella modificazione già attuata di alcuni elementi dei dipinti, come il ramo del citato The red eyes company o del corpo di Basiliscus, che sembra destinato a perdersi nella modulazione sorgiva dei punti colorati. Potrebbe del resto essere il riappropriarsi delle immagini da parte di un linguaggio umano, nuovo e arcaico insieme, dal quale la natura possa uscire e rientrare in un diverso e pittorico ecosistema? Mi sembra che questa sia la direzione più interessante della ricerca di Boscheri, volta forse a trovare un modo per ritornare natura.
La compresenza di questolinguaggio e di queste immagini di animali auspicano una nuova fusione tra uomo e natura, in cui quest'ultima, finalmente, possa liberarsi dall'alone di cattività , anche soltanto fruitiva, in cui l'abbiamo relegata. Con questa fusione l'artista ci potrà forse proporre un nuovo concetto di esistenza ecologica, nella quale l'uomo non sia più solo uomo, immerso nel suo habitat di cemento e lontano da tutto il resto, ma sia divenuto, nella sua consapevolezza, uomo-volpe, uomo-rana, uomo-tigre, uomo-cane, perché si è fatto cane, finalmente, si è fatto tigre, si è fatto rana, si è fatto volpe, per infrangere la teca e spegnere la luce di un qualunque giorno artificiale.
Da "Animali in arte" , Oltre la naturale apparenza. Leonardo Conti, Milano 2004
Ufficio stampa Mostra: Martist
Inaugurazione: 29 ottobre
Tropicalia - Filaforum di Assago
Via di Vittorio, 6 - Assago (Mi)
Orari: venerdi' dalle 17.00 alle 23.00; sabato, domenica e martedi' 1 novembre dalle 10.00 alle 23.00