Mario Merz
Apitchapong Weerasethakul
Christelle Lheureux
Brian Fridge
Jennifer Allora
Guillermo Calzadilla
Massimiliano De Serio
Gianluca De Serio
An-My Le
Damian Ortega
Fikret Atay
Magnus Arnason
Francesco Bonami
Carolyn Christov-Bakargiev
L'esposizione include piu' di 30 opere della collezione tra cui una selezione di installazioni, disegni e dipinti fino ad oggi mai piu' presentate al pubblico. Animali come il rinoceronte, il coccodrillo, il gufo dialogano con igloo e tavoli, strutture protagoniste da sempre dell'alfabeto merziano. In contemporanea una sezione di TÂTorino Triennale Tremusei; gli artisti che espongono alla Fondazione sono: Apitchapong Weerasethakul e Christelle Lheureux, Brian Fridge, Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Massimiliano e Gianluca De Serio, An-My Le, Damian Ortega, Fikret Atay e Magnus Arnason.
L'11 novembre 2005 la Fondazione Merz riapre i propri spazi espositivi con un doppio appuntamento: la mostra Mario Merz e T1 - La Sindrome di Pantagruel.
La mostra della collezione raccoglie lavori selezionati per la loro eccezionalità senza seguire un criterio cronologico, al fine di avvalorare uno dei tratti peculiari dell'artista, l'assenza del tempo. "Per me il tempo continua e non smette, quando ritorna è lo stesso tempo, anche se è diventato diverso. Questo senso di non avere il senso del tempo mi avvicina in modo non sistematico e mentale, soprattutto fisico, a certi modi di pensare orientali, che non hanno proprio il senso del tempo, che è scaduto" (Mario Merz).
L'esposizione include più di 30 opere tra cui una selezione di installazioni, disegni e dipinti esposti nelle più rilevanti personali e collettive e fino ad oggi mai più presentate al pubblico. Rivivranno  su enormi tele  animali selvaggi preistorici come il rinoceronte, il coccodrillo, la tigre, il gufo, che dialogheranno con igloo e tavoli, strutture protagoniste da sempre dell'alfabeto merziano.
La mostra è nata dall'importanza che il luogo e la sua intensa memoria rivestono nell'accogliere le opere e nell'interagire con esse. I lavori si inseriscono in tutti gli spazi, interni ed esterni, dialogano con la struttura, restituendo l'immediata sensazione di trovarsi in un vero e proprio 'paesaggio' e rispettando la poetica dell'artista. "La casa è una relazione tra lo spazio e il tempo. Il tempo è creatore e distruttore di spazio. Lo spazio non è autonomo e statico. Lo spazio è controllato dal tempo" (Mario Merz).
In contemporanea la Fondazione Merz ospita una sezione di TÂTorino Triennale Tremusei, una rassegna triennale organizzata dal Castello di Rivoli d'Arte Contemporanea, dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e dalla GAM Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea che presenta le più nuove produzioni nel campo delle arti visive.
La mostra, curata da Francesco Bonami e Carolyn Christov-Bakargiev e intitolata T1-La Sindrome di Pantagruel, prende spunto dal personaggio di Pantagruel, protagonista grottesco al limite dell'assurdo del romanzo dello scrittore francese François Rabelais (1484 - 1553). T1 è articolata in due parti: la prima coinvolge 75 giovani artisti da tutto il mondo i quali presentano opere inedite e sperimentali, la seconda rende omaggio a due artisti giovani ma già affermati: Doris Salcedo e Takashi Murakami.
Questi gli artisti che espongono alla Fondazione Merz: Apitchapong Weerasethakul e Christelle Lheureux, Brian Fridge, Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla, Massimiliano e Gianluca De Serio, An-My Le, Damian Ortega, Fikret Atay e Magnus Arnason.
PERFORMANCES
Magnús Ãrnason
ReykjavÃk, Islanda, 1977 Vive e lavora a ReykjavÃk
Senza Titolo – Fondazione Merz, Torino
Le opere di Magnús Ãrnason, fortemente influenzate dalla cultura islandese e dal rapporto diretto con una natura selvaggia e poco addomesticata, ricreano le atmosfere mistiche e magiche di antichi rituali pagani.
Uno dei principali protagonisti delle sue opere, siano esse video, performance o installazioni è Benedikt, misterioso e strano personaggio al quale l’artista fa compiere azioni anche violente, quali spennare degli uccelli, che si situano al limite tra il macabro e il grottesco e che sembrano nutrirsi degli elementi di una simbologia arcaica.
Le atmosfere da incubo, retaggio dei più terribili incubi notturni e le nostre paure inconscie vengono rievocate in opere criptiche che rimangono sempre circondate da un alone di mistero, come l’enorme cubo di ghiaccio che sembra imprigionare un uomo e che, solo grazie suo lento sciogliersi in acqua, rivela dei semplici abiti maschili.
In occasione della riapertura di novembre, la Fondazione Merz inaugura anche l'attività didattica.
Il dipartimento educativo, diretto da Mario Petriccione, propone itinerari tematici nel museo e pratiche di laboratorio dedicate alle scuole materne, elementari, medie e superiori, capaci di rispondere alle esigenze di interdisciplinarietà sempre più sentite nella progettazione dell'attività scolastica.
Dipartimento educativo info: dal martedì al giovedì tel 011.19719792 fax 011.19719805 edu@fondazionemerz.org
Fondazione Merz
via Limone, 24 - 10141 Torino
Orari: martedi' - domenica ore 11-19, lunedi' chiuso